Il sequel di “Ferie d’Agosto” non è un come eravamo nostalgico, ma un ritratto della nazione sconsolato. In cui il dolceamaro della commedia all’italiana pende paurosamente da un lato solo
Jonathan Glazer mette tra parentesi la violenza del lager e mostra la vita piccolo-borghese della famiglia del carnefice di Auschwitz. Un’opera insieme sconvolgente e glaciale: più teorica che riuscita. Cinque nomination all’Oscar
Dopo il concorso di Venezia, arriva in sala alleggerito di venti minuti il film sull’Italia degli anni cinquanta, storia di una piccola Alice nel paese delle meraviglie (e degli orrori) della Hollywood sul Tevere
Il regista greco costruisce un’altra opera a tesi, una favola allegorica (im)morale che mescola grottesco, orrore, erotismo. Visivamente è affascinante. Ma non c’è un solo personaggio in cui pulsi la vita vera. Emma Stone, comunque, è straordinaria
Il film di Nolan in prima fila alle candidature dell'Academy, tallonato da Lanthimos e il suo "Povere Creature!". Delusione per "Barbie". E grande affermazione del cinema d'autore europeo, con Glazer e Triet
Dal 22 al 24 gennaio Lucky Red distribuisce in versione restaurata il film con Robert De Niro, che vinse 5 Oscar. Bollato all'epoca come reazionario, è una delle opere fondamentali degli anni Settanta, che ricapitola lo spirito del tempo
Alexander Payne confeziona un feel good movie natalizio, nel quale però mantiene lo sguardo attento e mai trionfalistico del suo cinema. Che regala sorrisi dolceamari, che profumano di anni Settanta
Il ritorno del venerato regista tedesco nell’amato Giappone, applaudito da critica e pubblico, in realtà non si discosta molto dalla sua tipica ricetta degli ultimi decenni, fondata su di una visione semplicistica e rasserenata dell’esistenza
C’è la storia delle origini del criminale nella terza puntata della saga dei Manetti Bros. Che stavolta si ispirano agli anni Settanta. Si conferma il raffinato gusto cinefilo. Ma si confermano anche i limiti di un cinema cerebrale e inattuale
Annunciato come l’ultimo suo film, è la storia del gestore di un pub, sgomento per l’ostilità dei concittadini verso i rifugiati siriani. Loach ritrae il mondo dalla parte degli ultimi. Con uno sguardo memore della lezione neorealista
Dal 10 novembre su Netflix c’è l’ultimo film del regista statunitense, con al centro un assassino a pagamento. Un’opera fredda e respingente, come il suo laconico protagonista interpretato da Michael Fassbender
Non si arresta, anzi cresce il successo dell’esordio alla regia della popolare attrice romana. La quale ha firmato un film nel quale il messaggio è fin troppo esemplare. Però onesto, sincero, commovente
Matteo Garrone racconta l’odissea di due sedicenni senegalesi che sognano l’Europa, schivando luoghi comuni e pornografia del dolore. Puntando ai fatti, senza presunzioni autoriali, con uno stile che mescola realismo, fiaba e astrazione visiva
Un anziano va a trovare il fratello malato attraversando il paese su una lentissima motofalciatrice. Dal 4 settembre torna in sala, restaurato in 4k, il film di Lynch del 1999. Un’opera spiazzante, intima, emozionante
Venezia 80 rende omaggio a Liliana Cavani, tributandole il Leone d’Oro alla carriera e proiettando il suo nuovo film. Che è uno stanco melodramma altoborghese con ambizioni di apologo apocalittico