Dopo aver delegato la scrittura di gran parte degli episodi delle serie ShondaLand agli sceneggiatori e showrunner della sua scuderia, Shonda Rhimes è tornata a firmare un intero show cimentandosi nuovamente come autrice oltre che nella produzione esecutiva, stavolta per Netflix.
Si tratta di uno dei tanti nuovi format originali previsti nel contratto milionario che Shonda Rhimes ha firmato con lo streamer nell’estate 2017, mantenendo allo stesso tempo l’accordo con ABC Studios per la produzione di serie tv per l’emittente generalista ABC tra cui Grey’s Anatomy e il suo spin-off Station 19, recentemente rinnovate per le stagioni 18 e 5.
Dopo il travolgente successo di Bridgerton, la prima serie fictional di ShondaLand per Netflix, Shonda Rhimes si prepara ora a lanciare sullo streamer la serie Inventing Anna, dedicata all’affascinante truffatrice Anna “Delvey” Sorokin, di cui è già stato ufficializzato il cast. Il soggetto è basato su una storia vera, quella della finta ereditiera tedesca Anna Sorokin (interpretata da Julia Garner) che nel 2016 ha sedotto l’élite di New York facendosi passare per proprietaria di un ricco fondo fiduciario ed è riuscita a derubare diversi malcapitati dell’upper class prima di essere arrestata e condannata al carcere nel 2019.
Lo scorso aprile Shonda Rhimes ha annunciato a Vanity Fair che le riprese di Inventing Anna erano appena terminate, di conseguenza, essendo già in fase di post-produzione, la serie potrebbe uscire nei prossimi mesi o all’inizio del 2022. Una produzione molto impegnativa e molto lunga, partita nel 2019 e inevitabilmente fermata dalla pandemia nel 2020, come tutte le altre. Un periodo di tempo che ha cambiato il mondo e che ora mette la stessa Rhimes nella posizione di guardare al suo show “con occhi completamente nuovi“: “Mi chiedo: Oh, wow, l’ho scritto io? Ero una persona diversa. Voglio dire, eravamo tutti persone diverse prima dell’anno scorso” ha spiegato la fondatrice di ShondaLand, che di Inventing Anna è creatrice, sceneggiatrice e produttrice esecutiva.
Insomma, Shonda Rhimes è tornata a mettere la sua impronta su una serie in modo totale, dalla scrittura alla produzione, insieme alla storica collaboratrice Betsy Beers con cui scrive e produce dai tempi di Grey’s Anatomy. E con questa miniserie in 10 episodi promette di sorprendere il pubblico, soprattutto quello abituato alle sue creature seriali precedenti: “Il modo in cui l’ho scritta non è necessariamente il modo in cui le persone si aspettano che io l’abbia scritta. Non ho scritto una celebrazione di una artista della truffa. Ho davvero provato a mettere un po’ di umanità lì dentro“.
Inoltre Shonda Rhimes si è lanciata in un paragone audace, sostenendo che la truffa ordita dalla Sorokin non sarebbe poi così diversa da “quello che ha fatto una persona come Donald Trump con gli affari immobiliari” o comunque “niente di peggio dei banchieri di Wall Street, che non hanno passato un’ora in prigione“. La domanda che la serie vuole porsi, piuttosto, è “cosa farei se fossi in quella situazione?“.
- Williams, Rachel Deloache (Author)