Come noto, Netflix non divulga dati sulle visualizzazioni dei titoli del suo catalogo, ma il documento sugli utili del terzo trimestre del 2019 presentato agli investitori traccia un quadro abbastanza chiaro di quelle che sono le serie più viste di Netflix, almeno nell’ultimo periodo (luglio-settembre).
Il gigante dello streaming, stretto tra i concorrenti storici e le nuove piattaforme in arrivo (da Disney+ a HBO Max) afferma di non temere il nuovo scenario in cui l’offerta streaming si fa sempre più ampia: il documento descrive l’imminente lancio delle nuove piattaforme come un “modesto vento contrario alla crescita a breve termine dell’azienda“, sminuendone il potenziale impatto sui conti di Netflix. E soprattutto sottolineando che la sfida è far crescere la tv on demand a scapito di quella generalista che ancora domina il mercato.
Molti si concentrano sulle ‘guerre di streaming’, ma noi siamo in competizione con gli streamer (Amazon, YouTube, Hulu) e con la TV lineare da oltre un decennio. Il prossimo arrivo di servizi come Disney +, Apple TV +, HBO Max e Peacock è una maggiore concorrenza, ma siamo tutti piccoli rispetto alla TV lineare. I servizi di streaming video hanno principalmente librerie di contenuti esclusivi che li rendono altamente differenziati l’uno dall’altro. A nostro avviso, il probabile risultato del lancio di questi nuovi servizi sarà quello di accelerare il passaggio dalla TV lineare al consumo di intrattenimento on demand.
Lo scenario disegnato da Netflix è ottimista nonostante i dubbi ormai sempre più diffusi sulla tenuta di un sistema caratterizzato da un sovraccarico di offerta. In particolare, Netflix spiega di aver registrato numeri incoraggianti per i suoi titoli usciti quest’estate: va sempre ricordato che si tratta di dati non verificabili esternamente perché la piattaforma non permette a società terze di testare i rating delle sue serie, ma decide arbitrariamente quali e quanti dati divulgare all’esterno. Inoltre, va precisato che nelle rilevazioni di Netflix una serie si intende visualizzata non solo quando viene vista per intero, ma anche se un account ne guarda almeno un episodio per il 70% della sua durata.
Tra quelli comunicati nel documento presentato agli investitori svettano i risultati delle serie cult Stranger Things 3, La Casa di Carta 3, ma anche Unbelievable e titoli di film che hanno ottenuto un buon riscontro negli ultimi mesi.
Ecco alcuni dati emersi dal resoconto di Netflix sugli utili del terzo trimestre 2019, raccolti da Variety.
Stranger Things 3 è stata la stagione più seguita della serie fino ad oggi: nelle prime quattro settimane dall’uscita, avvenuta lo scorso 4 luglio, è stata seguita da 64 milioni di account Netflix. Di questi, 40,7 milioni avevano già visto la serie in binge-watch nei primi quattro giorni dal suo debutto, segnando un record storico per un film o una serie tv su Netflix in un tempo così breve. Non è un caso che il mese scorso Netflix abbia rinnovato Stranger Things per la quarta stagione e abbia blindato i creatori e gli showrunner della serie Matt Duffer e Ross Duffer con un accordo globale pluriennale per creare film e serie televisive in esclusiva per la piattaforma.
La terza stagione di La Casa di Carta, forte del successo delle precedenti e di un battage promozionale su scala mondiale (con eventi da Milano a Madrid fino a Bogotà), è diventata lo spettacolo più visto su Netflix in Paesi non di lingua inglese con 44 milioni di account che hanno visto il nuovo capitolo nelle prime quattro settimane di uscita. In questo caso, la quarta stagione era già prevista insieme alla terza e il rinnovo per la quinta sembra già cosa fatta.
Unbelievable, la serie tratta dalla vera storia di un’adolescente stuprata e non creduta dalle autorità, è stata vista da 32 milioni di account in poco meno di un mese dall’uscita.
Bene anche alcuni titoli di film: Tall Girl, dramma interpretato da Ava Michelle, il thriller Secret Obsession e Otherhood, diretto da Cindy Chupack al suo debutto alla regia, hanno ottenuto rispettivamente visualizzazioni da 41 milioni, 40 e 29 milioni di account nel primo mese circa.
Sul fronte degli utili, Netflix non ha rispettato le previsioni in termini di numero di abbonati per il trimestre, ma questo rallentamento della crescita interna è stato spiegato con gli ingenti investimenti senza precedenti in contenuti originali.