Notte degli Oscar 2021, una cerimonia “da cinema” nell’anno della pandemia

I produttori annunciano uno show senza precedenti. Dal vivo, con palcoscenico alla Union Station di L.A., e collegamenti da Londra, Parigi e altre sedi. Sarà come un film di tre ore, dicono, per dimenticare il Covid-19

Oscar 2021

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È scattato il conto alla rovescia per gli Oscar 2021, che si svolgeranno domenica prossima 25 aprile (in Italia, naturalmente, nella notte del 26). Un’edizione che senza dubbio si preannuncia come una delle più singolari, se non la più singolare della storia dell’Academy. La lunghissima emergenza pandemica ovviamente ha posto agli organizzatori paletti e difficoltà senza precedenti. Il cui primo effetto è stato quello di costringere a spostare la serata dalla data originariamente stabilita del 28 febbraio a quasi due mesi dopo.

I produttori degli Oscar 2021

Sarà anche per questo che a produrre la serata dei 93esimi Oscar, accanto a Stacey Sher (produttrice di Tarantino) e Jesse Collins (ha firmato i Grammy e l’ultimo Halftime Show del Superbowl), è stato chiamato per la prima volta Steven Soderbergh. In quanto regista di Contagion, film del 2011 che è diventato un po’ il simbolo della pandemia, è stato probabilmente ritenuto il massimo esperto a Hollywood in tema di emergenze sanitarie.

Battuta a parte, non dimentichiamo che Soderbergh è riuscito a girare il suo ultimo film, Let’s Them All Talk con Meryl Streep, in piena pandemia, con una troupe ridotta e in sole due settimane, usando come set un transatlantico realmente in viaggio dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti. Accanto ai tre produttori, alla regia televisiva torna il veterano Glenn Weiss, che ha nel suo curriculum le dirette di ben cinque edizioni del premio dell’Academy, per una cerimonia trasmessa negli Stati Uniti dalla ABC e, in collegamento, in oltre 225 paesi in tutto il mondo. In Italia la diretta degli Oscar 2021 è appannaggio come sempre di Sky, con la diretta sul canale dedicato Sky Cinema Oscar e su Now.

Da sinistra, Soderbergh, Sher e Collins, i tre produttori degli Oscar 2021

Le sedi e i collegamenti

L’organizzazione di questo show è “come cercare di costruire un aereo mentre sta volando”, ha dichiarato Soderbergh in conferenza stampa, per far capire la difficoltà di confezionare un evento nel bel mezzo di una pandemia. Scordiamoci candidati in camicia hawaiana o persino in pigiama, come è accaduto con Bill Murray e Jody Foster ai Golden Globes. Agli Oscar è di rigore un abbigliamento formale per donne e uomini.

Soprattutto l’obiettivo della serata è di mettere da parte i malinconici collegamenti casalinghi via Zoom. Gli Oscar 2021 saranno per quanto possibile in presenza. Le partecipazioni a distanza saranno effettuate non dagli appartamenti, ma in sedi idonee approntate per l’occasione. Questa edizione degli Oscar avrà infatti più palcoscenici. A partire da Los Angeles, dove, accanto alla tradizionale casa degli Oscar del Dolby Theatre, si aggiungerà la Union Station, tra gli edifici più antichi della città, protagonista principale della serata. Un luogo che, oltre a essere stato location di film celebri come Blade Runner, Prova A Prendermi, Pear Harbour, presenta l’indubbio vantaggio di vaste aree al chiuso e all’aperto d’impatto scenografico.

Alla Union Station sarà possibile svolgere anche il tradizionale red carpet, sebbene con molti meno giornalisti e fotografi presenti. “Sarà un tappeto rosso minuscolo“, chiosa Stacey Sher. Sempre per evitare assembramenti ogni candidato potrà essere accompagnato da un solo ospite alla cerimonia. Alla quale tutti i partecipanti giungeranno dopo aver passato l’inevitabile trafila di controlli sanitari, tamponi ed eventuali quarantene legate a provenienza e stato di vaccinazione di ognuno. Rispetto all’uso delle mascherine, Soderbergh, a una precisa domanda posta in un’intervista con The Hollywood Reporter ha risposto che le forniranno ai partecipanti, ma che rispetto all’obbligo o meno di indossarle, saranno le autorità preposte a decidere.

Ci saranno poi circa una diecina di altre sedi per i collegamenti dall’estero. Tra queste sicuramente Londra, al BFI Southbank, sala gestita dal British Film Institute, dove saranno vari candidati, tra cui Carey Mulligan, Daniel Kaluuya, Riz Ahmed e Vanessa Kirby. E Parigi, presso gli studi di Canal+, dove si concentreranno i candidati di Sound of Metal di Darius Marder e di The Father di Florian Zeller (ma non l’83enne Anthony Hopkins, nominato come miglior attore).

