Golden Globes 2020, chi vincerà nelle categorie per il cinema? I pronostici di OM Optimagazine

Il 5 gennaio la Hollywood Foreign Press Association assegna i premi al meglio di cinema e della tv dell'anno. Ecco, categoria per categoria, le nostre previsioni per i film

Golden Globes 2020

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La cerimonia dei Golden Globes 2020, assegnati dai giornalisti della stampa estera della Hollywood Foreign Press Association al meglio di cinema e tv della stagione, si svolgerà nella serata di domenica 5 gennaio al Beverly Hilton di Beverly Hills. Presenta, per la quinta volta, Ricky Gervais. In Italia appuntamento all’una di notte, su Sky Atlantic. Questa è una tappa fondamentale nella marcia di avvicinamento agli Oscar, previsti il 9 febbraio. Anche perché, chiudendosi le votazioni delle nomination per le statuette il 7 gennaio – saranno annunciate pubblicamente il 13 – i risultati dei Golden Globes 2020 potrebbero influenzare le scelte dei membri dell’Academy indecisi fino all’ultimo.

Ovviamente impazza il totovincitori per la 77esima edizione dei Golden Globes. Non ci sottraiamo al gioco dei pronostici. Le nomination sono state dominate da Netflix, ben 17 candidature complessive: Storia Di Un Matrimonio a 6, The Irishman a 5, 4 per I Due Papi, più le 2 nomination pesanti per Dolemite Is My Name, miglior film commedia o musicale e migliore attore nella stessa categoria (ricordiamo che i Globes distinguono tra film drammatico e commedia).

I soli film ad arginare lo strapotere della piattaforma sono stati C’Era Una Volta… A Hollywood di Tarantino, commedia (commedia?) da 5 nomination e il drammatico Joker a 4. Questi i concorrenti più accreditati. Gli outsider sono il film bellico 1917 di Sam Mendes e il marchingegno alla Agatha Christie di Knives Out di Ryan Johnson, entrambi con 3 nomination. Ma adesso, i pronostici.

Miglior film drammatico

Il favorito: The Irishman, di Martin Scorsese
Gli altri candidati: Storia Di Un Matrimonio, di Noah Baumbach, Joker, di Todd Phillips, 1917, di Sam Mendes, I Due Papi, di Fernando Meirelles

Sfida all’ultimo sangue: The Irishman è il film dell’anno per la National Board of Review e per i New York Film Critics, Storia Di Un Matrimonio ha avuto la meglio ai Gotham Independent Film Awards, Joker ha vinto il Leone d’Oro a Venezia ed è stato un successo al botteghino (gli altri due, essendo film Netflix, in sala si sono visti pochissimo). Gli scommettitori sul filo di lana vedono favorito il film di Scorsese. Siamo con loro.

Miglior film commedia o musicale

Il favorito: C’Era Una Volta… A Hollywood, di Quentin Tarantino
Gli altri candidati: Knives Out – Cena Con Delitto di Rian Johnson, Dolemite Is My Name di Craig Brewer, Jojo Rabbit di Taika Waititi, Rocketman di Dexter Fletcher

Qui il netto favorito è C’Era Una Volta… A Hollywood. Negli Stati Uniti è piaciuta molto la commedia nera sul nazismo Jojo Rabbit (chissà come reagirà il pubblico italiano), però bisogna considerare che Tarantino, il quale ha pure vinto un paio di Oscar e di Golden Globes per la sceneggiatura, non ha mai ottenuto un premio per il film o la regia, il che suona abbastanza incredibile. Una vittoria in questa categoria, in assenza di competitor davvero autorevoli, potrebbe risarcirlo parzialmente della palese ingiustizia.

Migliore attrice in un film drammatico

La favorita: Renée Zellweger, Judy
Le altre candidate: Scarlett Johansson, Storia Di Un Matrimonio; Charlize Theron, Bombshell; Cynthia Erivo, Harriet; Saoirse Ronan, Piccole Donne

Importante la storia della Zellweger con questo premio, 6 nomination e ben 3 vittorie. La sua interpretazione di Judy Garland, personaggio leggendario e tormentato dello show business, sembra fatta apposta per rilanciarne la carriera. Infatti ha già ottenuto il premio della National Board of Review e la nomination ai Sag Awards. L’avversaria più accreditata è la Johansson, che oltretutto ai Globes è ancora a secco dopo 4 nomination. Ma sarebbe davvero una sorpresa se la Zellweger non dovesse alzare la statuetta.

