Cosa vuol dire la maschera di Dalí ne La Casa di Carta? Parla il cast (video)

Alla première di Madrid il cast prova a spiegare cosa vuol dire la maschera di Dalí ne La Casa di Carta, tra ribellione e resistenza


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Insieme alla tuta rossa e all’inno partigiano Bella Ciao è diventata un simbolo della serie, anche se ad un certo punto sembrava che la maschera di Dalí ne La Casa di Carta fosse destinata a sparire.

Qualche mese fa, una polemica sollevata dalla Fondazione Salvador Dalì rispetto ai diritti d’immagine della maschera che riproduce il volto del celebre artista spagnolo aveva sollevato il dubbio che la produzione dovesse farne a meno nella prossima stagione.

Invece la maschera coi baffi all’insù è comparsa perfino sul red carpet della première mondiale di Madrid, che ha visto il cast sfilare al gran completo insieme a produttori, registi e rappresentanti di Netflix per il lancio della terza stagione (in attesa del debutto previsto a Milano con una proiezione pubblica in piazza Affari).

Interrogato sul senso di quella maschera ispirata all’icona del surrealismo che per tutto il Novecento spaziò tra scultura, pittura, fotografia e cinema, il cast ha provato a spiegare cosa vuol dire la maschera di Dalì ne La Casa di Carta e che senso ha per ciascuno di loro.

Alvaro Morte, che nella serie interpreta l’ideatore della rapina alla Zecca di Stato spagnola e dunque colui che ha deciso la divisa da adottare sul campo, ne fa un simbolo della Resistenza, intesa come lo spirito che anima la ribellione dei soggetti più deboli, emarginati e dimenticati della società contro un potere infinitamente più grande.

Per me questa maschera significa molte cose, ma soprattutto rappresenta lo spirito che incarna la Resistenza. Penso che ci siano molte persone che sono state rapite da La Casa di Carta per via di quella sensazione che il piccolo pesce può vincere contro il pesce grosso, tutti ci siamo sentiti in questo modo in qualche occasione e per me, al di là delle molte cose che significa, ciò che questa maschera rappresenta maggiormente è lo spirito di Resistenza che penso che dovremmo avere tutti di fronte ad ogni ingiustizia.

Pedro Alonso, l’interprete di Berlino, la definisce “un simbolo di uno spirito che ha a che fare con l’artista che ha improvvisamente oltrepassato certi limiti ed è stato un supporto per rendere visibile una forma di resistenza con cuore e umorismo“.

Itziar Ituno, la poliziotta Raquel innamorata del Professore, la definisce un simbolo del folle estro del pittore: “Quando la metti inizi a vedere il mondo in un modo diverso, un posto più giusto. Per me significa la meravigliosa pazzia che Dali ha avuto“.

Per Luka Peros, la new entry Marsiglia, “è un simbolo, un simbolo globale. Non solo delle serie, ma di un ideale di resistenza“, mentre l’altro nuovo ingresso del cast, l’argentino Rodrigo de La Serna interprete di Palermo, ricorda che sebbene oggi sia “un oggetto di consumo di massa, una volta era un pittore che lavorava anche per le masse“.

La Casa di Carta 3 debutta il 19 luglio su Netflix con gli 8 episodi inediti della terza stagione.