Oscar 2017, nomination il 24 gennaio: i pronostici di OM e come seguire la diretta streaming

Alle 14.18 ora italiana di martedì 24 gennaio, saranno proclamate le candidature dell'89esima edizione dei premi Oscar. Ecco le nostre previsioni, con la lista delle possibili nomination nelle categorie principali. La diretta dell'evento sui canali ufficiali dell'Academy.

Nomination dei premi Oscar 2017, i pronostici dei favoriti

INTERAZIONI: 80

Martedì 24 gennaio saranno annunciate le nomination dei premi Oscar 2017. Per la prima volta non ci sarà la tradizionale cerimonia al Samuel Goldwyn Theatre di Beverly Hills con la partecipazione dei giornalisti, ma una diretta streaming.

L’appuntamento è alle 5.18 del mattino americane, le 14.18 in Italia. Il pubblico degli appassionati potrà seguire la cerimonia in diretta sintonizzandosi sui canali ufficiali dell’evento, Oscar.com e Oscars.org e, in tv, su Sky Cinema Uno HD. Accanto al presidente dell’Academy Cherlyl Boone Isaacs, ad annunciare le nomination degli Oscar 2017 saranno le attrici Jennifer Hudson e Brie Larson (vincitrice come migliore attrice lo scorso anno), il pluripremiato direttore della fotografia Emmanuel Lubezki, il regista Jason Reitman e l’attore giapponese Ken Watanabe. Dopo le nomination, l’appuntamento è per domenica 26 febbraio, con la cerimonia di consegna degli 89esimi premi Oscar, che si svolgerà al Dolby Theatre di Los Angeles, presentata per la prima volta dal conduttore televisivo Jimmy Kimmel.

Con OM partecipiamo al grande gioco delle previsioni, cercando di pronosticare le cinquine dei candidati nelle categorie principali degli 89esimi premi Oscar.

Quante nomination collezionerà La La Land? Il musical di Damien Chazelle è il favorito d’obbligo dopo il record dei sette Golden Globes vinti e le undici nomination ai Bafta, gli Oscar britannici. Ma non è l’unico sorvegliato speciale: ci sono anche Moonlight di Barry Jenkins e Manchester by the Sea di Kenneth Lonergan, due film indipendenti che si son fatti spazio a suon di premi in questi ultimi mesi. Non mancano accreditati outsiders: il film di fantascienza Arrival di Denis Villeneuve, il ritrovato Mel Gibson in veste di regista, tornato in auge con La battaglia di Haksaw Ridge. Sorprese potrebbero venire dal raffinato Animali notturni dello stilista Tom Ford, dopo le nove candidature ai Bafta e da Lion. La strada verso casa, un dramma di forti sentimenti, come spesso piacciono all’Academy.

Un fattore importante di cui tenere conto è quello razziale. L’edizione 2016 degli Oscar è stata segnata dalla polemica esplosa su twitter #OscarsSoWhite, pilotata da Spike Lee e Jada Pinkett Smith, moglie di Will Smith, che sottolinearono l’assenza di candidati non bianchi tra gli attori negli ultimi due anni (sebbene il presidente dell’Academy sia nera). Il risultato quasi immediato è stato la nomina nel giugno 2016 di ben 683 nuovi membri dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, 46% donne e 41% appartenente alle minoranze, per riequilibrare una situazione imbarazzante, dato che fino ad allora i membri dell’Academy erano per il 93% di membri bianchi e per il 76% uomini.

Quest’infornata all’insegna, finalmente, della diversità, farà certamente sentire il suo peso nelle nomination dei premi Oscar 2017. E non mancano i candidati: il già citato Moonlight, dramma intimista sui temi dell’identità afroamericana e dell’omosessualità; Barriere, l’ultimo film diretto e interpretato da Denzel Washington; Il diritto di contare di Theodor Melfi, storia vera della scienziata afroamericana che collaborò con la Nasa per la missione Apollo 11; e l’amore interrazziale nell’America conformista degli anni Cinquanta di Loving di Jeff Nichols.

