La nuova vita di Kerry Washington, dal dopo Olivia Pope a The Prom di Ryan Murphy

Svestiti i panni di Olivia Pope, Kerry Washington si è trovata a vivere un periodo ancora più intenso e fortunato

Kerry Washington in Scandal

[ABC/Eric McCandless]


INTERAZIONI: 530

Per Kerry Washington sarebbe stato semplice nascondersi dietro la popolarità di Olivia Pope e accontentarsi di vivere di luce riflessa. È successo più volte e continua a capitare ad attori e attrici eternamente sovrapposti ai volti dei loro personaggi più popolari. Eppure, se possibile, il dopo Scandal di Kerry Washington sembra ancora più ricco di successi e opportunità degli anni trascorsi con il cappello bianco nel giovedì della ABC.

Il 2020, in particolare, le ha regalato finora ben quattro nomination agli Emmy: una per l’interpretazione di Mia Warren nella serie Little Fires Everywhere – disponibile in Italia su Amazon Prime Video –; le altre tre per la produzione della stessa serie Hulu, del film Netflix American Son – tratto dall’omonimo spettacolo teatrale – e dello speciale televisivo Live in Front of a Studio Audience. Per non parlare di ciò che ancora le resta da fare entro la fine dell’anno, lockdown da Coronavirus permettendo: girare il film Netflix The Prom, adattato da Ryan Murphy a partire dall’omonimo musical teatrale e nel quale sono coinvolti anche Nicole Kidman, Meryl Streep, James Corden, Andrew Rannells e Keegan-Michael Key.

E la conferma che questo sia un anno particolarmente significativo, sia a livello personale sia professionale, è arrivata da una recente intervista con Variety, in cui Kerry Washington ha passato in rassegna tutti i progetti sui quali è al lavoro e ha condiviso un’immancabile riflessione sulla vita della sua Olivia Pope in relazione agli eventi vissuti dalla società statunitense, e in particolare alle proteste del Black Lives Matter:

È impossibile non preoccuparsi degli uomini neri nella mia vita. I miei cugini, mio padre, mio marito. È questa la realtà dell’amare una parsona nera in America, significa aprirsi alla vulnerabilità del pericolo che le persone nere affrontano ogni giorno. […] Ci penso spesso perché ricordo che, quando ero incinta, chiedevo a Shonda [Rhimes] “Non potrebbe essere incinta anche Olivia?”.

Mi chiedevo come avremmo fatto a nascondere questa persona che cresceva dentro di me. Non riuscivo più nemmeno a camminare come Olivia Pope, avendo un essere umano dentro di me. E lei mi ha detto chiaramente che Olivia Pope non avrebbe avuto figli. […] Olivia non aveva alcuna vulnerabilità. Al di fuori di Fitz, era una supereroina. E la paura e la vulnerabilità fanno semplicemente parte dell’essere madri nere, e Shonda sapeva che aggiungere questo strato all’identità di Olivia non sarebbe stata una scelta giusta per il personaggio. […] Ho compreso [la decisione di Shonda] soltanto quando sono iniziate le prove per American Son.

Nel corso dell’intervista Kerry Washington ha spento poi qualsiasi speranza su una possibile seconda stagione di Little Fires Everywhere, che ispirandosi al romanzo Tanti Piccoli Fuochi di Celeste Ng ha esaurito ogni spunto narrativo:

Non abbiamo in mente alcun piano per un’eventuale seconda stagione, davvero. Ogni tanto ci mettiamo a pensare se sia fattibile avere un’idea per una nuova stagione, ma lo facciamo solo perché amiamo lavorare insieme. […] Se potessi lavorare ogni giorno con Reese Witherspoon per il resto della mia vita, lo farei. [Reese] è un sogno, la sento come una sorella, ma non abbiamo alcun piano per una seconda stagione. abbiamo nuovi progetti in fase di sviluppo.

Mi ha sorpreso che Reese non sia stata nominata [agli Emmy] per Little Fires Everywhere. Posso ammetterlo? Mi sono un po’ arrabbiata. Voglio dire, è fantastico che la serie sia stata nominata, significa che la candidatura appartiene a tutti, ma se devo essere onesta […] capisco di avere un rapporto alquanto complicato con le cerimonie di premiazione. Cerco di accoglierne la bellezza, senza però lasciare che mi definiscano o influenzino come mi sento.

L’incertezza sullo stato della produzione di The Prom, invece, non sembra minare il suo entusiasmo per uno dei progetti più ambiziosi a rientrare nel multimilionario accordo fra Ryan Murphy e Netflix:

Avrei dovuto iniziare a girare The Prom lo scorso fine settimana. Ho fatto molte telefonate al mio medico perché da piccola avevo l’asma e i miei genitori hanno entrambi 80 anni e vivono con noi, quindi devo stare molto, molto attenta. Alla fine però è venuto fuori che non c’era ancora bisogno che finissi di filmare le mie scene, perché erano in fase di riscrittura. […]

Offerta
Tanti piccoli fuochi
  • Ng, Celeste (Author)

[In The Prom] canterò e ballerò un po’. Non ho mai cantato sullo schermo prima, è stato divertente, e mi è piaciuto lavorare con Ariana Debose, che interpreta mia figlia. È Anita in West Side Story di Steven Spielberg ed è fantastica, e la si è vista anche in amilton. Non vedo che tutti la vedano in questo film. Meryl Streep, poi, è fenomenale. Lo è sempre, ma davvero, in The Prom è come assistere personalmente alle riprese. Ero sconvolta, è incredibile.

Un ultimo pensiero non può che andare alle tanto attese elezioni presidenziali statunitensi di novembre 2020, e all’inevitabile ruolo simbolico che la cultura pop attribuisce al suo personaggio nei momenti di maggiore caos politico per il paese:

Spero che a novembre si possano svolgere delle giuste elezioni. Prego che la gente vada a votare. Credo che se alla gente è garantito un accesso equo e giusto al voto, e se riusciamo a ricordare alle persone che sono loro gli eroi delle loro comunità, allora possiamo eleggere non soltanto un presidente, ma anche tutti i rappresentanti locali che proteggono i valori di inclusività e appartenenza ed equità e giustizia.

Ci penso in particolare quando questo paese attraversa una crisi, che sia il Covid o le elezioni del 2016, la gente va sui social e improvvisamente Olivia Pope finisce in cima alle tendenze. Olivia Pope, metti a posto le cose! Olivia Pope, solo tu puoi salvarci! Ma io invece voglio dire alle persone che Olivia Pope non esiste. Non come loro, almeno. […] Sono le persone reali a poterlo fare. Quindi se ricordiamo alla gente che la soluzione ai problemi nelle loro comunità sta in loro, appunto, e non i Olivia Pope, allora credo che possano davvero esserci delle speranze per questo paese.

L’audio dell’intero podcast è disponibile sul sito di Variety.

Fire TV Stick con telecomando vocale Alexa | Lettore multimediale
  • La nostra Fire TV Stick più venduta, ora con il telecomando vocale...
  • I dispositivi Fire TV Stick hanno molto più spazio di archiviazione...