Oscar 2022, nomination l’8 febbraio. Chi sarà nelle cinquine? I pronostici di OM Optimagazine

Martedì alle 14.18 ora italiana verranno annunciate le attesissime candidature dell'Academy. Ecco tutti i favoriti di OM per le categorie principali. L'Italia spera con Paolo Sorrentino

Oscar 2022

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Martedì 8 febbraio alle 5.18 sulla costa Ovest degli Stati Uniti, in Italia alle più confortevoli 14.18, la vincitrice del Golden Globe Tracee Ellis Ross (Black-ish) e il vincitore dell’Emmy Leslie Jordan (Will & Grace) annunceranno in diretta streaming le nomination degli Oscar 2022, 94esima edizione del premio del cinema più prestigioso al mondo. Le statuette distribuite sono 23, dal 2021 una in meno, perché l’Academy l’anno scorso ha deciso di riunificare i due premi per sonoro e montaggio sonoro in una sola categoria di “miglior sonoro”

Il pubblico potrà seguire la diretta sul canale ufficiale, Oscars.org, e sui profili social dell’Academy, YouTube, Facebook, Twitter. Dopo l’annuncio delle candidature, l’appuntamento sarà per la cerimonia del 27 marzo, che dopo l’edizione pandemica 2021 alla Union Station di Los Angeles, tornerà come da tradizione al Dolby Theatre di Hollywood.

Questo vuole, deve essere un anno di ripartenza per il cinema e per Hollywood dopo una stagione pandemica faticosissima. Ragion di più, credo, per scelte ad alto tasso di celebrità, con in nomination i nomi e i divi più acclamati e capaci di catalizzare l’attenzione e le conversazioni off e soprattutto on line. Ecco i nostri pronostici per le categorie principali degli Oscar 2022.

Miglior film

Belfast (Focus Features)
Il Potere Del Cane (Netflix)
Don’t Look Up (Netflix)
West Side Story (20th Century Studios)
Dune (Warner Bros)
Licorice Pizza (MGM/United Artists Releasing)
I Segni Del CuoreCoda (Apple Original Films)
Una famiglia Vincente – King Richard (Warner Bros)
Tick, Tick … Boom! (Netflix)
Being The Ricardos (Amazon Studios)

Outsider: House Of Gucci (MGM/United Artists Releasing); La Fiera Delle Illusioni – Nightmare Alley (Searchlight Pictures); Drive My Car (Janus Films/Sideshow); Macbeth (Apple Original Films/A24); Madres Paralelas (Sony Picture Classics).

La categoria Miglior film, com’è noto, fa storia a sé. L’Academy nel 2009 ha deciso di assegnare le nomination a un numero varabile tra cinque e dieci film, scelti tra quelli capaci di raggiungere un determinato numero di voti da parte dei giurati, per offrire una rappresentatività più ampia e inclusiva dell’industria nel suo complesso. Di solito i candidati oscillano tra 8 e 9, quest’anno secondo gli esperti si potrebbe arrivare ai 10 titoli.

Ben piazzata Netflix: con Il Potere Del Cane, tra i favoriti per la corsa finale – film perfetto per gli Oscar di oggi, con una forte impronta autoriale (di Jane Campion), inclusivo e fluido, e però partendo dal genere americano per antonomasia, il western, innovato dall’interno ma rispettandone il canone; Don’t Look Up di Adam McKay, forse il film più divisivo dell’anno, capace di scatenare un putiferio di conversazioni social nel Natale 2021; e potrebbe trovare uno spazio anche il musical di Lin-Manuel Miranda Tick, Tick… Boom!

