Golden Globes 2021, è il premio di Chadwick Boseman e Nomadland. L’Italia vince con Laura Pausini

La 78esima edizione dei Globes segnata dal premio postumo a Boseman. Storico riconoscimento alla regia a Chloé Zhao. Due statuette a Sacha Baron Cohen. Ridimensionata Netflix: bocciati "Mank" e "Il Processo Ai Chicago 7"

Golden Globes 2021

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Sono stati un esperimento questi Golden Globes 2021, 78esima edizione del premio assegnato dalla Hollywood Foreign Press Association. Una cerimonia divisa a metà. Tra i due luoghi in cui si è fisicamente svolta, con le presentatrici Tina Fey e Amy Poehler, la prima alla Rainbow Room di New York e la seconda al Beverly Hilton Hotel a Los Angeles. E divisa naturalmente tra reale e virtuale, con tutti i candidati a causa del Covid-19 in collegamento dalle loro case. E sebbene proprio alla prima premiazione in assoluto cia sia stato un inciampo tecnico, perché non si riuscivano a sentire le parole del discorso di ringraziamento di Daniel Kaluuya, miglior attore non protagonista per Judas and the Black Messiah, alla fine è filato tutto più o meno liscio, seppur tra le inevitabili lungaggini, oltre tre ore, di questo genere di eventi.

Golden Globes 2021, il ridimensionamento di Netflix

La sintesi dei Golden Globes 2021 è presto fatta. Il responso ci consegna diversi vincitori e, se non uno sconfitto, un protagonista significativamente ridimensionato. Partiamo da quest’ultimo, Netflix: perché con 21 nomination all’attivo, il colosso dello streaming porta a casa solo 3 riconoscimenti. Soprattutto incassa una bocciatura abbastanza netta per i suoi due gioielli: Mank di Fincher, che guidava la classifica col più alto numero di candidature, 6 e che rimane a bocca asciutta. E Il Processo Ai Chicago 7, 5 nomination e un solo premio, quello più prevedibile, alla sceneggiatura a orologeria del fuoriclasse Aaron Sorkin, che però avrebbe certamente ambito alla statuetta per il film drammatico o per la regia.

Chadwick Boseman, il momento più emozionante

Tra i pochi premi di Netflix, però, ce n’è uno che finirà per essere quello per cui negli anni saranno ricordati questi Golden Globes 2021. Parliamo, ovviamente, del premio postumo per il migliore attore drammatico a Chadwick Boseman, scomparso nel 2020 a soli 43 anni, protagonista di Ma Rainey’s Black Bottom. Boseman si va ad aggiungere a una lista che comprende Peter Finch, che vinse dopo la morte il riconoscimento quale migliore attore nel 1976 per Quinto Potere di Lumet, e Heath Ledger, che trionfò come non protagonista nel 2009 per il Joker di The Dark Knight di Nolan.

L’emozione è ancora più forte in virtù del discorso della vedova Simone Boseman, che ha ritirato il premio con parole incisive e accorate: “Se fosse qui ringrazierebbe il Signore, i suoi genitori e i suoi antenati per la loro guida e i loro sacrifici. Direbbe qualcosa di bellissimo e di grande ispirazione che amplificherebbe quella piccola voce dentro di noi che ci dice che puoi farcela, che ti dice di andare avanti, che ti richiama a quello che dovevi fare in questo momento. Ma io non ho le sue parole. Però dobbiamo cogliere tutti i momenti che abbiamo per festeggiare chi amiamo. Tesoro sei sempre con me“.

Taylor Simone Boseman ringrazia per il premio al marito Chadwick

Nomadland, e i premi al femminile

Un altro sicuro vincitore dei Golden Globes 2021 è Nomadland. Il film diretto da Chloé Zhao che, dopo il Leone d’Oro a Venezia consegue due riconoscimenti importanti. Miglior film drammatico, il che costituisce un ottimo viatico in chiave Oscar – se ci riuscisse bisognerebbe omaggiare ancora una volta il fiuto e la lungimiranza del direttore della Mostra veneziana Alberto Barbera, che tante volte ha tirato la volata al trionfatore del premio dell’Academy. E poi, il premio per la regia, in una storica cinquina con tre donne in nomination, coronata dalla vittoria della Zhao, che è solo la seconda regista mai capace di vincere il Golden Globe dopo Barbra Streisand per Yentl nel 1984. E lei, dopo aver ringraziato la sua protagonista Frances McDormand, grande sponsor del film, ha dedicato il premio “ai nomadi con cui ho parlato. Nomadland è un pellegrinaggio tramite il lutto e la guarigione, Questo premio è per voi che avete vissuto questo tipo di viaggio”.