Ultimo elemento che potrebbe influenzare le scelte dell’Academy, difficile prevedere come, è la nomina di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti. Che ci siano tensioni tra il mondo del cinema americano, tradizionalmente liberal, e Trump lo ha confermato il polemico discorso di Meryl Streep agli ultimi Golden Globes. Lei ha detto “quando i potenti usano la loro posizione per maltrattare gli altri, perdiamo tutti quanti”. Lui ha reagito con tweet velenosi indirizzate alla diva: “Una delle attrici più sopravvalutate di Hollywood”. Vorrà forse l’Academy con le sue scelte lanciare un segnale conflittuale al nuovo leader ultraconservatore del paese?

Fatte queste premesse, ecco i nostri pronostici dei favoriti alle nomination nelle categorie principali dei premi Oscar 2017.

Miglior film

La La Land di Damien Chazelle (Lionsgate)
Manchester by the Sea di Kenneth Lonergan (Amazon/Roadside Attractions)
Moonlight di Barry Jenkins (A24)
Arrival di Denis Villeneuve (Paramount Pictures)
La battaglia di Hacksaw Ridge di Mel Gibson (Lionsgate)
Lion. La strada verso casa di Garth Davis (The Weinstein Co.)
Barriere di Denzel Washington (Paramount Pictures)
Il diritto di contare di Theodore Melfi (20th Century Fox)
Animali notturni di Tom Ford (Focus Features)
Hell or High Water di David Mackenzie (CBS Films)

La categoria Miglior film fa storia a sé. L’Academy nel 2009 ha deciso di assegnare le nomination a un numero varabile tra i cinque e i dieci film, scelti tra quelli capaci di raggiungere un determinato numero di voti da parte dei giurati. I candidati indiscutibili sono La La Land, Moonlight, Manchester by the Sea, Lion. Cresciuti moltissimo dopo le nove nomination ai Bafta sono Arrival e Animali notturni. Molto probabili Hell or High Water (candidato ai Golden Globes e tra i dieci film dell’anno della National Board of Review), Barriere e Il diritto di contare (film a tematica razziale, trascinati dalle apprezzate prove d’attori dei suoi protagonisti, Denzel Washington, Viola Davis, Taraji P. Henson, Octavia Spencer) e La battaglia di Hacksaw Ridge (nomination ai Golden Globes e tra i dieci film dell’anno della National Board of Review). Restano fuori candidati eccellenti come Silence di Martin Scorsese (andato malissimo al botteghino Usa), il troppo intellettualistico Jackie di Pablo Larraín e Sully (Eastwood ha già vinto tanto, e non aiuta la sua simpatia per Trump).

Miglior regista

Damien Chazelle, La La Land
Barry Jenkins, Moonlight
Kenneth Lonergan, Manchester by the Sea
Denis Villeneuve, Arrival
Mel Gibson, La battaglia di Hacksaw Ridge

Chazelle, Jenkins e Lonergan sono fuori discussione per le nomination dei premi Oscar 2017, candidati a tutti i più prestigiosi premi di categoria. Per la stessa ragione sarebbe una sorpresa l’assenza del Denis Villeneuve di Arrival, film e regista in grande crescita nella considerazione degli esperti. Resta il quinto nome: il più probabile è l’esordiente Garth Davis di Lion, entrato in cinquina ai Golden Globes e anche ai Dga Awards, l’influente premio del sindacato dei registi. Altri candidati da considerare sono Tom Ford, che ha fatto incetta di nomination ai Bafta (ma forse è di un’eleganza troppo elusiva per l’Academy) e Mel Gibson. E sebbene la logica dica Davis, l’intuito propende per il dramma pacifista di Mel Gibson.