Dopo la messe di candidature dei Bafta, ben 11, salgono le quotazioni dello sci-fi d’autore Dune di Denis Villeneuve, e ci sarà sicuramente un film solido e tradizionale come l’elegiaco Belfast di Kenneth Branagh, che se le giurie degli Oscar non fossero state svecchiate negli ultimi anni avrebbe probabilmente vinto tutto. Da chiedersi se agguanteranno una nomination film non di lingua inglese come il giapponese Drive My Car e lo spagnolo Madres Paralelas, raffinate operazioni cinefile come il Macbeth di Joel Coen e impudenti giochi sul filo del trash come House Of Gucci. Il pessimo risultato al box office de La Fiera Delle Illusioni – Nightmare Alley di Guillermo del Toro potrebbe invece inficiarne le quotazioni, sarebbe forse la sorpresa in negativo maggiore.

Migliore attrice protagonista

Jessica Chastain, Gli Occhi Di Tammy Faye
Olivia Colman, The Lost Daughter
Lady Gaga, House of Gucci
Jennifer Hudson, Respect
Nicole Kidman, Being the Ricardos

Outsider: Kristen Stewart, Spencer; Alana Haim, Licorice Pizza; Penélope Cruz, Madres Paralelas.

La categoria più agguerrita degli Oscar 2022. Nonostante la sorprese dei Bafta, in cui addirittura non ha ottenuto la nomination, Nicole Kidman, ottima Lucille Ball di Being The Ricardos, ci sarà. Con lei l’attesissima e pompatissima Lady Gaga di House Of Gucci, e sicuramente la Jennifer Hudson/Aretha Franklin di Respect. Probabile Olivia Colman, destinata a raccogliere l’eredità di Meryl Streep nella categoria “attrice intoccabile di cui qualunque ruolo merita una nomination”. È la quinta piazza il problema: ce la farà Kristen Stewart? Ha il ruolo perfetto, Lady Diana, ma non il film giusto, Spencer, il solito cinema cerebrale, enigmatico e (furbamente) sfuggente di Pablo Larraín, che non scalda i cuori. E Penélope Cruz di Madres Paralelas? E se s’inserisse l’esordiente Alana Haim di Licorice Pizza, approfittando dell’autorevolezza di uno dei pochi maestri riconosciuti del cinema americano di oggi, il regista Paul Thomas Anderson? I Sag Awards, il premio dato dagli attori, hanno puntato sulla Jessica Chastain de Gli Occhi Di Tammy Faye, altra prova mimetica, brava lei ma insipido il film. È una scelta prevedibile, quindi è quella giusta.

Miglior Attore Protagonista

Javier Bardem, Being the Ricardos
Benedict Cumberbatch, Il Potere Del Cane
Andrew Garfield, Tick, Tick … Boom!
Will Smith, Una famiglia Vincente – King Richard
Denzel Washington, Macbeth

Outsider: Leonardo DiCaprio, Don’t Look Up; Peter Dinklage, Cyrano; Cooper Hoffman, Licorice Pizza.

Gara a due: Benedict Cumberbatch è bravissimo ne Il Potere Del Cane, di una furia compressa che ricorda il Daniel Day-Lewis de Il Petroliere, ruolo infatti da Oscar. L’attore britannico è nella sua piena maturità, con una solida carriera, ma povera di premi, solo una nomination pregressa dell’Academy (Imitation Game), in attesa del riconoscimento definitivo che potrebbe giungere dagli Oscar 2022. Ai Golden Globes però è stato battuto dal suo vero contendente Will Smith. Il quale ha un film bruttino, l’ennesimo biopic, stavolta sul padre delle due sorelle Williams, le campionesse del tennis, ma l’attore non si discute, benché pure lui di riconoscimenti ne abbia raccolti pochi (due nomination all’Oscar, quest’anno prima candidatura tanto ai Bafta che ai Sag Awards). La cinquina sarà completata, spero, da Javier Bardem, ottimo in Being The Ricardos, senza ossessioni mimetiche, poi direi il Macbeth Denzel Washington e una quinta piazza da decidere, con un po’ di contendenti. Anche qui i Sag Awards, molto attendibili, offrono la risposa giusta, l’Andrew Garfield di Tick, Tick … Boom!, che ha vinto pure il Golden Globe per commedia o musical. Stuzzicante l’idea di Cooper Hoffman in Licorice Pizza, ma il figlio del compianto Philip Seymour pare davvero troppo giovane e troppo poco titolato per scalzare Bardem.