Migliore attore in un film drammatico

Il favorito: Joaquin Phoenix, Joker
Gli altri candidati: Adam Driver, Storia Di Un Matrimonio; Christian Bale, Le Mans ’66 – La Grande Sfida; Jonathan Pryce, I Due Papi; Antonio Banderas, Dolor Y Gloria

Phoenix colleziona nomination: 3 agli Oscar, 0 vittorie, 5 ai Globes, 1 vittoria, 2 ai Sag Awards, 0 vittorie, 3 ai Bafta, ancora 0. Col Joker sembrava dovesse vincere tutto. Però già a Venezia, dove Luca Marinelli gli ha sfilato la Coppa Volpi, qualcosa pare essersi inceppato. L’impressione è che le tante polemiche intorno al significato politico del film abbiano diminuito le chances di vittoria dell’attore, la cui prova è da tutti riconosciuta come grandissima, ma in un ruolo scomodo e troppo sgradevole. L’unico premio vinto finora è quello dei San Diego Film Critics, a pari merito però con Adam Driver. Che è l’attore dell’anno, un nome relativamente nuovo, a suo agio col dramma di Storia Di Un Matrimonio e col blockbuster Star Wars. Sta facendo incetta di premi minori, anche perché il ruolo del marito che divorzia e che sa mostrare le sua fragilità crea nello spettatore un’empatia impossibile col sociopatico Joker. Gli scommettitori ai Golden Globes 2020 dànno di poco ancora favorito Phoenix, il suo curriculum dovrebbe alla fine pesare.

Migliore attrice in un film commedia o musicale

La favorita: Awkwafina, The Farewell – Una Buona Bugia
Le altre candidate: Ana de Armas, Knives Out – Cena Con Delitto; Cate Blanchett, Che Fine Ha Fatto Bernadette?; Emma Thompson, E Poi C’è Katherine; Beanie Feldstein, La Rivincita Delle Sfigate

I nomi più prestigiosi per storia personale sono la Blachett, ma l’opera di Linklater è fuori dai radar dei premi, e la Thompson, ma il suo film è davvero esilissimo. Meglio quindi rivolgersi alle candidate più giovani e in film decisamente migliori: La Rivincita Delle Sfigate (orrendo titolo italiano) è la commedia americana dell’anno, e la Feldstein è brava. Il film che ha scaldato i cuori però è The Farewell, con una venatura drammatica che non guasta e un tema identitario importante col personaggio della protagonista cinoamericana, interpretata dalla rapper e attrice in ascesa Awkwafina, già vista in Ocean’s 8 e Crazy Rich Asians. Vincerà lei.

Migliore attore in un film commedia o musicale

Il favorito: Eddie Murphy, Dolemite Is My Name
Gli altri candidati: Daniel Craig, Knives Out – Cena Con Delitto; Roman Griffin Davis, Jojo Rabbit; Leonardo DiCaprio, C’Era Una Volta… A Hollywood; Taron Egerton, Rocketman

Il pezzo da novanta qui è DiCaprio, alla sua undicesima nomination (!!) ai Golden Globes, con tre vittorie. E per questo un suo successo sarebbe quasi scontato. Consideriamo però il fatto che il film di Tarantino otterrà probabilmente un paio di premi riparatori, quindi una terza statuetta suonerebbe eccessiva. Benché il film sia brutto, è piuttosto accreditato l’Elton John di Taron Egerton, per il quale ci si attende ripeta l’effetto Rami Malek di Bohemian Rhapsody. Ma la sorpresa sarà Eddie Murphy: un bel ritorno per un attore ormai sottovalutato e da tempo senza occasioni così (e chissà quando potrebbe ricapitargli). E poi, sarà sgradevole dirlo ma ipocrita non sottolinearlo, in un anno con pochi candidati delle cosiddette “minoranze”, la sua vittoria aiuterebbe a silenziare critiche che altrimenti i Golden Globes 2020 dovrebbero certamente fronteggiare.

