La fama secondo Berlino de La Casa di Carta: “Tutti vogliono foto trofeo e nessuno vuole una conversazione”

L'interprete di Berlino de La Casa di Carta, Pedro Alonso, racconta il suo rapporto con la celebrità: "Tutti vogliono la foto come trofeo, ma non l'incontro"


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Da quando è diventato Berlino de La Casa di Carta, Pedro Alonso ha visto trasformarsi radicalmente la sua carriera e la sua immagine, passata da quella di un attore poco noto nella sua stessa Spagna (e sconosciuto all’estero) a celebrità nota in mezzo mondo.

Per il Berlino de La Casa di Carta il successo globale arrivato con Netflix – che lo ha portato ad accettare anche di continuare ad interpretare lo stesso ruolo in uno spin-off dedicato al suo personaggio – non ha reso facile il passaggio dall’anonimato alla popolarità così massiccia. Come già raccontato in passato da altri colleghi, da Jaime Lorente a Miguel Herran, la totale perdita di privacy che da un momento all’altro stravolge la vita di persone fino ad allora tutto sommato sconosciute può diventare fonte di grosso disagio. Le sue co-star sono andate anche in terapia per avere gli strumenti per affrontare il cambiamento, che è risultato sconvolgente anche per Alonso.

L’interprete del Berlino de La Casa di Carta ha raccontato a ElMundo, durante la presentazione dell’ultima stagione de La Casa di Carta appena conclusasi su Netflix, ha spiegato come vive il rapporto col pubblico, accennando al fatto che spesso si è sentito trattato come “un trofeo” da parte di chi lo avvicina solo per ottenere un selfie da rivendersi sui social network per puro narcisismo.

Questo ha a che fare con la mia percezione del mondo della popolarità. E ancora di più ora con i social network, che invitano a un consumo compulsivo di materiale. Molte persone ti chiedono foto e non vogliono l’incontro o la conversazione, solo il trofeo della foto, che caricano nelle loro reti perché implica un ritorno immediato nel sistema di quantificazione del mondo virtuale. Percepisci l’energia ansiosa e febbrile di chi vuole il trofeo, che è inquietante, perché si tratta di reificazione. E cerco di capire le persone, non di litigare con la fama, ma a volte non è facile gestire l’ondata che ci è piombata addosso.

La celebrità conquistata col Berlino de La Casa di Carta non mette Alonso a riparo dal timore di veder svanire tutto da un momento all’altro: nonostante la notorietà globale, la sua esperienza nel settore lo spinge ad essere prudente e a ricordare quanti alti e bassi abbia avuto la sua carriera, paradossalmente esplosa solo a ridosso dei cinquant’anni.

Sono morto più volte professionalmente, il miracolo è essere vivo e devo approfittarne. È vero che c’è un momento di grande visibilità e che sta succedendo qualcosa di grosso. Ma se ho imparato qualcosa, è che i traguardi televisivi sono super fugaci. Per questo vado in campagna, in montagna, lavoro al mio lavoro, è un tentativo di non dimenticare che l’essenziale è l’opera stessa e che i tempi in cui viviamo ora passeranno molto velocemente.

Lo spin-off dedicato al personaggio di Berlino de La Casa di Carta arriverà su Netflix nel 2023: lo streamer ha annunciato il nuovo progetto durante la presentazione degli ultimi cinque episodi della serie.

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