10 serie tv inglesi da non perdere, le più belle da Sherlock e The Crown a Fleabag

Il Regno Unito vanta una gloriosa tradizione televisiva, non solo per la storica BBC assurta già nel secolo scorso a modello di televisione pubblica di qualità, ma anche per la produzione di serie tv inglesi da non perdere.

Tra titoli storici com Doctor Who, che ha debuttato addirittura nel 1963, e cult degli anni Duemila come Downton Abbey e Sherlock, nel Regno Unito continuano ad essere prodotte serie capaci di imporsi sempre più presso una platea internazionale, anche grazie alle co-produzioni che coinvolgono società americane e le piattaforme streaming che rendono possibile una distribuzione globale. Si pensi al recente successo di The Crown, che ha portato la sua protagonista Claire Foy a vincere il prestigioso Emmy, l’Oscar della tv, o a The Bodyguard, che è valso lo stesso premio al protagonista Richard Madden, entrambe prodotte e trasmesse da BBC in patria e portate al successo mondiale da Netflix che le ha rese disponibili in quasi 200 Paesi.

Molte di queste produzioni sono tutt’ora in corso. Altre, seppur terminate, lasciano un’eredità che continua ad avere una grande eco presso il pubblico: non a caso, ad esempio, Downton Abbey torna al cinema il prossimo autunno nonostante la serie sia terminata nel 2016.

Ecco allora una guida alle serie tv inglesi da non perdere con 10 titoli per tutti i gusti.

Sherlock

Dal genio creativo della coppia d’oro Steven Moffat-Mark Gatiss, questa serie liberamente ispirata alle opere di Sir Arthur Conan Doyle ha reso contemporaneo l’iconico detective londinese, ambientando le sue celebri avventure letterarie nella Londra moderna. Interpretata magistralmente da Benedict Cumberbatch (Sherlock Holmes) e Martin Freeman (John Watson) è composta da sole 4 stagioni realizzate – con tempi molto lunghi dovuti all’alto standard qualitativo imposto dagli showrunner – tra il 2010 e il 2017. Non è stata ancora confermata la produzione di una quinta stagione, che però è nell’aria.

Doctor Who

Un classico della tv inglese, entrato di diritto nella cultura popolare europea, che ha saputo rinnovarsi nel corso di oltre cinquant’anni di storia e ispirare numerose opere tra cui film, fumetti, libri, spin-off televisivi, videogiochi e documentari. Questa serie fantasy e d’avventura ha debuttato con la prima stagione nel 1963 sulla BBC ed è andata in onda continuativamente fino al 1989, per poi interrompersi e tornare in versione rinnovata nel 2005. Ad oggi, con quattordici attori alternatisi nel ruolo del Dottore che viaggia nel tempo a bordo del TARDIS, si contano 11 stagioni di quella che viene identificata come la “nuova serie” di Doctor Who: l’ultima ha visto il debutto del primo Dottore donna della storia, interpretato da Jodie Whittaker, confermata nel ruolo anche per la dodicesima in arrivo nel 2020.  

Downton Abbey

Probabilmente la serie in costume più celebre degli anni Duemila, ha raccontato per sei stagioni su ITV (ora disponibile su Netflix) la saga degli aristocratici Crawley e dei loro servitori nella tenuta omonima e fittizia. Ambientata fra il 1912 e il 1926, durante il regno di re Giorgio V, questa serie drammatica, struggente, raffinata, ma anche sagace, ha conquistato la critica internazionale aggiudicandosi anche il primato di show non americano più candidato nella storia degli Emmy nel 2012 (in totale ne ha vinti 6 su undici nomination). A ottobre esce in Italia il film che fa da sequel al finale della serie, sceneggiato dallo stesso creatore Julian Fellowes.

