La carriera di Donald Glover è il frutto di un successo in crescita esponenziale, riflesso di un talento raro. Che lo si sia conosciuto e apprezzato come Troy in Community, Lando Calrissian in Solo o grazie all’exploit dell’alter ego musicale Childish Gambino, è innegabile che il suo sguardo sul mondo auti il pubblico a metabolizzare esperienze cariche di complessità personali e sociali. L’arrivo delle prime di sue stagioni di Atlanta su Sky e NOW TV è dunque un’ottima occasione per tornare ad apprezzare una comedy che non accetta di rimanere rinchiusa in questa definizione, attingendo invece alla satira sociale, alla cultura hip hop e a un realismo crudo e diretto applicato alla stessa città di Atlanta.
Riguardare Atlanta su Sky significa ripercorrere le complicate vicende di Earn Marks, che dopo aver abbandonato gli studi a Princeton rincorre fra mille difficoltà il sogno di essere un manager musicale di successo, nella fattispecie rappresentando il cugino, l’artista hip hop Alfred Paper Boi Miles. Earn però non ha un soldo, elemosina ogni giorno un posto in cui dormire e, come se non bastasse, ha un rapporto complicato con la madre di sua figlia, una bambina alla quale deve provvedere ricorrendo a mille espedienti. La prima stagione della serie, creata, prodotta e sceneggiata proprio da Donald Glover per FX, prende le mosse da questo deprimente stato di cose, offrendo episodio dopo episodio uno sguardo inedito sulla vita di un giovane afroamericano, tra riflessioni sul razzismo negli Stati Uniti, la povertà ad Atlanta, la brutalità della polizia, i compromessi da accettare per il successo e le derive dei social media.
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È questo amalgama di ispirazioni che spinge a riscoprire Atlanta su Sky e NOW TV, una comedy dunque più vicina al drama che alla comicità spicciola delle sitcom o all’umorismo arguto che aggiunge un po’ di pepe alle tante dramedy piovuteci addosso negli ultimi anni. Non ci può essere divertimento vero e spensierato, d’altronde, nella precarietà costante di Earl e del suo microcosmo di affetti e conoscenze, né nell’ansia che avvolge il loro futuro più prossimo. E tuttavia non significa che Donald Glover abbandoni i suoi personaggi alla sconfitta: la costante ricerca di un’alternativa – sullo schermo come anche a livello narrativo – dà un pizzico di speranza ed è quanto di più sfumato e autentico ci si possa aspettare da una serie del genere.
L’arrivo delle prime due stagioni di Atlanta su Sky e NOW TV non è comunque un invito ad aspettarsi nuovi sviluppi nel breve periodo. La terza stagione ha già subito numerosi rinvii, portando poi a un doppio rinnovo. Donald Glover ha ribadito in più occasioni che avrebbe lavorato in successione alla scrittura e alla produzione della terza e della quarta stagione di Atlanta, ma ai ritardi degli ultimi anni si è aggiunto poi il lockdown di Hollywood imposto dal diffondersi della pandemia di Coronavirus. L’ultimo aggiornamento è arrivato il 6 novembre proprio da Donald Glover, che per stuzzicare la curiosità dei fan ha promesso due stagioni inarrivabili.
Già che ci siamo, Atlanta S3 + S4 saranno alcune tra le migliori stagioni televisive mai create. Riusciranno a toccarci solo i Soprano. […] Arriverà molta magia. E voi che pensavate che fossi un figo nel 2018…, ha twittato. Nonostante l’entusiasmo, non è affatto chiaro quando sia possibile avviare le riprese dei nuovi episodi. Il ritorno sul set era stato fissato per gennaio 2021, ma visto l’impatto della seconda ondata di Coronavirus negli Stati Uniti è facile immaginare che possa esserci un nuovo rinvio. In attesa di nuove comunicazioni ufficiali da parte di Donald Glover o FX, non resta che riguardare le prime due stagioni di Atlanta su Sky on domand o NOW TV dal 4 dicembre 2020.