Migliore regista

Jane Campion, Il Potere Del Cane
Kenneth Branagh, Belfast
Steven Spielberg, West Side Story 
Denis Villeneuve, Dune
Drive My Car, Ryûsuke Hamaguchi

Outsider: Paul Thomas Anderson, Licorice Pizza; Adam McKay, Don’t Look Up; Guillermo Del Toro, La Fiera Delle Illusioni – Nightmare Alley; Joel Coen, Macbeth; Julia Ducournau, Titane.

L’anno scorso ha vinto una donna, Chloé Zhao, probabile (e nel caso meritato) bis quest’anno con la neozelandese Jane Campion, che è tornata al cinema con un film, Il Potere Del Cane, che ha tutte le carte in regola. Lei oltretutto un Oscar lo ha già vinto per la sceneggiatura di Lezioni Di Piano nel lontano 1994. E il film sta facendo man bassa di nomination e premi dappertutto. Accanto a lei i nomi più accreditati sono Kenneth Branagh per Belfast, Steven Spielberg perché il suo West Side Story è pura forma cinematografica, Dune di Villeneuve per le stesse ragioni. E poi? O si va sul sicuro con Paul Thomas Anderson, le cui quotazioni sono in salita, oppure si potrebbe cercare di sparigliare le carte e, facendo una cosa che a Hollywood piace tanto, includere, puntando sul Ryûsuke Hamaguchi di Drive My Car. Ai Bafta l’hanno fatto, qui perché no? Senza dimenticare, naturalmente, Adam McKay, Guillermo del Toro e Joel Coen. Un’altra donna? Nome divisivo: Julie Ducournau per Titane, vincitore della Palma d’oro a Cannes, ma troppo inclusivo pure per l’Oscar 2022.

Migliore attrice non protagonista

Caitriona Balfe, Belfast
Cate Blanchett, La Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley
Ariana DeBose, West Side Story
Kirsten Dunst, Il Potere del Cane
Aunjanue Ellis, Una famiglia VincenteKing Richard 

Outsider: Ruth Negga, Due Donne – Passing; Jessie Buckley, The Lost Daughter, Rita Moreno, West Side Story.

Allora, agli Oscar 2022 vincerà Ariana DeBose, già trionfatrice ai Golden Globes, a meno che Il Potere Del Cane non polarizzi talmente le scelte da trascinare all’Oscar Kirsten Dunst. Poi c’è il sontuoso cast di supporto di Belfast di attori irlandesi doc, qui Caitriona Balfe, e la signora Blanchett di Nightmare Alley. Tutto prevedibile, poi bagarre per il quinto posto di consolazione. I Sag Awards seganalano la brava Ruth Negga del sottovalutato Due Donne – Passing, i Golden Globes la Aunjanue Ellis mamma assennata di Una Famiglia Vincente. Attenti alla leggenda Rita Moreno, centro morale ed emotivo di West Side Story, potrebbe essere la sorpresa.

Miglior Attore non Protagonista

Kodi Smit-McPhee, Il Potere Del Cane
Ciarán Hinds, Belfast
Ben Affleck, The Tender Bar
Bradley Cooper, Licorice Pizza
Troy Kotsur, I Segni Del CuoreCODA

Outsider: J.K. Simmons, Being The Ricardos; Jared Leto, House Of Gucci; Jamie Dornan, Belfast; Jesse Plemons, Il Potere Del Cane

Accanto alla regia della Campion e all’interpretazione di Cumberbatch, ne Il Potere Del Cane l’altro ingrediente essenziale è l’incongruo, straniante, Kodi Smit-McPhee, che ha già vinto il Golden Globe ed è in nomination sia ai Sag Awards che ai Bafta. Lui c’è di sicuro, come Ciarán Hinds di Belfast. Ben Affleck in The Tender Bar ha uno di quei ruoli che attivano nello spettatore un’adesione sentimentale irresistibile. E stesso discorso varrebbe, almeno in teoria, per J.K. Simmons in Being The Ricardos, che è un film integralmente d’attori e di scrittura (meno di regia). Bradley Cooper in Licorice Pizza va talmente a briglia sciolta da risultare indimenticabile, e infatti i Sag l’hanno scelto. Gli addetti ai lavori danno per certo anche Troy Kotsur, l’attore sordo protagonista de I Segni Del Cuore, remake americano del dolciastro film francese La Famiglia Bélier. E se alla fine spuntasse il Jared Leto irriconoscibile e sopra le righe di House Of Gucci?

