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Friends: The Reunion non sarà il meglio possibile, ma vi farà ridere e commuovere fino alle lacrime

Cosa ha funzionato e cosa no in Friends: The Reunion, lo show pensato per i fan storici della serie che resterà un unicum

di Claudia Gagliardi
27/05/2021
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INTERAZIONI: 531

INTERAZIONI: 531

Recensione Friends: The Reunion

@WarnerBros

Forse non è il meglio che potessimo aspettarci, ma Friends: The Reunion lascerà certamente soddisfatti quanti aspettavano da 17 anni di rivedere insieme il cast della serie del cuore. La formula scelta per questo format non sceneggiato (o meglio, non fictional) potrebbe aver sacrificato qualcosa, ma tutto sommato è un’ora e quaranta che emoziona, diverte, fa tornare indietro nel tempo, riunisce una comunità e trasferisce l’emozione dei protagonisti direttamente al pubblico.

Friends: The Reunion, l’operazione di HBO Max

L’operazione di HBO Max, inizialmente pensata per promuovere il lancio della piattaforma un anno fa, è certamente un prodotto in mera ottica fan service, che si snoda con un ritmo veloce tra chiacchiere del sestetto sul set ricostruito per l’occasione, riproposizioni di letture di copioni coordinate con le scene originali, immagini di repertorio, testimonianze di fan eccellenti, backstage inediti ed anche piuttosto rivelatori (la “cotta reciproca” tra Jennifer Aniston e David Schwimmer è qualcosa che per i fanatici della coppia Ross-Rachel vale l’intero show) e una parte in stile late show affidata a James Corden.

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Cosa ha funzionato in Friends The Reunion

Iniziamo dai punti forti di Friends: The Reunion: la scritta “17 anni dopo” da cui partono i movimenti di camera che mostrano il set ricostruito per questo evento tv è la prima emozione che lo speciale regala al pubblico, perché di lì a poco tutti e sei i protagonisti si ritroveranno con gli occhi lucidi a girare tra la casa di Monica e Rachel e quella di Joey e Chandler passando per il Central Perk, a toccare oggetti che richiamano alla memoria intere scene, a svelare segreti come le frasi che Courteney Cox scriveva sul tavolo o i copioni che metteva nel lavandino per non scordare le battute in scena. Le immagini dal set, coi ricordi che gli attori si scambiano teneramente tra loro, si alternano a quelle della serata-evento nello Stage 24 della Warner Bros: all’aperto, con una manciata di persone a fare da pubblico, le star rispondono alle domande di Corden (superficiali e non troppo originali, va detto, ma d’altronde entrare nel merito di una serie durata 10 anni avrebbe richiesto molto più tempo) e incontrano alcuni volti secondari della serie, come Maggie Wheeler, l’interprete dell’indimenticabile Janice, o i tenerissimi interpreti dei genitori di Ross e Monica Jack (Elliot Gould) and Judy Geller (Christina Pickles).

Cosa non ha funzionato in Friends: The Reunion

Il primo punto dolente riguarda la scelta del montaggio: alternando racconti (più o meno) spontanei degli attori sul set alla parte di late show vera e propria, si è finito per non approfondire quasi nulla, lasciar cadere argomenti che potevano portare a qualche rivelazione più gustosa o rendere alcuni interventi ridicolmente corti, come quello minuscolo dell’interprete di Ghunter in collegamento video. Anche gli interventi dei creatori David Crane, Marta Kauffman e Kevin Bright hanno aggiunto poche vere rivelazioni, perlopiù approfondendo dettagli sul casting o sulle trame che in parte erano già noti. Lo scopo dell’alternanza era quello di dare ai due piani dell’evento – la reunion sul set e il talk show con Corden – un fil rouge semantico, sequenziando scene che avessero uno stesso focus, trattassero lo stesso argomento o ricordassero un preciso momento. L’effetto però risulta un po’ un taglia e cuci forzato, con frammenti che si rincorrono senza dare la giusta profondità emotiva a quel che viene raccontato.

La partecipazione del cast a Friends: The Reunion

L’altro punto dolente è che alcuni volti del cast sono parsi un po’ col freno a mano tirato: Courteney Cox aveva di recente rivelato di aver visto Friends solo durante la quarantena del 2020 e di non ricordare quasi nulla dello show, dandone prova in questa reunion in cui si è spesa davvero pochissimo, molto meno dei suoi compagni. Se il personaggio di Monica era un po’ il perno dello show, colei che per indole accudiva tutti gli altri e li accoglieva nella sua casa, al contrario a fare perno (o meglio ‘pivot‘) in questa reunion è stato certamente David Schwimmer: il più lucido, il più eloquente, decisamente il miglior narratore dei fatti e delle emozioni legate alla serie, colui che ha spinto gli altri a ricordare e ha tessuto la trama del racconto. Quasi non pervenuti Matthew Fox (non è chiaro se per motivi di salute) e Jennifer Aniston (anche lei di scarsa memoria, come l’amica Cox), ma certamente molto emozionati. Più loquaci e goliardici Matt LeBlanc, che ha perfino riproposto un outfit di uno storico episodio, e Lisa Kudrow, la cui rumorosa risata è rimasta una fantastica espressione di giovialità.

