Le analogie tra The Gilded Age e Downton Abbey non mancano: la nuova creatura del premio Oscar Julian Fellowes, destinata certamente ad attirare a sé gli amanti della saga in costume più premiata di sempre, ha certamente un terreno comune col primo grande successo televisivo dell’autore e produttore inglese, ma presenta anche delle differenze nel registro, oltre che nell’ambientazione.
The Gilded Age e Downton Abbey sono nate in due momenti diversi ma in parte sovrapposti: Fellowes ha concepito il nuovo period drama, fresco di debutto su HBO, quasi un decennio fa, quando la popolarità della serie sui Crawley era all’apice. Sviluppata per la prima volta per la NBC, è passata a HBO e si appresta a conquistare il pubblico americano puntando non solo agli amanti del genere period drama, anche grazie ad un cast ricco di star popolari come Christine Baranski (protagonista di The Good Fight) e Cynthia Nixon (la celebre Miranda di Sex and The City, ora nel sequel And Just Like That).
Parlando di The Gilded Age e Downton Abbey, Fellowes ha dichiarato a USA Today che la nuova serie ha una “curva energetica diversa“, oltre ad avere chiaramente una differente ambientazione: le vicende di Downton si svolgono in Inghilterra ai primi del Novecento, tra l’affondamento del Titanic e il primo conflitto mondiale, mentre la trama di Gilded è impostata circa 30 anni prima, nella New York del 1880. Ad accomunarle è l’ambiente dell’alta società fatto di pettegolezzi, intrighi e schermaglie di potere: The Gilded Age segue le vicende della mondana e sprezzante Agnes van Rhijn (Baranski), che vive con la sorella Ada (Nixon) e accoglie in casa la nipote squattrinata, Marian (Louisa Jacobson, figlia di Meryl Streep qui al suo debutto), mentre un nuovo magnate delle ferrovie (Morgan Spector) e sua moglie (Carrie Coon) si trasferiscono in una splendida villa dall’altra parte della strada. La protagonista, orgogliosamente rinchiusa nella torre d’avorio dei suoi privilegi ormai anacronistici, cercherà ostinatamente di mettere l’alta società contro i suoi vicini, ricchi borghesi in rapita e preoccupante ascesa sociale.
The Gilded Age e Downton Abbey, secondo Fellowes, fotografano processi che hanno cambiato il volto della società moderna in momenti diversi. In particolare, il nuovo affresco di HBO è incentrato sui conflitti tra “le vecchie famiglie, che erano sull’orlo di perdere il loro potere, e le nuove, che lo stavano appena guadagnando“.
‘Downton’ aveva una malinconia, il che era piuttosto affascinante. Riguardava in parte il declino del controllo dell’aristocrazia (britannica). Questo è l’esatto contrario: è l’arrivo dei novellini in città che vennero a New York negli anni ’70 e ’80 dell’Ottocento e costruirono i loro palazzi su e giù per la Fifth Avenue. Investivano soldi in tutto perché ne avevano. (…) Una nuova classe sociale sta prendendo piede in città con tutti i soldi del mondo e vuole divertirsi. Penso che tutto ciò crei una sorta di energia verso l’alto che infonde alla serie ma, penso, anche all’epoca, un’energia diversa alla società.
The Gilded Age e Downton Abbey sono entrambe prove della vocazione di Fellowes per i drammi d’epoca, tra cui si annovera anche la miniserie Netflix sulla nascita del calcio come sport di massa The English Game. La prima stagione di The Gilded Age, composta da nove episodi, non ha ancora una programmazione italiana, ma in virtù dell’accordo di esclusiva tra HBO e Sky potrebbe arrivare presto sulla tv satellitare, magari nello stesso periodo in cui al cinema debutterà Downton Abbey II: Una Nuova Era, sequel del primo film tratto dall’omonima serie.
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