Oscar 2024, trionfo Oppenheimer, con Nolan, Murphy e Downey Jr. Garrone non ce la fa

Il film di Nolan è il protagonista della cerimonia con 7 statuette. Quattro premi a "Povere Creature!", tra cui la protagonista Emma Stone. Tanto cinema europeo, con premi ad autori britannici, greci, francesi, ucraini. Ma non italiani

Oscar 2024

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Si sono appena conclusi gli Oscar 2024, 96esima edizione degli attesissimi Academy Awards, i quali hanno incoronato come da pronostico Oppenheimer . Il film diretto da Christopher Nolan ha portato a casa ben 7 statuette su 13 nomination, partendo dal premio per il miglior film, naturalmente, e passando per quelli anch’essi molto annunciati alla miglior regia, e agli attori maschili, il protagonista Cillian Murphy e il non protagonista Downey Jr., che vince a quasi sessant’anni alla sua terza nomination. Per il biopic dedicato al padre della bomba atomica anche alcuni doverosi riconoscimenti tecnici, dalla fotografia di Hoyte Van Hoytema (sempre per Nolan aveva firmato anche Dunkirk, allora fu solo nomination) al montaggio di Jennifer Lame (prima nomination e subito vittoria).

E soprattutto, grazie alle categorie tecniche, si difende quello che può essere considerato l’unico vero contendente di Oppenheimer, ossia Povere Creature!. Il satirico racconto filosofico firmato da Yorgos Lanthimos infatti ottiene agli Oscar 2024 ben 4 statuette: la più altisonante è quella alla protagonista Emma Stone (è il suo secondo Oscar dopo La La Land), che trionfa meritatamente con una interpretazione originalissima sconfiggendo sul filo di lana Lily Gladstone di Killers of the Flower Moon (era l’unica categoria in bilico). Accanto a lei, gli altri riconoscimenti sono per scenografia, costumi, trucco e acconciatura: i quali, talvolta con rimandi al cinema classico di Powell e Pressburger, modellano stile e tono del film con soluzioni visivamente affascinanti.

Agli altri contendenti degli Oscar 2024 resta pochissimo. Si ritaglia un suo spazio importante La Zona di Interesse, l’algido, cerebrale film sulla Shoah di Jonathan Glazer, che come da previsioni ottiene due statuette: miglior film internazionale (battendo Perfect Days di Wenders e purtroppo anche Io Capitano di Matteo Garrone, l’Italia torna a bocca asciutta) e miglior sonoro, fondamentale in un’opera in cui la tragedia dell’Olocausto non è mai mostrata ma solo fatta intuire attraverso tracce indirette, soprattutto quelle della sfera aurale.

The Holdovers invece, in questi giorni al centro di notevoli polemiche per il possibile plagio della sceneggiatura (le votazioni dell’Academy però si erano chiuse prima che esplodesse il caso) ha vinto un premio, molto annunciato, quella per la non protagonista Da’Vine Joy Randolph, unica interprete di colore ad alzare la statuetta agli Oscar 2024 (mentre come già detto, è rinviato il primo storico premio a un interprete nativo americano, vista la sconfitta della Gladstone).

La sezione sceneggiature riserva, se non autentiche sorprese, almeno un ampliamento dei nomi del palmarès degli Oscar 2024: per la sceneggiatura originale il successo va ad Anatomia di una Caduta, uno degli script più ambigui e sottili dell’intero lotto, firmato dalla regista Justine Triet (che aveva anche una candidatura alla regia) insieme ad Arthur Harari; nella categoria non originale vince Cord Jefferson, anche regista di American Fiction, al suo primo film dopo una carriera prestigiosa tra giornalismo e tv, il quale ha adattato un romanzo di Percival Everett che, con la sua storia di un romanziere nero altoborghese e intellettuale che per accontentare il pubblico gli dà in pasto una storiaccia di ghetto e violenza, compie un affondo negli stereotipi con cui la comunità nera viene rappresentata e venduta dall’industria culturale.

Il premio per la regia a Christopher Nolan, consegnato da Steven Spielberg

Citati poi gli utltimi telefonati vincitori – Il Ragazzo e l’Airone del fuori quota Miyazaki per l’animazione; il documentario 20 Days in Mariupol, reportage dal fronte della resistenza ucraina nel conflitto in corso; il cortometraggio al raffinato divertissement di Wes Anderson The Wonderful Story of Henry Sugar – si possono trarre le conclusioni di questa edizione dei premi dell’Academy.