Le guest star di Friends: The Reunion

Per chiudere la rassegna di ciò che non ha funzionato in questa reunion, certamente ci sono anche le guest star del calibro di Bieber, Beckham o Witherspoon: decisamente troppe e francamente ininfluenti, non hanno aggiunto nulla all’evento coi loro commenti sugli episodi preferiti o sull’iconicità dello show. Anche un volto popolarissimo come Tom Selleck è apparso per pochi secondi senza rivendicare nulla per il suo personaggio. Più partecipe invece Lady Gaga, che ha imbracciato la chitarra per cantare con la Kudrow la sua Gatto Rognoso e l’ha ringraziata per l’elemento di diversità che ha apportato nello show.

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L’operazione inclusione in Friends: The Reunion

A suonare un po’ forzato è stato anche il collage di opinioni di fan provenienti da tutto il mondo in cui ognuno ha raccontato cosa abbia significato la serie nella sua vita. Forzato non perché non fossero opinioni coinvolgenti o condivisibili, ma perché quello spezzone sembra scritto apposta per “rimediare” in qualche modo alla evidente e riconosciuta mancanza di inclusività della serie originale. In questi anni Friends è stato visto da generazioni successive a quelle che l’hanno scoperta ormai oltre 25 anni fa e inevitabilmente per molti giovanissimi oggi sembra “invecchiata male“, perché poco rappresentativa della diversità (etnica e di orientamento sessuale) nei suoi personaggi principali, tutti bianchi e tutti eterosessuali. Una polemica che è figlia dell’abitudine di guardare con gli occhi di oggi ciò che è figlio del secolo scorso e che il produttore di questo show Ben Winston insieme agli altri produttori esecutivi sembra aver preso in considerazione mostrando perlopiù persone omosessuali e di colore che manifestano il loro apprezzamento per la serie, come a dire che Friends piaceva anche a quelli che erano in diritto di non sentirsi rappresentati. Scelta discutibile e francamente evitabile.

Il filo rosso di Friends: The Reunion è l’emozione

C’è però tanto per cui commuoversi e ridere fino alle lacrime in questa reunion: l’ingresso degli attori sul set è carico di emozione, i loro abbracci – alla faccia della pandemia – sono molto fisici, le loro lacrime sono certamente autentiche, così come le battute che si scambiano rivelano ancora la capacità di ridere di sé e far ridere il pubblico. E non si può dire che non si siano spesi per niente: hanno recitato ricreando una scena indimenticabile dell’episodio La Scommessa, il quiz in cui Monica e Rachel perdono la casa nella quarta stagione e la cedono ai ragazzi, hanno raccontato aneddoti sconosciuti dal set come quella volta che Matt LeBlanc si è rotto un braccio e gli sceneggiatori hanno dovuto inserire la frattura nella trama, hanno riletto episodi classici come quello della scoperta della relazione tra Monica e Chandler da parte di Phoebe (una strepitosa Lisa Kudrow ha replicato alla perfezione il suo urlo disperato “my eyes, my eyes!“), hanno ricordato l’emozione dell’ultimo episodio seguito da una festa improvvisata, hanno rivissuto la difficoltà e l’eccitazione di recitare dal vivo come a teatro negli episodi realizzati col pubblico, hanno promesso di rivedersi presto, prima che passino altri 17 anni. E ci hanno regalato l’inattesa confessione di un amore nato ma mai vissuto tra gli interpreti di Rachel e Ross, che ha rappresentato certamente il momento più sorprendente ed emozionante della reunion, soprattutto nelle immagini dal backstage che li ritraggono giovanissimi e letteralmente cotti l’uno dell’altra o nella rilettura della scena del primo bacio.

Com’è Friends: The Reunion?

In definitiva, era tutto ciò che ci aspettavamo? Forse sì, certamente si poteva fare di meglio, ma è altrettanto vero che Friends: The Reunion soddisfa il suo obiettivo primario: è chiaro che, quando è stata concepita, questa reunion aveva lo scopo di attirare i fan storici della serie, di riaccendere in loro l’interesse per un monumento televisivo e per un periodo storico oggi tornato a dominare le mode, di puntare su piccoli dettagli che solo chi ha visto l’intero show può ricordare, col tentativo palese di convincere lo spettatore a rivederla interamente su HBO. Forse il cast è parso a tratti poco interessato o partecipe (e per un compenso di 2,5 milioni di dollari a testa era lecito chiedere un sforzo maggiore!), ma i troppi elementi buttati nella mischia hanno probabilmente portato il montaggio a sacrificare scene che non vedremo mai. Di sicuro, come ha detto Courteney Cox, questo è un unicum che non si ripeterà (così come non ci saranno sequel o revival per volontà dei creatori): “Sappiamo bene che questo evento non lo rifaremo più, non saremo di nuovo qui tra 15 anni“. E allora vale la pena goderselo in tutte le sue imperfezioni, riaprire i cassetti della memoria e lasciarsi emozionare per l’ultima volta.

(Friends: The Reunion è disponibile su Sky e Now).

Tags: courtney coxfriendsJennifer Aniston

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