La Union Station di Los Angeles, teatro principale degli Oscar 2021

Oscar 2021: una serata da cinema per il cinema

Nell’intervista a The Hollywood Reporter, Jesse Collins ha detto che “gli spettatori dopo un anno di Covid-show si attendono qualcosa di diverso. Per tanti anni le cerimonie di premiazione hanno seguito uno schema che la pandemia, nel bene e nel male, ha sconvolto. Cogliamo questa opportunità per creare qualcosa di nuovo”.

In quest’ottica, i produttori hanno pensato di confezionare, prima e dopo la cerimonia principale, due speciali tematici, Oscars: Into The Spotlight e Oscars: After Dark. Soprattutto, però, hanno puntato a un ridisegno globale dell’estetica dell’evento. “Il nostro obiettivo – hanno dichiarato Collins, Sher e Soderbergh – è che la cerimonia degli Oscar 2021 assomigli a un film, non a uno show televisivo”. E per regalare agli spettatori un’esperienza di sapore cinematografico che faccia dimenticare l’angustia casalinga dei mesi della pandemia, verranno impiegati obiettivi grandangolari, prospettive di ripresa dinamiche, una direzione musicale coinvolgente affidata a Questlove (già al Tonight Show di Jimmy Fallon).

Una delle scommesse principali è riuscire a ottenere una coerenza visiva tra le varie sedi, immergendo gli spettatori in un’atmosfera e un’emozione senza soluzione di continuità. “Nel caso di Londra – ha aggiunto Soderbergh – possiamo avere elementi all’interno di quello spazio che lo leghino alla Union Station. Stiamo lavorando per assicurarci che ogni sede distaccata abbia una sorta di correlazione visiva diretta con ciò che stiamo facendo o almeno contribuisca a quella sensazione cinematografica che stiamo costruendo. […] Stiamo girando un film di tre ore alla Union Station con un preshow di 90 minuti e un altro successivo di un’ora, ma il nostro approccio consiste nel trattarlo come una ripresa di un film in ogni particolare”.

Presentatori degli Oscar 2021

Come è noto, nelle ultime due edizioni, il primo anno per ragioni di forza maggiore, il secondo per scelta, gli Oscar hanno abbandonato la tradizionale formula del presentatore unico della serata, preferendo un concerto di volti e voci che si alternano per gestire i vari momenti e le premiazioni. Una tendenza confermata dagli Oscar 2021, che per ora hanno annunciato 15 presentatori, cui sicuramente nei prossimi giorni se ne aggiungeranno altri.

I nomi per ora sono: Angela Bassett, Halle Berry, Bong Joon-ho, Don Cheadle, Bryan Cranston, Laura Dern, Harrison Ford, Regina King, Marlee Matlin, Rita Moreno, Joaquin Phoenix, Brad Pitt, Reese Witherspoon, Renée Zellweger e Zendaya. Phoenix, Pitt, Zellweger e Dern erano certi, visto che è tradizione che i quattro premiati per le categorie degli attori dell’anno precedente consegnino la statuetta ai vincitori dell’edizioni successiva (le donne presentano i premi degli uomini e viceversa).

Oscar 2021, i presentatori annunciati della serata

Le canzoni candidate: l’Italia aspetta Laura Pausini

Quella della migliore canzone per l’Italia è la categoria più attesa della notte degli Oscar 2021, per la presenza tra i candidati di Laura Pausini, autrice insieme a Niccolò Agliardi e Diane Warren di Io sì (Seen), tema portante della colonna sonora di La Vita Davanti A Sé, una delle tre nomination italiane di quest’anno (le altre due sono per il trucco e i costumi del Pinocchio di Matteo Garrone). Ricordiamo che la Pausini e suoi colleghi hanno già vinto il Golden Globe, per cui le chances di vittoria alla notte degli Oscar sono significative.

Gli altri candidati che contenderanno la statuetta alla Pausini sono Speak Now, di Leslie Odom Jr. e Sam Ashworth (One Night In Miami); Fight for You, di H.E.R., Dernst Emile II, Tiara Thomas (Judas and the Black Messiah); Húsavík, di Savan Kotecha, Rickard Göransson e Fat Max Gsus, (Eurovision Song Contest: La Storia Dei Fire Saga); Hear My Voice, di Daniel Pemberton e Celeste (Il Processo Ai Chicago 7).

Sempre a proposito del nuovo format di questa edizione degli Oscar, le esibizioni delle cinque canzoni candidate verranno preregistrate e mandate in onda nel citato preshow Oscar: Into the Spotlight, presentato da Ariana DeBose e Lil Rel Howery. Quattro performance, tra cui quella della Pausini, saranno registrate a Los Angeles, alla Dolby Family Terrace dell’Academy Museum of Motion Pictures. La quinta invece, Húsavík, verrà eseguita da Molly Sandén in Islanda, nella cittadina omonima da cui prende il titolo la canzone, che è il luogo in cui si svolge la divertente commedia con Will Ferrell e Rachel McAdams che ruota intorno all’Eurovision Song Contest.

Il post di Instagram con cui la Pausini accolse la nomination all’Oscar