Ciò che salta subito all’orecchio dalle prime note di Le Cose Cambiano di Massimo Pericolo è l’assenza di sbalzi bruschi tra il vecchio e il nuovo: Alessandro Vanetti è rimasto quello di Scialla Semper (2019) e Solo Tutto (2021), ma con più stile e stili. Il cambiamento c’è, ed è tutto personale. Quando il rapper di Brebbia ha annunciato il disco ci ha fatto capire che le intenzioni erano chiare:
“Ho cambiato gradualmente la mia visione del mondo e quindi anche il modo in cui vivo. Sono molto più concentrato, più lucido e più in pace”.
Non sta a noi dire se sia sincera questa confessione, per questo in ogni recensione amiamo ribadire che ciò che deve fare un artista è divulgarsi, raccontarsi e sbottonarsi nella maniera che ritiene più affine a se stesso. Massimo Pericolo lo fa con Le Cose Cambiano, un terzo album in cui prende le distanze da tutto e da tutti, e non per indossare i panni dell’ennesimo artista che si finge anticonformista solo per una mossa di pura paranoia narcisistica. Alessandro Vanetti sa di non essere, e lo dice sin dalla prima traccia.
Andiamo per ordine: il 2023 sta per finire, e i pezzi da 90 del rap e della trap sono sempre presenti e rincorrono il tempo per chiudere l’anno con un album tutto nuovo. Se CVLT di Salmo & Noyz Narcos ancora detta legge e X2VR di Sfera Ebbasta è l’ennesima mossa di Gionata per tenersi una scena tutta per sé, Le Cose Cambiano di Massimo Pericolo non ha alcuna pretesa, se non quella di non essere ciò che tutti vorrebbero. Una confusione lucida dalla quale Massimo Pericolo si è ripreso, e ora racconta a tutti come ha fatto.
Va detto che per ben due volte il rapper di Brebbia ci parla di identità: il disco si apre con una traccia che è la sua firma, una porta spalancata sul suo mondo e sui “no” che ancora in pochi capiscono. Massimo Pericolo “non si fa di Xanax” ma “lo usa per l’ansia”, né è una “fashion b**ch” come altri artisti, il tutto snocciolato come un crescendo che poi esplode in Diluvio, un feat. con Fight Pausa, un primo incontro tra amici che continua con Moneylove in featuring con Emis Killa.
Il secondo appuntamento con l’identità è Straniero, in duetto con Tedua, tra le canzoni che i fan considerano più urgenti, quelle da ascoltare subito per capire il disco proprio come Povero Stron*o e Le Cose Cambiano, il brano che ha il difficile compito di dare un titolo e un senso all’album. Obiettivo raggiunto, ovviamente.
Se nei brani appena menzionati troviamo Massimo Pericolo, è in Ciao Frate (con Niko Pandetta), Senza Di Me (con Baby Gang) e Totoro 2 che troviamo Alessandro Vanetti, l’uomo prima dell’artista: la sua sensibilità è tutta nel primo esempio, con le barre di Niko Pandetta scritte prima che quest’ultimo si trovasse ad affrontare i suoi guai con la legge, quasi una promessa di rivedersi presto.
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Non serve parlare di ogni singola traccia, perché spoilerare non è mai consigliabile quando si parla di grandi ritorni del rap: Massimo Pericolo, tuttavia, ci sgancia pure la traccia super hit con Di Persona (con Guè Pequeno) e il suo spaccato di vita in 17 Anni Skit, uno “skit” (appunto) che non è proprio uno skit, ma quasi un recitativo spontaneo con una bella musica a fare da sfondo.
A tutti gli effetti, Le Cose Cambiano di Massimo Pericolo si colloca tra CVLT di Salmo & Noyz Narcos e X2VR di Sfera Ebbasta come il polo più lucido del rap, la ripartenza di fine anno di una scena sempre più ricca e spesso caotica.