Chloé Zhao, la regista di Nomadland lanciatissima in chiave Oscar

Tre sorprese per i premi alle attrici. La più grande è quella per la categoria del film drammatico, con Andra Day che ha prevalso sulle più titolate e annunciate Viola Davis, Vanessa Kirby e soprattutto Carey Mulligan, che sperava molto nel suo ruolo da vendicatrice di uno strupro di Una Donna Molto Promettente – infatti è restata quasi pietrificata al momento dell’annuncio. Nella categoria commedia o musical vince il ruolo dark della Rosamund Pike di I Care A Lot, anche qui in un lotto nel quale, sulla carta, avevano speranze maggiori Michelle Pfeiffer e Maria Bakalova, mentre Anya Taylor-Joy sapeva benissimo che non avrebbe avuto chances vista la certa vittoria, come è stato, nelle categorie televisive, per la miniserie pigliatutto La Regina Degli Scacchi. E poi è arrivata Jodie Foster. Non faceva un film da tre anni e invece ha vinto come non protagonista per The Mauritanian, vera storia di un detenuto tenuto in custodia a Guantanamo senza accuse per 14 anni.

A proposito di donne, non si può dimenticare jane Fonda, leggenda ottuagenaria (ma chi ci crede) di Hollywood, insignita, in presenza, del riconoscimento alla carriera dei Golden Globes, il Cecil B. DeMille Award. Ha ringraziato con un discorso assai poco incentrato su sé stessa e invece attento al potere della narrazione, delle storie come strumento per favorire la diversità, essenziali in un momento di “grande fragilità della nostra democrazia e per il nostro pianeta”.

La divina jane Fonda ritira il premio alla carriera dei Golden Globes

La doppietta di Sacha Baron Cohen per Borat

Lascia un segno molto marcato su questi Golden Globes 2021 un altro vincitore annunciato, Sacha Baron Cohen. Non centra la statuetta per Il Processo ai Chicago 7, ma poco importa, perché incamera il successo per il miglior film commedia o musical con Borat – Seguito di film cinema e anche il riconoscimento personale come migliore attore, col quale realizza una storica doppietta, riagguantando a 14 anni di distanza il premio ottenuto con lo stesso ruolo nel primo episodio di Borat. Nei suoi due brevi discorsi di ringraziamento non perde occasione per l’usuale graffio satirico: prima ringraziando “la bianchissima Hollywood Foreign Press Association“, e la sua giovane costar di belle speranze – “sto parlando di Rudy Giuliani, chi altro è capace di scatenare così tante risate semplicemente tirando giù una cerniera?”. E poi sostenendo che “Donald Trump sta contestando il risultato, dice che ci sono molte persone morte che hanno votato, è non è una cosa bella da dire alla Hollywood Foreign Press”.

Sacha Baron Cohen rivince la satuetta a 14 anni di distanza per lo stesso ruolo

I Golden Globes 2021 e le minoranze

A proposito della “bianchissima” HFPA, la polemica più vivace della vigilia è stata quella innescata dal Los Angeles Times, che ha sottolineato come tra gli 87 membri dell’associazione non ci sia un solo afroamericano. Alla fine il palmarès dei Golden Globes 2021 non ne ha risentito, sono stati diversi i premiati di colore – non dimentichiamo anche i due riconoscimenti al film Pixar Soul, primo lungometraggio d’animazione che vede come protagonista un nero. A risentirne però è stato il tono generale della serata, cui l’HFPA, evidentemente in difficoltà, ha aggiunto un impacciato siparietto in cui tre suoi membri hanno fatto goffe dichiarazioni sulla volontà inclusiva dell’organizzazione. “Dobbiamo avere dei giornalisti di colore nella nostra organizzazione”, ha detto la tedesca Helen Hoehne, cui ha fatto eco l’ex presidente indiano Meher Tatna: “Dobbiamo assicurare che tutti possano sedere al nostro tavolo”, creando, ha concluso il giornalista turco Ari Sar, “un ambiente dove la diversità sia la norma, non l’eccezione”. Tutto talmente didascalico e posticcio da ottenere l’effetto opposto a quanto desiderato.

Dulcis in fundo, l’Italia

C’è spazio anche per il belpaese, ed è una bella notizia. L’Italia aveva due nomination, entrambe per La Vita Davanti A Sé di Edoardo Ponti. Il filgio di Sophia Loren purtroppo non è riuscito a trionfare nella categoria per il miglior film straniero, nella quale ha prevalso, come previsto, il film statunitense/sudcoreano MInari, che ai Golden Globes 2021 per regolamento poteva concorrere solo in questa categoria, ma che all’Oscar potrebbe recitare un ruolo assai più rilevante.