Miglior attore protagonista

Casey Affleck, Manchester by the Sea
Ryan Gosling, La La Land
Andrew Garfield, La battaglia di Hacksaw Ridge
Viggo Mortensen, Captain Fantastic
Denzel Washington, Barriere

I pronostici dei favoriti alle nomination dei premi Oscar 2017 in questa categoria sembrano piuttosto scontati. Il quintetto che abbiamo segnalato è composto dagli stessi candidati dei Sag Awards, il premio del sindacato degli attori. Resta il più probabile, dallo strafavorito Casey Affleck (ha vinto praticamente tutti i premi assegnati fino a oggi) a Ryan Gosling, che non mancherà la nomination (ma difficilmente alzerà la statuetta). Intoccabile anche Denzel Washington, per la sua statura indiscutibile di attore e per la necessità dell’Academy di avere un candidato di colore. Cresciute moltissimo negli ultimi mesi le quotazioni di Viggo Mortensen per il furbetto Captain Fantastic, con nomination, oltre ai Sag, anche ai Bafta e ai Golden Globes. L’ultimo è Andrew Garfield: anche lui nomination a Sag, Bafta, Golden Globes, che lo fanno preferire ad altri possibili candidati, Joel Edgerton di Loving, Jake Gyllenhaal di Animali notturni, Michael Keaton di The Founder o il Tom Hanks di Sully (che di Oscar ne ha già vinti due).

Migliore attrice protagonista

Emma Stone, La La Land
Amy Adams, Arrival
Natalie Portman, Jackie
Isabelle Huppert, Elle
Ruth Negga, Loving

Questa la categoria sulla carta con il maggior numero di punti interrogativi per le nomination dei premi Oscar 2017. Fuori discussione le candidature di Emma Stone (la favorita), Amy Adams (già cinque nomination e mai un Oscar), Natalie Portman (che ha già vinto e non si ripeterà). Più dubbi per gli altri due nomi. Una candidata accreditata è Emily Blunt, entrata nelle cinquine di Bafta e Sag Awards. Ma il suo è un film obiettivamente brutto, La ragazza del treno, che difficilmente otterrà qualche nomination, e quindi tendiamo a escluderla dalle favorite. Ben piazzata invece Isabelle Huppert per il raffinato Elle di Paul Verhoeven. Ha vinto il Golden Globe e diversi premi dei critici statunitensi, quindi puntiamo su di lei.

Manca la quinta: ci sarà la ventesima nomination di Meryl Streep? Nel suo caso la candidatura è legata anche a un altro ordine di riflessioni. La sua esclusione dalle nomination potrebbe essere interpretata come un messaggio di distensione da parte dell’Academy indirizzato al presidente Trump. O viceversa, candidandola, il segnale sembrerebbe di ostilità verso il neopresidente. La spinosa questione potrebbe essere risolta con una candidatura alternativa equanime e poco criticabile. Tre ipotesi accreditate: Annette Bening di 20th Century Woman: un’attrice di classe e impeccabile carriera in uno dei suoi ruoli più apprezzati. O due attrici di colore: Ruth Negga di Loving e Taraji P. Henson de Il diritto di contare. Azzardiamo l’outsider Ruth Negga.

Miglior attore non protagonista

Mahershala Ali, Moonlight
Jeff Bridges, Hell or High Water
Dev Patel, Lion. La strada verso casa
Lucas Hedges, Manchester by the Sea
Hugh Grant, Florence

I pronostici dei favoriti per questa categoria sono sulla carta piuttosto semplici. Nell’approssimarsi alle nomination dei premi Oscar 2017, stanno circolando più o meno sempre gli stessi nomi. Ho scelto la stessa cinquina dei Sag Awards. Difficili delle sorprese: forse l’Aaron Taylor-Johnson di Animali notturni, che ha vinto i Golden Globes. O Simon Helberg di Florence, al quale però verrà quasi sicuramente preferito Hugh Grant, che però sarebbe stato più sensato candidare nella categoria miglior attore.

