Si è fatta aspettare per ben tre anni, e alla fine possiamo dire che l’attesa è stata ripagata: Stranger Things 4 su Netflix torna con una stagione lunghissima (episodi da 65-75 minuti circa), che resetta tutto per ricominciare da capo.
Lasciati alle spalle il Demogorgone, il Sottosopra continua comunque a generare mostri. La novità è l’introduzione di new entry chiave allo sviluppo della storia (una, in particolare, che non possiamo svelare per non rovinare la sorpresa), le cui vite inizialmente sembrano non incontrarsi mai, fino al punto di svolta – perché arriva, ed è un gran colpo di scena.
C’è un nuovo villain, Vecna, una sorta di Freddy Krueger di Nightmare (ricordiamo che tra le new entry c’è proprio l’attore che lo interpretò nella sanguinaria saga cinematografica, Robert Englund).
I ragazzi protagonisti sono cresciuti: non più ragazzini, sono tutti nel pieno della loro adolescenza. Ed avere quell’età comporta problemi di adattamento, soprattutto nella spettrale Hawkins. Mike ed Undici/Jane non riescono a socializzare con i compagni di classe, con la sola differenza che lei viene costantemente bullizzata; Lucas è diventato una star del basket a scuola; Dustin e Mike frequentano il gruppo di D&D The Hellfire Club, capitanato dalla new entry Eddie Munson, il cui aspetto sembra quello di un cantante heavy metal. E poi c’è Max, che si è chiusa in se stessa, ancora traumatizzata dagli eventi della scorsa stagione e della morte del fratello Billy.
L’altro gruppo dei ragazzi vede Nancy impegnata nel suo lavoro di aspirante giornalista mentre la sua relazione con Jonathan giunge a un bivio; Robin continua a lavorare in un negozio di blockbuster; e Steve… Lui è solito Steve.

Netflix è stata molto vaga fin dall’inizio sul ritorno di Hopper, e certamente Stranger Things 4 prosegue in quella direzione. Joyce è determinata a ritrovarlo con tutti i mezzi possibili. La verità su come lui sia sopravvissuto all’esplosione nel finale della terza stagione viene lentamente rivelato, fino ad arrivare all’emozionante reunion con Joyce.
Stranger Things 4 su Netflix giustifica la durata degli episodi concentrando la stagione su ogni personaggio, che ha un suo ruolo all’interno della storia. Eleven percorre una strada in solitaria: è ancora al centro delle vicende, e questa stagione è molto personale per lei. L’idea di separare i protagonisti in diversi gruppi permette una narrazione su più livelli i quali, uniti tra loro, formano una storia completa. C’è ancora l’horror che ha caratterizzato le passate stagioni, così come l’umorismo e i buoni sentimenti.

Ovviamente si aggiunge l’indagine poliziesca, con gli omicidi di Vecna che assumono un tono macabro e inquietante, tanto da coinvolgere l’intera Hawkins. Forte è l’elemento del Satanic Panic, ovvero il fenomeno di isteria collettiva che ha caratterizzato gli Stati Uniti a metà degli anni Ottanta, in cui gli abusi sui minori venivano attribuiti alle sette sataniche.
Ed è una fortuna che Netflix abbia deciso di aggiungere anche il settimo episodio alla prima parte di stagione perché dopo il finale del sesto episodio sarebbe stato difficile attendere luglio per guardare i restanti.
Stranger Things 4 su Netflix debutta il 27 maggio.
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