Migliore attrice non protagonista

La favorita: Laura Dern, Storia Di Un Matrimonio
Le altre candidate: Jennifer Lopez, Le Ragazze Di Wall Street; Kathy Bates, Richard Jewell; Annette Bening, The Report; Margot Robbie, Bombshell

Laura Dern è una figura istituzionale, dato che è la rappresentante della categoria degli attori nel Board of Governors dell’Academy che assegna gli Oscar. Non credo che per questo possa parlarsi di conflitto di interessi, e se vincesse un premio sarebbe per ragioni di merito. Il suo ruolo di avvocato divorzista squalo ma mellifluo in Storia Di Un Matrimonio è magnifico, e le riserva anche un monologo sulla vergine Maria che è uno dei pezzi di bravura dell’anno. Però c’è una contendente di peso, Jennifer Lopez, in un film di rara bruttezza ma di grande successo. E Jlo è un’istituzione dello show business che bisogna premiare. Questa pare la volta buona. Speriamo di no.

Migliore attore non protagonista

Il favorito: Brad Pitt, C’Era Una Volta… A Hollywood
Gli altri candidati: Joe Pesci, The Irishman; Al Pacino, The Irishman; Tom Hanks, Un Amico Straordinario; Anthony Hopkins, I Due Papi

Una cinquina mostruosa per peso e storia di ognuno dei candidati, Chi dovrebbe vincere? Joe Pesci: la sua è in assoluto, non solo in questa categoria, l’interpretazione dell’anno, e infatti ruba la scena persino a De Niro e Pacino. Ma questo è l’anno di Brad Pitt. Perché gli americani (e non solo loro, ammettiamolo) sono appassionati di storie a lieto fine e grandi ritorni: e l’attore tra separazioni e accuse di maltrattamenti ha attraversato un periodo difficile. Inoltre è un quarto di secolo, dai tempi de L’Esercito Delle 12 Scimmie, che aspetta di rivincere una statuetta come attore (ha vinto, invece, come produttore, un Oscar per 12 Anni Schiavo). Alla sua vittoria ai Golden Globes 2020 credono anche gli scommettitori. Punto.

Miglior regista

Il favorito: Bong Joon-ho, Parasite
Gli altri candidati: Martin Scorsese, The Irishman; Sam Mendes, 1917; Quentin Tarantino, C’Era Una Volta… A Hollywood; Todd Phillips, Joker

Nel braccio di ferro tra Scorsese e Tarantino la National Board of Review ha premiato quest’ultimo. Negli ultimi mesi però è cresciuto il credito di Parasite del coreano del Sud Bong Joon-ho, abituato anche a film e cast internazionali (Snowpiercer). Questo è un film tutto coreano, che ha vinto la Palma d’Oro ed è il più grande incasso dell’anno per un film straniero in Usa. Parasite ha avuto anche una nomination per il cast ai Sag Awards (il loro corrispettivo del premio per il miglior film), insomma potrebbe essere la grande sorpresa, coronato da un premio al regista. Gli scommettitori sono con lui, e visto che Scorsese ha già persino vinto il Cecil B. De Mille Award, il premio alla carriera dei Globes, allora ci puntiamo anche noi.

I vincitori nelle altre categorie dei Golden Globes 2020

Migliore sceneggiatura: Noah Baumbach, Storia Di Un Matrimonio. A Baumbach non hanno neanche dato la candidatura per la regia perché lo considerano uno sceneggiatore. Toccherà premiarlo.

Migliore film straniero: Parasite, di Bong Joon-ho, per quanto già detto.

Migliore colonna sonora originale: Thomas Newman, 1917. Ma se Joaquin Phoenix non vince, allora statuetta riparatrice a Hildur Guðnadóttir, Joker.

Migliore canzone originale: (I’m Gonna) Love Me Again, da Rocketman; chi si permetterebbe di togliere all’autore del brano, sir Elton John, il piacere di alzare la statuetta?

Miglior film d’animazione: Toy Story 4, perché Frozen non è piaciuto fino in fondo, e perché il blockbuster Il Re Leone in teoria non dovrebbe nemmeno essere in questa categoria, dato che è un live action. Anche se la domanda più giusta sarebbe: che cosa è Il Re Leone?