The Handmaid’s Tale 4 avrà solo 10 episodi: la fine è vicina? Lo showrunner dice la sua

All'inevitabile curiosità di stampa e appassionati Bruce Miller risponde con alcune interessanti dichiarazioni sui progetti futuri per la serie con Elisabeth Moss

Elisabeth Moss in The Handmaid's Tale

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Sono passati ormai parecchi mesi dall’ok di Hulu a The Handmaid’s Tale 4, un rinnovo arrivato con largo anticipo rispetto alla messa in onda della terza stagione. Come se non bastasse è ormai certa la partenza delle operazioni di produzione nella primavera di quest’anno, motivo per cui pare difficile che i nuovi episodi possano debuttare fra aprile e giugno come negli anni precedenti.

Alla notizia di questo slittamento si aggiunge ora una nuova comunicazione ufficiale di Hulu, secondo la quale la quarta stagione di The Handmaid’s Tale si snoderà in dieci episodi, e non in tredici come la seconda e la terza. Inevitabile l’allarme dei fan e la curiosità della stampa, ma lo showrunner Bruce Miller si è affrettato a rassicurare tutti dichiarando che la decisione è parte di un progetto più generale stabilito fin dal principio.

Dal mio punto si vista si tratta di una decisione creativa al 100%, ha spiegato a IndieWire. Abbiamo avuto quest’idea prima ancora del debutto della terza stagione. Il punto, secondo me, è semplicemente che alcune storyline si sviluppano al meglio in archi da dieci episodi. Si è inoltre affrettato a confermare che sia MGM che Hulu sono d’accordo con lui fin dal principio.

Quali saranno le conseguenze per The Handmaid’s Tale 4, quindi? Si tratta forse di un avvicinamento alla conclusione della serie? Secondo Miller, no. Un numero più ridotto di episodi implica semplicemente che la materia narrativa sarà trattata diversamente.

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  • Atwood, Margaret (Author)

Il vantaggio, ha spiegato, è potersi concentrare su una porzione più ridotta della storia, anziché intrecciare diverse storyline come nelle stagioni precedenti. Sono convinto che [questa decisione] ci dia più libertà, perché ci permette di concentrarci su un unico elemento propulsivo.

Miller non ha mai nascosto la convinzione che per la serie distopica ci sia ancora molto da dire. Per il momento sembra quindi allontanarsi lo spettro della parola fine. Inoltre la variazione strutturale della serie potrebbe soddisfare anche i fan più scettici, convinti che l’evoluzione di The Handmaid’s Tale nella seconda e nella terza stagione abbia reso inconsistente e ripetitiva quella che al principio è stata considerata una storia efficace e di immediato impatto.

È inevitabile, poi, chiedersi se il futuro di The Handmaid’s Tale sia legato o meno ai piani di Hulu per The Testaments, l’adattamento televisivo del nuovo romanzo di Margaret Atwood di cui lo stesso Bruce Miller è incaricato. Nessuna delle parti coinvolte ha mai specificato la natura dei progetti per il seguito de Il Racconto dell’Ancella, e non è neppure detto che sia ancora stato stabilito.

Da I Testamenti verrà tratta una nuova serie tv? Si ricaverà un sequel o il romanzo si limiterà a offrire nuovo materiale per le future stagioni di The Handmaid’s Tale? Queste domande non hanno ancora una risposta, anche e soprattutto perché Miller pare concentrato più che mai sul finale della stessa The Handmaid’s Tale.

I testamenti
  • Atwood, Margaret (Author)

Se facessimo un’altra serie ambientata a Gilead, come The Testaments, il tono, le percezioni, l’universo visivo, tutto rimarrebbe uguale. Voglio ancora raccontare la storia della stessa Gilead. […] Lizzie [Moss] e io abbiamo parlato del finale [della serie] fin dagli inizi, ma c’è molta flessibilità su ciò che succederà fino a quel momento.

Inutile, com’è ovvio, aspettarsi da lui un qualsivoglia spoiler sulla quarta stagione della serie. Non cercate di indovinare cosa succede, ha persino detto. Non ha senso. Non sareste in grado di farlo. È questa la cosa bella della serie.

Solo qualche dettaglio in più da Margaret Atwood, che alla pubblicazione del suo bestseller I Testamenti ha dichiarato al The Oprah Magazine: Ciò che ho dato agli autori, chiusi in una stanza in cui nessuno ha il permesso di entrare, neppure io, è un punto di partenza tutto nuovo e alcuni personaggi inediti.

Al momento le storie dei personaggi della serie sono in sospeso, quindi sta a Bruce e al suo team di autori, tutti molto competenti, stabilire quali saranno le prossime mosse da far compiere agli stessi.