Tutte le stagioni di Mad Men su Prime Video dal 3 luglio, perché (ri)vivere le storie dei pubblicitari di Manhattan

Il duo Jon Hamm-Elisabeth Moss è solo il primo dei motivi per cui darsi al rewatch di una delle migliori serie di sempre

Peggy Olson e Don Draper in Mad Men

[Frank Ockenfels 3/AMC]


INTERAZIONI: 66

L’enorme vuoto lasciato da Mad Men nel catalogo internazionale di Netflix è stato sanato da Prime Video. La serie cult di Matthew Weiner, andata in onda in prima visione assoluta su AMC fra il 2007 e il 2015, torna disponibile sulla piattaforma streaming di Amazon e, inutile dirlo, un sano rewatch è sempre una buona idea.

Nelle sue sette stagioni la serie è riuscita a incapsulare gli eventi più significativi degli anni ’60, soppesandone i risvolti sulle vite di tipi umani perfettamente rappresentativi della realtà del tempo. E così tra la corsa presidenziale di Nixon e Kennedy, l’assassinio di quest’ultimo, la crisi dei missili di Cuba, il primo allunaggio, le lotte per i diritti civili si sono fissate analisi puntuali e spesso esasperanti sulla natura dei rapporti umani, sia da un punto di vista sociale che professionale e soprattutto di genere.

Riscoprire Mad Men su Prime Video significa tornare a celebrare una delle migliori serie di sempre, acclamata da pubblico e critica per l’eccellenza della scrittura, della regia, delle interpretazioni e la grande accuratezza storica. Nei suoi sette anni in onda Mad Men ha conquistato 16 Emmy e 5 Golden Globe, oltre a un favore assoluto in base al quale è stata definita una straordinaria riflessione sulla nascita dell’America moderna, una campagna pubblicitaria alla volta.

L’agenzia Sterling Cooper – e le sue molteplici declinazioni nel corso degli anni – non ha semplicemente fatto da sfondo alle sfide professionali affrontate da Don Draper, ma ha anche offerto l’opportunità di osservare lo svolgersi di controverse vicende personali, sociali e sentimentali. In sette stagioni ciascun personaggio di Mad Men è diventato portavoce di una specifica istanza relativa agli Stati Uniti del tempo.

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È grazie a questa strategia che la serie ha scelto di rinchiudersi nel suo microcosmo riuscendo comunque a offrire spunti interessanti sui temi socialmente più scottanti, come il sessismo sul luogo di lavoro, il razzismo, l’antisemitismo, il femminismo nascente, l’omofobia, la normalizzazione dell’adulterio e di abitudini malsane come il massiccio consumo di alcol e il fumo.

L’arrivo di Mad Men su Prime Video permette inoltre di rivisitare una tappa fondamentale nelle carriere di alcuni fra i più versatili e apprezzati interpreti della tv di oggi. Don Draper è lo straordinario Jon Hamm, qui al picco della popolarità e negli anni successivi notato in particolare in affascinanti ruoli comici. Mad Men è poi la serie della definitiva consacrazione di Elisabeth Moss (The Handmaid’s Tale, Top of The Lake, L’Uomo Invisibile, Shirley), oggi una fra le più straordinarie attrici drammatiche della tv e qui nei panni di Peggy Olson, rivoluzionario personaggio capace di andare oltre i limiti tradizionalmente imposti alle donne e affermarsi come copywriter di talento.

Mad Men rimane infine l’indimenticabile storia di un gruppo incredbilmente variegato di personaggi, che comprende Roger Sterling (John Slattery, rivisto in Veep, Modern Love, Desperate Housewives), Joan Holloway (Christina Hendricks, anche in Good Girls), Pete Campbell (Vincent Kartheiser), Betty Draper (January Jones, The Politician e Spinning Out), Sal Romano (Bryan Batt), Paul Kinsey (Michael Gladis), Ken Cosgrove (Aaron Staton), Harry Crane (Rich Sommer), Bert Cooper (Robert Morse), Lane Pracy (Jared Harris, in un periodo d’oro con Chernobyl e presto con Foundation), Sally Draper (Kiernan Shipka, Le Terrificanti Avventure di Sabrina), Megan Draper (Jessica Paré), Stan Rizzo (Jay R. Ferguson) e altri.

Secondo quanto riportato dalle principali testate statunitensi, all’episodio della terza stagione intitolato My Old Kentucky Home sarà aggiunto un disclaimer in cui si avverte della presenza di un caso di blackface. A differenza di altre produzioni, per le quali è stato deciso di rimuovere simili episodi, Mad Men manterrà i contenuti originali per mostrare quanto fosse comune il razzismo nell’America del 1963. Nell’affidarsi all’autenticità storica i produttori si impegnano a denunciare le ingiustizie e le disuguaglianze della società presenti ancora oggi, così da esaminare anche i momenti più dolorosi della storia e dunque riflettere su chi siamo oggi e chi vogliamo diventare.

Tutte le stagioni di Mad Men arrivano su Prime Video il 3 luglio.