The Crown

Per restare in tema di serie in costume, il dramma storico di Peter Morgan è una perla di eleganza, un’eccellenza produttiva targata Netflix: del racconto del regno di Elisabetta II sono previste cinque stagioni (la terza arriva su Netflix il 17 novembre) con tanto di rimpasto del cast per rendere credibile una trama che affronta un vastissimo arco temporale, partendo dal matrimonio di Elisabetta e Filippo negli anni Quaranta fino ad arrivare auspicabilmente al giorno d’oggi. L’attrice Claire Foy, premio Emmy proprio per la sua interpretazione della Regina, cede il passo dalla terza stagione al premio Oscar Olivia Colman e quest’ultima potrebbe cederlo ad Helen Mirren quando la serie arriverà al suo ultimo capitolo.

Outlander

Altra popolarissima produzione in costume, è un adattamento della serie di romanzi omonima della scrittrice statunitense Diana Gabaldon: la trama ruota intorno all’ex infermiera della Seconda Guerra Mondiale Claire Randall (Caitriona Balfe) che viaggia indietro nel tempo nella Scozia del 18° secolo e si ritrova a vivere una turbolenta storia d’amore con il ricercato Jamie Fraiser (Sam Heughan). Trasmessa nel Regno Unito da Starz, è disponibile in streaming su Amazon.

Black Mirror

Per gli appassionati del genere distopico e della fantascienza declinata sulla tecnologia, Black Mirror è un vero Eden: una serie capace di suscitare domande e riflessioni sulle conseguenze di uno sviluppo tecnologico non sempre a misura d’uomo, i cui effetti collaterali pongono seri dubbi dal punto di vista etico e morale. Ansiogena, drammatica, ma anche capace di fare satira su un futuro dall’imprecisata collocazione temporale, lontano ma non troppo, questa serie antologica ha generato anche un film interattivo, Bandersnatch, un esperimento unico nel suo genere in cui sono gli spettatori a decidere l’evoluzione della trama tra tante opzioni possibili.

Fleabag

Una delle rivelazioni più sorprendenti degli ultimi anni: dal suo debutto nel 2016 (nel Regno Unito su BBC Three e nel mondo su Amazon Prime Video) la serie di Phoebe Waller-Bridge si è fatta notare per una scrittura brillante, audace e contemporanea, per una rappresentazione del genere femminile insolita e di rottura e per il linguaggio scorretto che evita i cliché. Una serie che infrange la quarta parete in onore alle sue origini teatrali: nasce infatti come adattamento dell’omonima commedia scritta e interpretata dalla stessa Phoebe Waller-Bridge, ad oggi una delle autrici più promettenti della scena inglese.

Killing Eve

Sempre dall’estro creativo della Waller-Bridge, nel 2018 è arrivata Killing Eve: al momento in produzione con la sua terza stagione, questa serie britannica prodotta per BBC America ha segnato il ritorno da protagonista in tv di Sandra Oh dopo l’addio a Grey’s Anatomy. Basata sul racconto Villanelle di Luke Jennings, è un dinamico thriller tutto al femminile sull’ossessione reciproca tra un’agente dell’MI-5, Eve Polastri, e la serial killer sociopatica Villanelle (la fascinosa Jodie Comer).

The Bodyguard

Non passerà certo agli annali come una serie memorabile, ma ad oggi risulta la più vista in assoluto nel Regno Unito negli ultimi dieci anni, con un finale di stagione che ha superato i 10 milioni di telespettatori su BBC One (nel mondo è distribuita da Netflix). La storia del turbolento David Budd, guardia del corpo del Segretario di Stato Julia Montague, ha fruttato a Richard Madden un premio Emmy per la sua interpretazione da protagonista di questo thriller a sfondo politico, che per ora – incredibilmente, visto il successo nei numeri – non è stato ancora rinnovato per una seconda stagione.

Peaky Blinders

Ambientata nella Birmingham del 1919, questa serie in costume dal registro drammatico/gangster è un delizioso esercizio di stile: la storia della famiglia Shelby e del suo capofamiglia, boss della gang denominata “Peaky Blinders” per l’usanza di nascondere una lametta nel risvolto dei cappelli, è arrivata con successo alla quinta stagione, che ha debuttato ad agosto 2019 su BBC One e arriverà a ottobre su Netflix nel resto del mondo. Già rinnovata per altre due stagioni, si concluderà con la settima.