I momenti musicali sono stati certamente i più galvanizzanti di questa stagione, che per il resto ha mostrato non poche pecche: sono tante le canzoni de La Casa di Carta 4 intonate dai personaggi (e certamente anche dal pubblico) nell’arco degli 8 episodi che hanno debuttato lo scorso 3 aprile sulla piattaforma infrangendo ogni record di visualizzazioni.
ATTENZIONE SPOILER!
Bella Ciao
Se le prime due stagioni avevano avuto nel canto partigiano Bella Ciao il suo tema musicale principale, al punto da diffonderlo in tutto il mondo ispirando remake di ogni genere e sorta, nella terza e nella quarta stagione della serie di Alex Pina il canto della Liberazione italiana adottato come inno antisistema dai novelli Robin Hood in maschera è rimasto sullo sfondo, pur essendo sempre presente ad un orecchio attento. Nella terza stagione, ad esempio, viene fatto cantare dagli uomini della polizia entrati per un blitz nella Banca di Spagna, catturati e costretti dalla banda ad intonare il canto partigiano a mo’ di sfottò per le forze dell’ordine. Nella quarta, invece, viene accennata da Helsinki con l’armonica quando il corpo di Nairobi viene portato fuori dalla Banca in una bara, dopo che Gandìa l’ha freddata davanti ai suoi compagni. Ma non tutti hanno notato che la canzone torna sui titoli di coda, in una versione acustica interpretata da Najwa Nimri, l’interprete dell’ispettrice Alicia Sierra: nel finale, infatti, la poliziotta costretta alle dimissioni, e ora ricercata per aver denunciato i reati commessi dai suoi superiori, ha scovato il nascondiglio del Professore ed è pronta a fargli uno “scacco matto”. Proprio la sua voce intona Bella Ciao mentre scorrono i titoli finali de La Casa di Carta 4. Ecco la versione di Najwa Nimri, che oltre ad essere un’attrice spagnola di successo è anche una cantautrice.
Le canzoni italiane
Non sono passate affatto inosservate, invece, le canzoni de La Casa di Carta 4 intonate durante le scene del matrimonio di Berlino e Tatiana all’inizio della stagione: si tratta di due classici del pop italiano, Ti Amo di Umberto Tozzi e Cerco un Centro di Gravità Permanente di Franco Battiato, che gli sposi e i loro ospiti (Il Professore, Palermo, Bogotà e Marsiglia) cantano insieme ad un coro di monaci italiani durante il ricevimento nel monastero toscano in cui parte della banda sta mettendo a punto il piano della rapina. I momenti musicali in italiano contribuiscono a rafforzare il legame della serie con il nostro Paese, già instaurato con la scelta di Bella Ciao, per le motivazioni che avevamo già approfondito in passato. D’altronde proprio in Italia sono state girate alcune delle prime scene de La Casa di Carta 3, nel centro storico di Firenze, con i personaggi di Berlino e il Professore. E l’italiano ricorre anche nei dialoghi tra Berlino e i monaci francescani che lo ospitano nel monastero di San Giovanni, alle porte di Firenze, nei flashback della serie ambientati cinque anni prima il colpo alla Banca di Spagna.
Gli altri brani
Ma non sono solo quelle italiane le canzoni de La Casa di Carta 4 chiamate ad animare una colonna sonora piuttosto variegata, se non perfino disorganica. Appaiono infatti anche canzoni di Arcade Fire (Wake Up), Van Morrison (Days Like This) o Damien Rice (Delicate), insieme a classici spagnoli come La Bamba cantata da Antonio Romero, Amado Mio nella versione di Anita Ellis e Suspiros de España intonata dall’Orchestra Sinfonica di Siviglia.
Ecco una playlist apparsa su Spotify con le canzoni de La Casa di Carta 4.