È un 25 novembre che fa tanto rumore, quello del 2023. L’Italia raccoglie ancora i cocci dell’ennesima tragedia in cui una donna ha perso la vita per mano di un uomo che avrebbe voluto possederla per sempre, uccisa per un “no”. La storia di Giulia Cecchettin ha spalancato una ferita che ora gronda sangue e rabbia. Come ogni anno, gli artisti affidano ai social i loro pensieri sulla giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
25 novembre, cosa scrivono gli artisti
Laura Pausini condivide una serie di foto in cui riporta i numeri di emergenza al servizio delle donne per vari Paesi, dall’Italia alla Francia, e aggiunge gli hashtag del caso. Marco Mengoni cita Michela Murgia:
“Davanti a una ingiustizia non esiste la neutralità, o la combatti oppure la sostieni. Tutti gli atteggiamenti che non siano di messa in discussione, sono atteggiamenti di complicità, attivi o passivi”.
Vasco Rossi lancia un videomessaggio: “Uomini, rispetto per la donna e rispetto per noi stessi. Ancora un altro sforzo, uomini, per diventarlo veramente. Uomini”. Loredana Bertè, anche lei, lancia un videomessaggio con queste parole:
“Ogni 6 ore un femminicidio. Siamo arrivati alla 107esima vittima dall’inizio dell’anno, solo in Italia. Donne uccise da uomini, perché sono donne. È ora di dire basta: non solo oggi, ma tutti i giorni… ho smesso di tacere”.
Come nasce la giornata del 25 novembre
La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne nasce da un fatto di cronaca che sconvolse il mondo intero. Il 25 novembre 1960 le sorelle Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, attiviste politiche, furono uccise in Repubblica Dominicana mentre andavano a far visita ai loro mariti in prigione.
La loro morte era stata decisa dal dittatore Rafael Leónidas Trujillo. Dopo essere stata torturate, stuprate, massacrate e strangolate, furono introdotte dentro la loro auto che fu fatta cadere in un precipizio per simulare un incidente.
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