Migliore attrice non protagonista

Viola Davis, Barriere
Naomie Harris, Moonlight
Nicole Kidman, Lion. La strada verso casa
Octavia Spencer, Il diritto di contare
Michelle Williams, Manchester by the Sea

Questa è la cinquina proposta sia dai Golden Globes che dai Sag Awards. Si tratta della categoria dal pronostico più stabile. Alternative possibili? Forse Janelle Monae ne Il diritto di contare, Greta Gerwig di 20th Century Women. E sarebbe bellissimo avere un’outsider assoluta: la Hayley Squires di Io, Daniel Blake di Ken Loach. Ma l’Academy si orienterà sulla scelta più prevedibile.

Miglior film straniero

Vi presento Toni Erdmann di Maren Ade, Germania
Il cliente di Asghar Farhadi, Iran
È solo la fine del mondo di Xavier Dolan, Canada
A Man Called Ove di Hannes Holm, Svezia
Land of Mine di Martin Zandvliet, Danimarca

Qui c’è già una shortlist di nove nomi tra cui decidere, nella quale si segnalano assenze clamorose, come Elle di Paul Verhoeven e Neruda di Pablo Larraín. Tra i restanti, le preferenze per le nomination dei premi Oscar 2017 vanno al pluripremiato film tedesco di Maren Ade, Il cliente di Asghar Farhadi (già premio Oscar con Una separazione), Xavier Dolan, che dopo il Gran Premio della Giuria a Cannes attende una consacrazione hollywoodiana, una commedia svedese sulle seconde occasioni che ha incontrato i favori della critica americana e il dramma bellico danese Land of Mine. A malincuore, eliminiamo dalla cinquina La mia vita da zucchina di Claude Barras: ma solo perché è quasi certa la sua candidatura tra i migliori film d’animazione.

Miglior Film d’animazione

Alla ricerca di Dory di Andrew Stanton
Kubo e la spada magica di Travis Knight
Oceania di Ron Clements e John Musker
Zootropolis di Byron Howard e Rich Moore
La mia vita da Zucchina di Claude Barras

Tutti i nostri favori vanno a La mia vita da zucchina di Claude Barras, il delicato film a pupazzi animati di produzione svizzera, che si misurerà coi colossi dell’animazione americana. Vale a dire, probabilmente, Zootropolis, Oceania, Alla ricerca di Dory e Kubo e la spada magica. Gli outsider potrebbero essere il divertente musical animato Sing e la coproduzione franco-belga-giapponese La tartaruga rossa di Michaël Dudok de Wit.

Miglior Documentario

Fuocoammare di Gianfranco Rosi
O.J.: Made in America di Ezra Edelman,
I Am Not Your Negro di Raoul Peck
13th di Ava DuVernay
Cameraperson di Kirsten Johnson

Una delle poche categorie in cui l’Italia può far sentire la sua voce. Nella shortlist dei 15 candidati papabili, infatti, c’è Fuocoammare (Fire at Sea, in inglese). Il documentario su Lampedusa di Gianfranco Rosi ha vinto gli Efa, l’Oscar europeo, e l’Orso d’oro a Berlino, premiato dal presidente di giuria Meryl Streep che l’ha molto amato (questo costituirà un vantaggio o meno per le nomination dei premi Oscar 2017?). Diamogli una chance, e accogliamolo nella cinquina dei candidati. Difficile però vincere: gli altri probabili candidati sono documentari statunitensi di impegno civile molto accreditati. Su tutti il favorito e pluripremiato O.J.: Made in America di Ezra Edelman, sulla controversa figura di O.J. Simpson, campione del football americano finito al centro di un famoso caso giudiziario. Come altri candidati scegliamo I Am Not Your Negro, che parla di razzismo e diritti civili partendo da un libro dello scrittore di colore James Baldwin; 13th di Ava DuVernay, la regista di Selma, sui temi della carcerazione e delle minoranze; Cameraperson, composto con i materiali girati nell’arco di molti anni dalla regista Kirsten Johnson, raffinata riflessione sulla natura stessa del linguaggio documentario.