Le grandi delusioni sono presto dette: Killers of the Flower Moon di Scorsese torna a casa con zero statuette (su dieci nomination), Maestro di Bradley Cooper 0 su 7 (le polemiche per il naso finto del protagonista hanno affossato il film), mentre Barbie di 8 candidature vince solo quella per la migliore canzone (che non è però I’m just Ken interpretata da Ryan Gosling). Comunque, che il film con il maggiore hype della stagione nopn avrebbe recitato un ruolo di primo piano agli Oscar 2024 era chiaro sin dall’inizio, ossia dalla mancate candidature alla protagonista Margot Robbie e alla regista Greta Gerwig (candidata per la sceneggiatura e sconfitta).

Il trionfo di Oppenheimer è il giusto riconoscimento alla carriera di Christopher Nolan, grande autore globale che prima o poi andava premiato. Anche per ringraziarlo di ciò che ha fatto durante la pandemia quando, col cinema in enorme difficoltà, si batté per distribuire in sala Tenet, rinunciando a qualcosa in termini di incassi ma difendendo lo spirito cinefilo e l’industria della settima arte. Non è la sua opera migliore, ma rientra perfettamente in una categoria, il biopic, storicamente gradita all’Academy. E nel suo gigantismo produttivo costituisce un peana alla creatività e potenza del cinema – in fondo, la città costruita dal nulla nel deserto di Los Alamos per condurre gli esperimenti atomici è un gigantesco set cinematografico, per cui Oppenheimer è una metafora della potenza di Hollywood, non solo della bomba.

A proposito di Hollywood e di cinema americano, una cosa però bisognerà notarla: Nolan è britannico, e come lui Glazer; Lanthimos è greco, Triet e Harari francesi, Miyazaki giapponese, Mstyslav Chernov di 20 Days in Mariupol ucraino. A parte pochissimi casi (Cord jefferson, Wes Anderson), quasi tutti i film e le storie che hanno vinto agli Oscar 2024 non portano la firma di autori statunitensi.

Ecco tutti i vincitori delle 23 categorie degli Oscar 2024:

Miglior Film
Oppenheimer, Christopher Nolan [vincitore]
Povere Creature!, Yorgos Lanthimos
Killers of the Flower Moon, Martin Scorsese
The Holdovers, Alexander Payne
Barbie, Greta Gerwig
American Fiction, Cord Jefferson
Maestro, Bradley Cooper
Anatomia di una Caduta, Justine Triet
La Zona d’Interesse, Jonathan Glazer
Past Lives, Celine Song

Attrice protagonista
Lily Gladstone, Killers of the Flower Moon
Emma Stone, Povere Creature! [vincitrice]
Sandra Hüller, Anatomia di una Caduta
Carey Mulligan, Maestro
Annette Bening, Nyad

Attore protagonista
Paul Giamatti, The Holdovers
Cillian Murphy, Oppenheimer [vincitore]
Bradley Cooper, Maestro
Jeffrey Wright, American Fiction
Colman Domingo, Rustin

Attrice non protagonista
Da’Vine Joy Randolph, The Holdovers [vincitrice]
Danielle Brooks, Il Colore Viola
Emily Blunt, Oppenheimer
Jodie Foster, Nyad
America Ferrera, Barbie

Attore non protagonista
Robert Downey Jr, Oppenheimer [vincitore]
Ryan Gosling, Barbie
Robert De Niro, Killers of the Flower Moon
Mark Ruffalo, Povere Creature!
Sterling K. Brown, American Fiction

Regista
Christopher Nolan, Oppenheimer [vincitore]
Yorgos Lanthimos, Povere Creature!
Martin Scorsese, Killers of the Flower Moon
Jonathan Glazer, La Zona d’Interesse
Justine Triet, Anatomia di una Caduta

Sceneggiatura originale
Justine Triet e Arthur Harari, Anatomia di una Caduta [vincitori]
David Hemingson, The Holdovers
Samy Burch e Alex Mechanik, May December
Celine Song, Past Lives
Bradley Cooper e Josh Singer, Maestro

Sceneggiatura non originale
Cord Jefferson, American Fiction [vincitore]
Greta Gerwig e Noah Baumbach, Barbie
Jonathan Glazer, La Zona d’Interesse
Christopher Nolan, Oppenheimer
Tony McNamara, Povere Creature!