Alla fine però è giunto il riconoscimento per la migliore canzone, Io Sì (Seen), che premia gli autori Diane Warren, Niccolò Agliardi e, soprattutto, Laura Pausini, che si fregia di un altro fiore all’occhiello in una carriera di grande spessore internazionale. Un risultato tutt’altro che scontato, perché la cocnorrenza era molto agguerrita, a partire dal Leslie Odom Jr. di Speak Now da One Night in Miami. Potrebbe essere un ottimo viatico questo in ottica Oscar, per la Pausini e per il film di Ponti e della Loren. E proprio i giurati dell’Academy, adesso, dal 5 marzo, esprimeranno i loro voti per le cinquine dell’Oscar, con negli occhi i risultati freschissimi dei Goledn Globes 2021. Speriamo portino bene.

Tutti i premi dell cinema ai Golden Globes 2021

Miglior film drammatico
The Father di Florian Zeller
Nomadland di Chloé Zhao [Vincitore]
Mank di David Fincher
Il Processo Ai Chicago 7 di Aaron Sorkin
Una Donna Promettente di Emerald Fennell

Miglior film commedia o musicale
Borat – Seguito di film cinema di Jason Woliner [Vincitore]
Hamilton di Thomas Kail
Palm SpringsVivi Come Se Non Ci Fosse Un Domani di Max Barbakow
The Prom di Ryan Murphy
Music di Sia

Migliore attore in un film drammatico
Riz Ahmed, Sound of Metal
Chadwick Boseman, Ma Rainey’s Black Bottom [Vincitore]
Anthony Hopkins, The Father
Gary Oldman, Mank
Tahar Rahim, The Mauritanian

Migliore attrice in un film drammatico
Viola Davis, Ma Rainey’s Black Bottom
Andra Day, The United States vs. Billie Holiday [Vincitrice]
Vanessa Kirby, Pieces Of A Woman
Frances McDormand, Nomadland
Carey Mulligan, Una Donna Promettente

Migliore attore in un film commedia o musicale
Sacha Baron Cohen, Borat – Seguito Di Film Cinema [Vincitore]
James Corden, The Prom
Dev Patel, La Vita Straordinaria Di David Copperfield
Andy Samberg, Palm Springs
Lin-Manuel Miranda, Hamilton

Migliore attrice in un film commedia o musicale
Maria Bakalova, Borat – Seguito Di Film Cinema
Michelle Pfeiffer, French Exit
Anya Taylor-Joy, Emma
Rosamund Pike, I Care A Lot [Vincitrice]
Kate Hudson, Music

Migliore attore non protagonista
Jared Leto, Fino All’Ultimo Indizio
Daniel Kaluuya, Judas and the Black Messiah [Vincitore]
Bill Murray, On the Rocks
Leslie Odom Jr, One Night In Miami
Sacha Baron Cohen, Il Processo Ai Chicago 7

Migliore attrice non protagonista
Olivia Colman, The Father
Jodie Foster, The Mauritanian [Vincitrice]
Amanda Seyfried, Mank
Glenn Close, Elegia Americana
Helena Zengel, Notizie Dal Mondo

Migliore regista
Emerald Fennell, Una Donna Promettente
David Fincher, Mank
Aaron Sorkin, Il Processo Ai Chicago 7
Chloé Zhao, Nomadland [Vincitrice]
Regina King, One Night In Miami

Migliore sceneggiatura
Jack Fincher, Mank
Emerald Fennell, Una Donna Promettente
Chloé Zhao, Nomadland
Aaron Sorkin, Il Processo Ai Chicago 7 [Vincitore]
Christopher Hampton, Florian Zeller, The Father

Migliore colonna sonora originale
Trent Reznor, Atticus Ross, Mank
James Newton Howard, Notizie Dal Mondo
Trent Reznor, Atticus Ross, Jon Batiste, Soul [Vincitori]
Ludwig Göransson, Tenet
Alexandre Desplat, The Midnight Sky

Migliore canzone originale
H.E.R., Dernst Emile II, Tiara Thomas, Fight For You, da Judas And The Black Messiah
Diane Warren, Laura Pausini, Niccolò Agliardi, Io Sì (Seen), da La Vita Davanti A Sé [Vincitori]
Leslie Odom Jr, Sam Ashworth, Speak Now da One Night in Miami
Andra Day, Raphael Saadiq, Tigress & Tweed, da The United States Vs. Billie Holiday
Daniel Pemberton, Celeste, Hear My Voice da Il processo ai Chicago 7

Migliore film straniero
Un Altro Giro di Thomas Vinterberg
La Llorona – Le Lacrime Del Male di Jayro Bustamante
La Vita Davanti A Sé di Edoardo Ponte
Minari di Lee Isaac Chung [Vincitore]
Due di Filippo Meneghetti

Miglior film d’animazione
OnwardOltre La Magia di Dan Scalon
Over the Moon – Il Fantastico Mondo Di Lunaria di Glen Keane e John Kahrs
Soul di Pete Docter [Vincitore]
Wolfwalkers – Il popolo dei lupi (Wolfwalkers) di Tomm Moore e Ross Stewart
The Croods: A New Age di Joel Crawford