In un’annata che di usuale ha ben poco, la cerimonia di assegnazione degli Emmy 2020 prova a reinventarsi pur di non rinunciare all’appuntamento più atteso per la serialità televisiva. Per assistere alla diretta è sufficiente collegarsi a RaiPlay o sintonizzarsi su Rai4 all’1:45 della notte fra il 20 e il 21 settembre. Ad accompagnare l’edizione italiana sono i commenti in studio del giornalista ed esperto di serialità Andrea Fornasiero e della conduttrice radiofonica e digital entertainer Annie Mazzola. Fra gli ospiti della serata, il fumettista Zerocalcare e la sceneggiatrice Ludovica Rampoldi.
Una seconda opzione è offerta quest’anno dall’apposita app/piattaforma lanciata dalla National Academy of Television Arts and Sciences. Basta collegarsi a questo indirizzo, creare un account gratuito e scegliere il dispositivo dal quale seguire in diretta la cerimonia di assegnazione o qualsiasi evento collegato agli Emmy 2020. Alla versione desktop della piattaforma si aggiunge l’app, compatibile con dispositivi iOS e Android, con Chromecast, Apple TV, Fire TV, Android TV e Roku.
La cerimonia di assegnazione degli Emmy 2020 – qui una panoramica delle nomination – si svolgerà allo Staples Center di Los Angeles e sarà condotta da Jimmy Kimmel, ma non sarà preceduta dal solito red carpet né seguita dal pubblico in sala. Rinunciarvi significa essere certi di rispettare le stringenti norme anticontagio fissate per eventi del genere, e allo stesso tempo pone una sfida senza precedenti per gli operatori incaricati di assicurare un’adeguata trasmissione della cerimonia. Per collegare in diretta e in contemporanea tutti i presentatori e i candidati di ogni categoria, infatti, la regia deve occuparsi di più di 140 connessioni.
I dettagli sullo svolgimento della cerimonia di assegnazione degli Emmy 2020 restano comunque top secret, sia per le tante difficoltà logistiche da superare sia per la volontà della TV Academy di offrire un’esperienza senza precedenti dal punto di vista tecnologico. Secondo quanto riportato da Variety nelle scorse settimane, infatti, si starebbero valutando diverse opzioni: numeri musicali dal vivo, consegna delle statuette a casa dei vincitori, sketch comici in diretta dal palco dello Staples Center…
I presentatori già confermati comprendono alcune fra le personalità più in vista della serialità attuale. Si tratta di Ty Burrell, Ken Jeong, Tatiana Maslany, Mindy Kaling, Bob Newhart, Jason Bateman, Sterling K. Brown, Laverne Cox, Count Von Count, Morgan Freeman, Ilana Glazer, Abbi Jacobson, Lin-Manuel Miranda, D-Nice, Randall Park, RuPaul Charles, Patrick Stewart, Jason Sudeikis, Anthony Anderson, America Ferrera, Issa Rae, Gabrielle Union, Lena Waithe, J.J. Watt e Oprah Winfrey.
Per la cantante, violinista e compositrice H.E.R. è prevista infine un’esibizione musicale In Memoriam, tributo a più di 50 personaggi televisivi scomparsi nell’ultimo anno, da Diahann Carroll a Carl Reiner.
National Academy Launches Online Viewing Platform for Emmy® Awards, Powered by Vimeo
— The Emmys (@TheEmmys) July 16, 2020
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Riflessioni e pronostici sui premi più ambiti
Le nomination agli Emmy 2020 hanno dimostrato un’apertura senza precedenti alla diversità, con un numero record di candidati afroamericani ed esclusioni clamorose fra gli attori bianchi più in vista degli ultimi anni. È più che probabile che l’Academy decida di mantenere questa linea anche al momento dell’assegnazione delle statuette, privilegiando serie e interpreti in passato ingiustamente marginalizzati.
È quanto ci si aspetta, ad esempio, per la miglior serie limitata. In altri anni Mrs. America avrebbe sbaragliato qualsiasi rivale, ma il 2020 sembra essere l’anno della spendida Watchmen, così puntuale da un punto di vista etnico e sociale. Lo stesso può dirsi per la miglior attrice protagonista in una serie limitata: spuntarla contro Cate Blanchett e una sorprendente Shira Haas sarebbe un’ardua impresa in qualsiasi circostanza, ma questo sembra l’anno giusto per la straordinaria Regina King. Fra i candidati all’Emmy per il miglior attore protagonista in una serie limitata, invece, la sorpresa Jeremy Pope potrebbe non avere la stessa trazione dell’acclamato Paul Mescal o di un Mark Ruffalo mozzafiato.
Sulla scia della precedente awards season, Succession potrebbe dominare le varie categorie relative alle serie drammatiche. Come appare pressoché scontato che strappi l’Emmy per la miglior serie drammatica a The Crown o Killing Eve, altrettanto prevedibile è lo scontro fra Brian Cox e Jeremy Strong per il titolo di miglior attore protagonista, con Billy Porter unico possibile ostacolo. Ben più incerta la scelta fra le candidate all’Emmy per la miglior attrice protagonista in una serie drammatica. Da Jodie Comer – la vincitrice dello scorso anno – a Olivia Colman, dall’eterna nominata Sandra Oh alla rivelazione Zendaya, tutte meriterebbero un riconoscimento, ma pare possibile che la lotta si riduca a Jennifer Aniston e Laura Linney. Fra i migliori attori non protagonisti sembrano invece torreggiare Kieran Culkin e Julia Garner.
I titoli in corsa per la statuetta di miglior serie commedia impongono scelte altrettanto complesse. La sempre fortissima The Marvelous Mrs. Maisel potrebbe dover fare i conti con l’ultima stagione di Schitt’s Creek, ma non è escluso che i votanti dell’Academy decidano di premiare la straordinaria corsa di The Good Place, anch’essa giunta al termine quest’anno. Allo stesso modo, il miglior attore protagonista potrebbe essere scelto fra un sempre eccellente Ted Danson e Eugene Levy. Schitt’s Creek e The Marvelous Mrs. Maisel sembrano destinate a scontrarsi anche nella categoria relativa alla miglior attrice protagonista – che vede contrapposte la già premiata Rachel Brosnahan e l’ottima Catherine O’Hara – che in quella legata alla miglior attrice non protagonista, con un possibile testa a testa fra Alex Borstein e Annie Murphy. Tuttavia non è escluso che la giuria decida finalmente di omaggiare la grande prova di D’Arcy Carden nell’ultima stagione di The Good Place. La statuetta di miglior attore non protagonista in una serie commedia potrebbe andare invece a Tony Shalhoub, già premiato e dato per favorito nonostante gli altri ottimi contendenti al titolo.
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