Oggi Stranger Things è un fenomeno globale senza precedenti, ma non è nata certamente con queste premesse: a differenza di produzioni ad alto budget che possono contare già sulla carta su investimenti massicci, nel caso della saga fantasy dei fratelli Duffer Netflix aveva fornito lo stretto necessario in termini di finanziamenti. Al punto che lo stesso cast era convinto che la serie non avrebbe avuto successo e che sarebbe terminata con la prima stagione. Invece la popolarità del format è cresciuta anno dopo anno fino ad esplodere letteralmente tra la seconda e la terza stagione, per non dire dell’incredibile accoglienza ricevuta dalla quarta appena arrivata sulla piattaforma.
Stranger Things 4 (qui la nostra recensione) può vantare il lusinghiero primato di stagione televisiva più vista in lingua inglese di Netflix nella storia, senza contare che i suoi giovani protagonisti, che hanno esordito bambini e sono ora giovani adulti, sono assurte a star internazionali. E poi i progetti di spin-off, quello di uno spettacolo teatrale, il merchandising, gli effetti sbalorditivi sul mercato discografico: insomma, una piccola serie è diventata un fenomeno di massa, nonostante l’incredulità dei suoi showrunner e protagonisti.
David Harbour, l’eroico sceriffo Hopper, aveva già raccontato di aver pensato a Stranger Things come ad un flop assicurato mentre girava la prima stagione. In una recente intervista al The One Show della BBC, riportata da Insider, ha aggiunto altri particolari a riguardo, confessando come il budget bassissimo (ironicamente l’attore parla di 20$ appena) e il pessimismo generale, diffuso anche tra le maestranze, lo avessero indotto a pensare che la serie sarebbe stata presto cancellata e dimenticata. Mai previsione fu più fallace.
Ricordo quando stavamo girando la prima stagione. Eravamo ad Atlanta, Netflix ci aveva dato un budget di circa 20$. A metà mi ricordo che la mia parrucchiera si è avvicinata a me, intorno al quarto episodio che stavamo girando, e ha detto: ‘Non credo che funzionerà.’ “Quando abbiamo finito, era finita, pensavo che non avremmo avuto una seconda stagione, saremmo stati il primo show Netflix in assoluto a non avere mai una seconda stagione. Pensavamo che nessuno l’avrebbe guardato, che sarebbe stato un disastro.
Oggi Stranger Things, che si concluderà con la quinta stagione, è la punta di diamante di Netflix, un titolo capace di influire sulle strategie dello streamer in termini di costi e abbonamenti, ma anche un prodotto amato dalla critica. Insomma, un successo totale nato da un’intuizione geniale, capace di superare l’iniziale scetticismo e trasformarsi da Cenerentola delle serie tv a regina indiscussa delle visualizzazioni in streaming.
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