Il nuovo album dei Foo Fighters arriverà sicuramente in questo 2020, visto che la band aveva già annunciato di aver terminato i lavori nello scorso mese. Nel frattempo ci avevano allietato con piccole e succose anteprime postate sui social, ma solo negli ultimi giorni il frontman Dave Grohl ha speso più parole e meno messaggi cifrati durante un’intervista rilasciata al magazine Kerrang.
Dobbiamo ricordare, tuttavia, che quel ragazzaccio che sfondava le pelli dietro la batteria dei Nirvana è oggi un uomo pieno di creatività ed entusiasmo. Le immagini lo mostrano scherzoso e felice, altri video lo mostrano ispirato mentre suona più strumenti in una self-jam-session (Play, per intenderci), ma soprattutto la sua carriera ce lo restituisce come inarrestabile.
Dopo i Nirvana, oltre ai Foo Fighters, abbiamo avuto i Probot – la superband di cui faceva parte anche il compianto Lemmy Kilmister – e tante altre piccole perle come i geniali Them Crooked Vultures e quella partecipazione al disco Songs For The Dead dei Queens Of The Stone Age, il progetto dell’amico ed ex Kyuss, Josh Homme.
I Foo Fighters restano il suo mondo principale, anche se si diverte a partecipare al disco Get The Money dei Coattail Riders, progetto parallelo del suo batterista Taylor Hawkins. Nell’intervista a Kerrang, dunque, Dave Grohl ha parlato di questo benedetto nuovo album dei Foo Fighters che arriverà a 3 anni di distanza da Concrete & Gold (2017).
“Abbiamo terminato un altro disco e ne vado fiero. È qualcosa di completamente diverso da ciò che abbiamo fatto finora”, dice Dave Grohl ai microfoni del magazine statunitense.
Sono eccitatissimo al solo pensiero di farlo ascoltare alla gente e non vedo l’ora di salire su quel ca**o di palco per suonarlo. In questo disco ci sono cori che verranno cantati da 50 ca**o di migliaia di persone, una cosa che riunirà tutti i cuori.
Inoltre i Foo Fighters, in questo 2020, festeggiano i 25 anni di carriera e proprio per questo Dave Grohl riflette sullo stato attuale delle cose:
Se devo essere onesto, questi 25 anni non li sento. Trovo divertente il modo in cui le persone misurano il tempo con i giorni, i mesi e gli anni. Io lo faccio in termini musicali. Ad esempio: il ’95 e il ’96 erano una cosa, mentre il ’99 e il 2000 sono stati un’altra cosa, e così via. Vedo la mia vita come scaglionata in questi punti, come dei markers, rappresentata esclusivamente dalla musica. Mi sento come se avessi scritto questa grande storia e i testi e le canzoni raccontano quelle specifiche cose che mi sono capitate in quel momento specifico.
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Chi conosce bene il buon Dave, del resto, non può che confermare. Ricordiamo quella strappalacrime February Stars dall’album The Colour And The Shape (1997) che è un chiaro racconto della sofferenza per la morte di Kurt Cobain – si vociferava che anche My Hero fosse dedicata al frontman scomparso, ma restano soltanto delle voci – e tutti conosciamo l’esplosione di brani e musica che ci investì una volta sciolti i Nirvana.
Dave Grohl aveva già tanto da dire e fare mentre militava nella storica band di Seattle, e per questo non perde occasione per presentarsi con nuovi progetti. Quest’anno avremo il nuovo album dei Foo Fighters e abbiamo tante domande, una fra tante: “Come sarà?”.
Non nascondiamo un certo dissenso verso un artista così amato e così onnipresente sulla scena: Dave Grohl non scandalizza per la vita sregolata, al massimo cade rovinosamente dal palco mentre suona, e non perché è sotto l’effetto dell’alcol. Lo abbiamo visto cantare insieme ai Muppets nelle sue tante prestazioni rivolte al pubblico più giovane, oppure recitare nel ruolo di Satana accanto ai Tenacious D.
Lo abbiamo visto ricordare con fierezza i Nirvana, specie per quella volta in cui fu letteralmente travolto dai guadagni di Nevermind. A tal proposito Dave Grohl ha confessato che esiste un prima e un dopo Smells Like Teen Spirit, e qui troviamo conferma su quanto il polistrumentista dice circa il suo modo di concepire il tempo.
Il nuovo album dei Foo Fighters sarà la decima prova in studio per la sua band, un numero importante come quel 25 che sono gli anni di vita del suo progetto. Del resto sappiamo quanto Dave Grohl sia in grado di affacciarsi su nuovi orizzonti sonori, e se davvero il nuovo album dei Foo Fighters sarà qualcosa di mai sentito prima – hey, lo dicono tutti gli artisti, comunque – staremo a sentire, anche se per quanto riguarda i cori facciamo volentieri a meno di canzoni da tifoseria come già accade nei 30 Seconds To Mars.