Possiamo definirla davvero un’occasione mancata quella degli smartphone pieghevoli in questo 2019. Nelle scorse ore è giunta l’ufficialità del ritardo dell’uscita del Huawei Mate X che non sarà pronto per la usa commercializzazione prima di settembre. Allo stesso tempo, la controparte Samsung Galaxy Fold che doveva essere messa in vendita nel mese di luglio subirà probabilmente un posticipo. Tanta incertezza dunque ruota intorno a quella che doveva essere una tecnologia rivoluzionaria ma che si è rivelata essere quasi “fantasma”.
Le ultimissime notizie legate al mondo degli smartphone pieghevoli ruotano intorno al Huawei Mate X. Nelle scorse ore, in effetti, la fonte Cnbc.com ha riportato la dichiarazione di un rappresentante Huawei in merito al dispositivo. L’uscita di quest’ultimo sarà ritardata fino a settembre per effettuare nuovi test che assicurino gli standard qualitativi del telefono. L’esperienza negativa del Samsung Galaxy Fold, riconosciuto fin troppo fragile già nei primi sample per la stampa, avrebbe spinto il produttore cinese a verificare il tutto con molta calma. Se a questo poi aggiungiamo i limiti del ban USA nei confronti del brand che mettono in dubbio l’esperienza Android sui dispositivi ancora non lanciati, ecco che il posticipo appare come fondamentale.
Il destino degli smartphone pieghevoli del 2019 appare altrettanto incerto in riferimento al Samsung Galaxy Fold. Proprio. Proprio ieri è stato riportato il nuovo ritardo nel lancio dello smartphone. Questo non dovrebbe avvenire più a luglio ma essere posticipato a data da destinarsi. A questo punto, il mese di settembre e dunque l’avvio dell’autunno potrebbe essere il momento più adatto per lanciare il device.
Tra un ritardo e l’altro, la prima generazione di smartphone pieghevoli 2019 potrebbe essere definita davvero un flop colossale. La tecnologia si è rivelata fin troppo acerba in quest’annata per essere messa a disposizione di tutti. I due modelli Huawei e Samsung, per quanto verificati, potrebbero essere più che mai un acquisto rischioso e forse l’ideale sarebbe attendere la seconda generazione dei modelli flessibili, sperando in un destino diverso.