Con la cerimonia di consegna dei premi dei concorsi, in una serata presentata da Alessandra Montagna e Stefano Fedele nella suggestiva Sala del Capitolo del Complesso museale di San Domenico Maggiore a Napoli, cala il sipario sulla quinta edizione de L’Arte Che Cura, la manifestazione dedicata ad arte, creatività e benessere ideata dallo psicoterapeuta Massimo Doriani, organizzata dalla scuola di Specializzazione in Psicoterapia e Arteterapia Accademia Imago, realizzata in collaborazione con il Comune di Napoli, il Miace e l’Associazione nazionale sociologi, e sostenuta da Optima Italia.
È stata un’edizione particolare, che per l’emergenza sanitaria del Covid si è svolta quasi integralmente on line. Ciò vuol dire che da un lato si è stati obbligati a rinunciare ad alcune delle esperienze più importanti e connotanti dell’iniziativa, in particolare i laboratori nei quali solitamente è offerta ai partecipanti la possibilità di conoscere e sperimentare in prima persona i benefici dell’arte e dell’arteterapia. Dall’altro il premio Arte Che Cura, che negli anni scorsi ha dato vita all’esposizione delle opere finaliste nelle sale del museo Pan, stavolta ha conosciuto una versione forzatamente digitale, con tutti i lavori in concorso ospitati dal sito dell’Accademia Imago.
Il bilancio è stato comunque positivo, con numeri confortanti in linea con quelli dello scorso anno, circa 350 concorrenti provenienti da tutt’Italia nelle otto categorie di concorso. La serata finale di premiazione ha rappresentato anche il momento in cui finalmente ritrovarsi in presenza, organizzatori, premiati, appassionati, per dare il segno della volontà di ripartire collettivamente.
Il tutto sempre nel segno dell’arteterapia, il concetto portante intorno a cui ruotano festival e premio Arte Che Cura, la cui mission è promuovere l’idea che l’arte costituisca uno strumento per la cura e il benessere della persona. Tutti i linguaggi artistici rappresentano un’opportunità per manifestare la creatività ed entrare in contatto con le parti profonde di sé. Quando si dipinge un quadro, si scrive una poesia, si interpreta una canzone si è sempre spinti dalla volontà di dare forma a emozioni intime e personali. Ciò aiuta a conoscersi meglio e quindi a sentirsi meglio. Questo accade soprattutto se accanto a chi si esprime attraverso l’arte ci sia, a guidarlo, una figura professionale di nuovo conio, l’arteterapeuta – titolo che si può conseguire seguendo i corsi abilitanti dell’Accademia Imago –, il quale grazie un percorso di formazione in discipline psicologiche e artistiche acquisisce gli strumenti indispensabili per indirizzare gli allievi alla scoperta del valore terapeutico dell’arte.
Anche per questo i premi dei concorsi de L’Arte Che Cura consistono in borse di studio finalizzate all’iscrizione al corso in Artiterapie dell’Accademia Imago, per consentire a sempre più persone di sperimentare il potere curativo e trasformativo dell’arte. Il quale, come ha sottolineato Massimo Doriani, “non riguarda soltanto il benessere dell’individuo. Al giorno d’oggi sempre di più, anche nel mondo del lavoro, sono richieste non solo conoscenze e competenze, ma anche una buona dose di creatività. Le metodologie che si apprendono in un corso di arteterapia vanno esattamente in questa direzione, e consentono di acquisire strumenti ormai indispensabili anche in ambito professionale”.
In tal senso è significativo il tema cui si sono dovuti attenere i concorrenti del Premio Arte Che Cura, il mare. Che da un lato costituisce un’affascinante metafora psicologica, con l’idea dell’abisso, della profondità che allude, appunto, alla profondità dell’inconscio, a quell’infinito misterioso che è dentro di noi e a cui diamo voce attraverso l’espressione artistica. Dall’altro però, ribadisce Doriani, il mare “è anche una risorsa economica enorme, non solo per il turismo, ma perché per il mare passano il 90% delle merci mondiali, e per il Mediterraneo il 30%. Perché i cavi del web che connettono tutto il mondo sono adagiati sul fondo del mare, e non sulle eteree nuvole dei cloud; perché chi governa il mare governa il mondo e tanto tanto ancora”.
Tra i premiati, due menzioni particolari. La prima è relativa a una nuova categoria del premio, l’arte tattile, che nasce da un’esigenza legata al mondo dei non vedenti ed ipovedenti di sperimentare sensorialmente un manufatto artistico. Il riconoscimento è andato a Valentina Celada, un’artista che ha fatto delI’interdisciplinarietà parte integrante della sua espressione artistica, per Bagman, una scultura riproducente una figura umana composta di sacchetti di plastica tessuti su un’armatura di legno e rete, opera suggestiva a tema ambientalista sull’inquinamento da plastica nei nostri mari (molte opere finaliste insistevano sul messaggio ecologista).
L’altra opera da segnalare è il quadro Giù nel blu di Teresa Bruno, in cui particolarmente felice è il modo in cui viene rappresentato il mare, non in chiave contemplativa, bensì come fattore dinamico che interagisce potentemente con la figura umana raffigurata. Ragioni che hanno spinto la giuria ad assegnare a questo lavoro, oltre al riconoscimento della sezione pittura, anche l’ambito premio Optima, riservato all’opera ritenuta in assoluto più meritevole indipendentemente dal linguaggio artistico utilizzato, consistente in una borsa di studio a copertura dell’intero corso triennale della scuola di arteterapia dell’Accademia Imago.
I vincitori in tutte le categorie:
ARTE TATTILE: 1. Valentina Celada, Bagman.
CORTOMETRAGGIO: 1. Paola Aufiero, Missing; 2. Daniele Esposito, La scelta; 3. Valentina Celada, Quiet.
FOTOGRAFIA: 1. Davide Gualtieri, In transito, di mare e corpo; 2. Roberta Niero, Il mare sa tutto quello che ignoro; 3. ex aequo a Camilla Monfregola, Feelings, e Valentina Scarpato, Mare dentro.
MUSICA: 1. Gennaro Damiano, Mare in tempesta.
NARRATIVA 1. Erika Bondonno, Splash!; 2. Raffaele D’Onofrio, (In)contro al mare.
PITTURA: 1. Teresa Bruno, Giù nel blu; 2. Rita Maria Lepore, La potenza del mare; 3. Raffaella Vitiello, Risalire.
POESIA: 1. Francesca Sepe, Il blu autentico del mare; 2. Armando Franceschini, Petrolio; 3. Rita Del Noce, Mare solo.
PROGETTO DI ARTETERAPIA: 1. Ladybug Crossmedia, Absentia; 2. Laura Chilivani e Maria Dolore Perduto, Laboratorio del Colore; 3. Olimpia Salemme, Laboratori creativi per bambini.
PREMIO OPTIMA a Teresa Bruno, Giù nel blu