Marco Mengoni a Sanremo 2024 è il co-conduttore della prima serata del Festival, martedì 6 febbraio. Vincitore in carica, sarà al fianco del direttore artistico Amadeus per presentare i 30 cantanti in gara nella categoria unica dei Campioni.
A poche ore dal suo debutto nell’inedito ruolo alla co-conduzione festivaliera, Marco Mengoni ha condiviso le sue emozioni in conferenza stampa.
“Sono fortunato, sono molto felice. Ringrazio Ama per avermi scelto. Nel frattempo sto sudando, faccio finta di essere impassibile davanti a tutta questa pressione, emotività e ansia”, le parole di Marco che ha preso molto sul serio il suo ruolo all punto da studiare i 74 anni di Festival di Sanremo. “Sono andato a ripescare cose”, anticipa. E ringrazia Amadeus per avergli lasciato piena libertà di espressione.
Cosa farà Marco Mengoni nella prima serata del Festival? “Farò il mio mestiere, cioè fare musica. Ho preparato Due Vite, con una dimensione un po’ più lunare, e poi farò un po’ di canzoni che mi hanno permesso di essere qui oggi. Nel frattempo, durante la serata cercherò di sbagliare meno nomi possibili e di impappinarmi il meno possibile facendo attenzione alla dizione, e sperando di non essere così emozionato”.
Sicuramente si divertirà, ma senza snaturare se stesso: “Sarò me stesso, anche le piccole cose che faremo saranno ME, quello che vuole cercare di essere sempre serio ma poi è umano e goffo”. E a proposito delle esibizioni all’Ariston aggiunge: “Ci sono tante persone con le quali mi esibisco ad un certo punto”.
Un proposito per il futuro? “Imparare a pensare un po’ meno e buttarmi un po’ di più nella leggerezza”. Tanto lavoro da fare ancora, anche grazie al supporto di uno psicoterapeuta che incontra una volta a settimana. Ma Marco è comunque“Contento di essere me, nel bene e nel male. Credo che non si debba uscire dalla fragilità ma trovare strumenti per gestirla, educandosi. Mi dedico un’ora a settimana, parlo con una terapeuta e sono molto felice i questo, di giocare con tutti i miei pensieri. Il lavoro lo fai tu; è importante allenare la propria emotività a reggere la pressione, è quella che si gestisce con meno lucidità”.