Achille Lauro omaggia Mina e canta Bam Bam Twist con Claudio Santamaria e Francesca Barra

Achille Lauro a Sanremo fa esplodere la sua visual art con l'attore Claudio Santamaria e sua moglie Francesca Barra in un omaggio a Mina sulle note di Bam Bam Twist

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Da artista in gara ad artista del popolo: Achille Lauro omaggia Mina ed entra in scena con una grande treccia e il trucco pesante. Con lui Claudio Santamaria e Francesca Barra nell’esecuzione di Bam Bam Twist per riproporre il ballo ispirato a Pulp Fiction.

Nella prima serata Achille Lauro ha messo in scena la Lettera Del Mondo All’Umanità con la prima esposizione. Una colonna di televisori, due bambini, un manifesto della sessualità del glam rock e l’esecuzione di Solo Noi, il nuovo singolo che segna il nuovo percorso artistico del performer, trapper e cantante più discusso degli ultimi anni.

Per il secondo quadro Achille Lauro ha scelto di portare al Teatro dell’Ariston Claudio Santamaria e Francesca Barra, già protagonisti del video ufficiale del singolo Bam Bam Twist con una rivisitazione del celebre ballo tra John Travolta e Uma Thurman in Pulp Fiction di Quentin Tarantino. Nelle ultime settimane Lauro ha diffuso indizi sui suoi canali social per presentare le 5 opere che esibirà nel corso del Festival, fino alla finale di sabato 6 marzo.

Il quadro di Achille Lauro con Claudio Santamaria aggiunge un ulteriore tassello alle 5 caselle vuote dell’impiccato, lo schema con il quale l’artista ha scelto di anticipare le sue performance sanremesi. Dopo Rolls Royce e Me Ne Frego, brani in gara nel 2019 e nel 2020, tutte le polemiche che avevano inondato Achille Lauro sembrano cessate. Oggi Lauro De Marinis – questo il suo nome di battesimo – è un performer variopinto e camaleontico anche quando produce musica. Sono 3 le occasioni in cui ha usato maschere diverse – 1969, 1990 e 1920 – e con la chiusura della trilogia il cantante di 16 Marzo è pronto per una rinascita.

Nella seconda serata del Festival Achille Lauro omaggia Mina e prosegue nel suo nuovo percorso fatto di visual art, rock, verismo e grandi marche, ma soprattutto immagini d’impatto e provocazioni su sessualità, religione e costume.

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