Miglior Film internazionale

Drive My Car, Ryûsuke Hamaguchi (Giappone)
Un Eroe, Asghar Farhadi (Iran)
È Stata La Mano Di Dio, Paolo Sorrentino (Italia)
Flee, Jonas Poher Rasmussen (Danimarca)
La Persona Peggiore Del Mondo, Joachim Trier (Norvegia)

Outsider: Scompartimento N. 6 – In viaggio con il destino, Juho Kuosmanen (Finlandia); Il Capo Perfetto, Fernando León de Aranoa (Spagna); Lamb, Valdimar Jóhannsson (Islanda).

Com’è noto, a partire dagli Oscar 2020 la categoria non si chiama più “Best Foreign Language Film” bensì “Best International Feature Film”. Il politicamente corretto ha rilevato un pregiudizio linguistico nel definire “straniero” un film non in inglese, allora si è giunti alla più neutrale dicitura “film internazionale”. Non cambia la sostanza, possono essere candidati solo film prodotti al di fuori degli Stati Uniti con più del 50% di dialoghi in una lingua diversa dall’inglese.

C’è già una shortlist di quindici finalisti, in cui l’Europa, con 10 film, fa la parte del leone. Le speranze del cinema italiano agli Oscar 2022 sono puntate tutte su È Stata La Mana Di Dio. L’endorsement di Robert De Niro, che ha celebrato il film con un editoriale su Deadline – “È un film intensamente personale”, ha scritto – ha tolto qualsiasi dubbio circa il fatto che il film di Paolo Sorrentino in cinquina ci sarà. Accanto a lui sicuramente il grande favorito Drive My Car del giapponese Ryûsuke Hamaguchi, che ha già vinto il Golden Globe e ai Bafta ha ottenuto nomination anche per regia e sceneggiatura. E poi quasi certo il fuoriclasse due volte premio Oscar Asghar Farhadi, con Un Eroe, che segna il suo ritorno in grande spolvero in Iran. Ben piazzato La Persona Peggiore Del Mondo del norvegese Joachim Trier (due candidature ai Bafta, anche per l’attrice protagonista Renate Reinsve) e il film d’animazione adulta Flee del danese Jonas Poher Rasmussen, una storia di migrazione, dolore e segreti. Outsider? L’unico con qualche chance, sempre scandinavo, è il delicato Scompartimento N. 6 del finlandese Juho Kuosmanen, già Grand Prix a Cannes 2021.

Miglior Film d’Animazione

Encanto, Byron Howard, Jared Bush, Charise Castro Smith
Flee
, Jonas Poher Rasmussen
Luca,
Enrico Casarosa
I Mitchell Contro Le Macchine
, Mike Rianda e Jeff Rowe
Sing 2Sempre Più Forte, Garth Jennings,

Outsider: Raya e l’ultimo drago, Don Hall e Carlos López Estrada

Un pezzo di Italia anche qui, con Luca, il film Pixar di ambientazione (diciamo così) italiana e diretto da Enrico Casarosa, sicuramente in cinquina. Qui il titolo migliore non è il disneyano noiosetto Encanto, ma Flee, dove l’animazione si piega a una narrazione corposa e problematica, chissà se potrà vincere ma una nomination giungerà sicura. A chiudere la cinquina degli Oscar 2022, direi, I Mitchell Contro Le Macchine e il gradevole seguito Sing 2 della Illumination, che non sfigura accanto al frizzante capostipite.

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