Toni Erdmann ha trionfato agli European Film Awards 2016. Bottino pieno agli Oscar europei del film tedesco di Maren Ade, che ha vinto nelle cinque categorie principali: miglior film, regia e sceneggiatura a Maren Ade, attrice e attore protagonisti rispettivamente a Sandra Hüller e Peter Simonischek. Il film, che uscirà il 19 gennaio in Italia con il titolo Vi presento Toni Erdmann, ha sorpreso parzialmente i pronostici. I quali, dopo il successo al festival di Cannes, vedevano come favorito il film apertamente politico di Ken Loach, Io, Daniel Blake.
Ma politico vuole essere anche il vincitore degli European Film Awards 2016, in una chiave più indiretta. Toni Erdmann è una commedia umana eccentrica che descrive l’incontro tra due generazioni e due caratteri profondamente diversi: una figlia seria, immersa in una carriera che sconfina nel grigiore d’una vita incolore, e un padre bizzarro che si traveste dei panni di un personaggio fantomatico per farle ritrovare l’umorismo e il gusto della vita. Forse la scelta di questo film susciterà qualche perplessità, anche per l’unanimità delle scelte. Va però ricordato che solo qualche giorno fa gli esigentissimi Cahiers du Cinéma avevano indicato Toni Erdmann quale miglior film del 2016. Ed è anche la prima volta, nella storia degli European Film Awards, che vince un film diretto da una donna.
C’è anche un significativo pezzo di Italia in questa 29sima edizione degli European Film Awards – una cerimonia, va detto, sfilacciata e di lunghezza estenuante. Dopo il Leone d’oro a Berlino, infatti, Gianfranco Rosi ha vinto il premio per il miglior documentario con Fuocoammare, ricevendo il premio dalle mani di Kasia Smutniak. “Viviamo in un mondo in cui costruiamo muri e barriere – ha detto il regista – siamo tornati all’intolleranza contro gli immigrati, i paesi dimenticano il loro dovere storico. Nel film c’è una sequenza in cui si sente una voce arrivare dal mare, è un’eco, un urlo disperato di aiuto. Un soccorritore lo sente e gli chiede dov’è. Ecco, io voglio ribaltare quella domanda e chiedere “Dove sono io quando qualcuno mi chiede aiuto?”. Il documentario di Rosi così si conferma tra i candidati più accreditati anche per i premi Oscar, per i quali è in lizza sia nella categoria miglior film straniero che in quella per miglior documentario (è nella shortlist dei 15 finalisti).
Un discorso fortemente impegnato quello di Rosi in una serata ad alto tasso politico, dal discorso di apertura del sindaco di Wroclaw Rabat Dutkiewwicz, che ha ricordato il preoccupante riemergere dei nazionalismi, all’intervento di Maria Alyokhina, attivista delle Pussy Riot, che ha chiesto al pubblico di alzarsi in piedi per il regista Oleg Sentsov, condannato a vent’anni di carcere in Russia per un’accusa di terrorismo e atti di sabotaggio.
Uno dei momenti più toccanti degli European Film Awards 2016 è stato quello in cui Wim Wenders, Presidente dell’European Film Academy, è salito sul palco per ricordare Andrzej Wajda, il grande maestro del cinema polacco recentemente scomparso, cui è stato assegnato il Premio del Presidente e del Direttivo dell’Efa. “Se c’è una persona che ci manca tremendamente è Andrej Waida – ha detto Wenders – non eri solo uno dei fondatori dell’Efa, eri per molti un padre qui in Polonia e per i membri dell’Efa. Sei stato uno dei registi più importanti del ventesimo e ventunesimo secolo, per l’impegno morale, la responsabilità sociale. Eri sempre pronto a batterti e far sentire la tua voce anche in periodi politici nei quali era rischioso schierarsi”.
Standing ovation per Pierce Brosnan, premiato per il suo contributo al cinema mondiale. “Questo è il più importante e apprezzato regalo che abbia mai ricevuto”, ha detto Brosnan. Che ha ricordato la sua costante, caparbia voglia di fare cinema, giunto a coronamento di una lunga gavetta teatrale che lo ha visto protagonista di collaborazioni prestigiose ed eclettiche, da Tennessee Williams – “conservo un telegramma in cui lui mi ringrazia” – al rigoroso e appartato Jerzy Grotowski – “ho davvero lavorato con Grotowski, potete credermi!”. Emozionata la chiusura: “Coraggio, solidarietà libertà: in questi tempi turbolenti, è sempre più necessario unirsi come artisti e persone che fanno cinema per capire cosa stia succedendo. Continuate a impegnarvi e a credere, lo dico soprattutto ai tanti giovani che ho incontrato qui, continuate a fare film che vengono dal cuore”.
Volker Schlöndorff ha celebrato lo sceneggiatore Jean-Claude Carrière, cui è stato consegnato il premio alla carriera. “Sono stato sorpreso e grato quando ho saputo di questa onorificenza – ha detto Carrière – E sono dispiaciuto di arrivare qui poche settimane dopo la morte di Andrzej Wajda. Devo ringraziare tutti i registi con cui ho lavorato, perché uno sceneggiatore non è niente senza un regista. La sceneggiatura è solo una prima immagine di un film: ma è come un insetto, un bruco che non è ancora diventato farfalla”. E scherzando, Carrière ha terminato ringraziato anche Pedro Almodóvar, presente in platea: “Non abbiamo mai lavorato insieme… Per ora!”.
Questi tutti i premi degli European Film Awards 2016
Miglior Film
Toni Erdmann di Maren Ade
Migliore Commedia
A man called Ove di Hannes Holm
Miglior Regista
Maren Ade per Toni Erdmann
Migliore Attrice
Sandra Hüller in Toni Erdmann
Migliore Attore
Peter Simonischek in Toni Erdmann
Migliore Sceneggiatore
Maren Ade per Toni Erdmann
Miglior Documentario
Fuocoammare di Gianfranco Rosi
Miglior Film d’animazione
La mia vita da zucchina di Claude Barras
Miglior Rivelazione, Premio Fipresci
The Happiest Day in the Life of Olli Mäki di Juho Kuosmanen
Premio per la coproduzione europea – Premio Eurimages
Léontine Petit
Premio alla carriera
Jean-Claude Carrière
Contributo europeo al cinema mondiale
Pierce Brosnan
Premio del Presidente e del Direttivo dell’Efa
Andrzej Wajda, alla memoria
Premio del pubblico
Body (Corpi) di Malgoska Szumowska
Miglior Cortometraggio
9 Days From My Window In Aleppo
Direttore della Fotografia Europeo – Prix Carlo di Palma
Camilla Hjelm Knudsen per Land of mine – Sotto la sabbia
Miglior montaggio
Anne Østerud e Janus Billeskov Jansen per La Comune
Migliore scenografia
Alice Normington per Suffragette
Migliori costumi
Stefanie Bieker per Land of mine – Sotto la sabbia
Acconciatura e Trucco
Barbara Kreuzer per Land of mine – Sotto la sabbia
Migliore colonna sonora
Ilya Demutsky per Parola di Dio (The Student)
Miglior Sonoro
Radosław Ochnio per 11 minutes