Film internazionale
La Zona d’Interesse, Jonathan Glazer (Regno Unito) [vincitore]
Perfect Days, Wim Wenders (Giappone)
La Società della Neve, J.A Bayona (Spagna)
Io Capitano, Matteo Garrone (Italia)
The Teacher’s Lounge, İlker Çatak (Germania)

Film d’animazione
Il Ragazzo e l’Airone, Hayao Miyazaki [vincitore]
Spider-Man – Across the Spider-Verse, Joaquim Dos Santos, Kemp Powers, Justin K. Thompson
Elemental, Peter Sohn
Robot Dreams, Pablo Berger
Nimona, Troy Quane e Nick Bruno

Scenografia
Sarah Greenwood & Katie Spencer, Barbie
Jack Fisk & Adam Willis, Killers of the Flower Moon
Ruth De Jong, Claire Kaufman, Oppenheimer
Shona Heath, James Price e Szusza Mihalek, Povere Creature! [vincitori]
Arthur Max ed Elli Griff, Napoleon

Fotografia
Edward Lachmasn, El Conde
Rodrigo Prieto, Killers of the Flower Moon
Matthew Libatique, Maestro
Hoyte van Hoytema, Oppenheimer [vincitore]
Robby Ryan, Povere Creature!

Montaggio
Laurent Sénéchal, Anatomia di una Caduta
Kevin Tent, The Holdovers
Thelma Schoonmaker, Killers of the Flower Moon
Jennifer Lame, Oppenheimer [vincitrice]
Yorgos Mavropsaridis, Povere Creature!

Costumi
Jacqueline Durran, Barbie
Jacqueline West, Killers of the Flower Moon
Janty Yates e David Crossman, Napoleon
Ellen Mirojnick, Oppenheimer
Holly Waddington, Povere Creature! [vincitrice]

Colonna sonora
Laura Karpman, American Fiction
Robbie Robertson, Killers of the Flower Moon
Ludwig Göransson, Oppenheimer [vincitore]
Jerskin Fendrix, Povere Creature!
John Williams, Indiana Jones e il quadrante del destino

Canzone
American Symphony: “It Never Went Away”
Barbie: “I’m Just Ken”
Barbie: “What Was I Made For?” [vincitore]
Flamin’ Hot: “The Fire Inside”
Killers of the Flower Moon:

Effetti speciali
Jonathan Bullock, Charmaine Chan, Ian Comley e Jay Cooper, The Creator
Kosuke Taguchi, Takashi Yamazaki, Godzilla: Minus One [vincitori]
Alex Wuttke, Simone Coco, Jeff Sutherland and Neil Corbould, Mission: Impossible – Dead Reckoning, Part One
Charley Henley, Luc-Ewen Martin-Fenouillet, Simone Coco e Neil Corbould, Napoleon
Theo Bialek, Stephanie Ceretti, Alexis Wajsbrot e Guy Williams, Guardiani della Galassia Vol. 3

Sonoro
Ian Voigt, Erik Aadahl, Ethan Van der Ryn, Tom Ozanich and Dean Zupancic, Creator
Chris Munro, James H. Mather, Chris Burdon and Mark Taylor, Mission: ImpossibleDead Reckoning, Part One
Richard King, Steve Morrow, Tom Ozanich, Jason Ruder e Dean Zupancic, Maestro
Willie Burton, Richard King, Kevin O’Connell e Gary A. Rizzo, Oppenheimer
Johnnie Burn, La Zona d’Interesse [vincitore]

Trucco e acconciatura
Karen Hartley, Suzi Battersby, Golda
Kay Georgiou, Sian Grigg, Kazu Hiro e Lori McCoy-Bell, Maestro
Luisa Abel, Jason Hamer, Jaime Leigh McIntosh e Ahou Mofid, Oppenheimer
Mark Couler, Nadia Stacey e Josh Weston, Povere Creature! [vincitori]
Ana López-Puigcerver, Belén López-Puigcerver, David Martí e Montse Ribé, La Società della Neve

Documentario
Bobi Wine: The People’s President, Moses Bwayo e Christopher Sharp
Four Daughters, Kaouther Ben Hania
To Kill a Tiger, Nisha Pahuja
20 Days in Mariupol, Mstyslav Chernov [vincitore]
Eternal Memory, Maite Alberdi

Cortometraggio
The After, Misan Harriman e Nicky Bentham
The Wonderful Story of Henry Sugar, Wes Anderson e Steven Rales [vincitore]
Knight of Fortune, Lasse Lyskjær Noer and Christian Norlyk
Invincible, Vincent René-Lortie e Samuel Caron
Red, White and Blue
, Nazrin Choudhury and Sara McFarlane

Cortometraggio documentario
The ABCs of Book Banning
The Barber of Little Rock
Island in Between
The Last Repair Shop [vincitore]
Nǎi Nai & Wài Pó

Cortometraggio d’animazione
Letter to a Pig, Tal Kantor e Amit R. Gicelter
Ninety-Five Senses,
Jerusha Hess and Jared Hess
Our Uniform,
Yegane Moghaddam
Pachyderme,
Stéphanie Clément and Marc Rius
War Is Over! Inspired by the Music of John & Yoko, Dave Mullins and Brad Booker [vincitore]

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