Tutti ad aspettare il Samsung Galaxy Fold, il primo device flessibile del brand asiatico che, a conti fatti, sarebbe già dovuto essere sul mercato. Un inconveniente non di poco conto (problemi al display piuttosto importanti, riscontrati dai giornalisti cui era stata inviata un’unità di prova) ha stravolto quelli che erano i piani iniziali del colosso di Seul, costringendolo a revisionare il prodotto nel profondo, così da restituirlo nelle migliori condizioni possibili. Finora la questione si è spiaggiata, come vi abbiamo riportato in un nostro precedente articolo, ma le cose potrebbero andare meglio in futuro, a partire dalla generazioni successive al Samsung Galaxy Fold (in fondo non è che il primo ‘esperimento’ di una tecnologia che abbisogna ancora di diversi miglioramenti prima di potersi definire effettiva). Il design che caratterizza il dispositivo già presentato non è che uno dei tanti presi in considerazione dal produttore asiatico per la realizzazione di smartphone pieghevoli (bisognerà impegnarsi parecchio affinché i prossimi esemplari prendano quota, e non facciano la fine del loro antesignano, ben poco fortunata, almeno fino a questo momento).
Come riportato da SamMobile, ce n’è uno, ad esempio, che potrebbe piegarsi esternamente, come potete vedere dal brevetto depositato negli USA verso la fine del 2018, ed in Corea nel dicembre 2015. Il Samsung Galaxy Fold, per quelli che non l’avessero ancora visto (cosa probabile dato quanto sta accadendo), tende a ripiegarsi verso l’interno, in modo da garantire l’utilizzo di un display secondario nel momento in cui il device viene piegato. Al momento sembrerebbe che l’OEM stia lavorando a due soluzioni diverse, di cui una dovrebbe presentare un design a conchiglia con chiusura verticale, mentre l’altro volto a ripiegarsi verso l’esterno (alcuni prototipi di quest’ultima soluzione sono già realtà, in quanto il produttore asiatico li aveva in cantiere nell’ambito del Samsung Galaxy Fold, poi accantonati).
Stanto a quel che descrive il brevetto, il device prevedrebbe un display flessibile montato su due case separati ed uniti insieme da una cerniera dotata di un meccanismo scorrevole. Durante la piegatura, la cover scorrevole scivola lungo la scanalatura del binario, permettendo allo schermo di piegarsi verso l’esterno uniformemente. Sarebbe anche presente un’unità di blocco per consentire allo schermo di mantenersi fermo quando il device è aperto. Non è escluso che l’OEM possa optare per un meccanismo di piegatura differente per il suo prossimo smartphone pieghevole, solo il tempo ci dirà. Il Samsung Galaxy Fold non è che il primo tentativo, cui potrebbero seguirne alcuni altri, a seconda delle soluzioni adottate in fase di realizzazione.
Al momento, in ogni caso, l’azienda sudcoreana si gode la sua personale rivincita contro Huawei (le quotazioni in borsa sono schizzate alle stesse, come minuziosamente descritto in questo articolo dedicato), finita in cattive acque dopo il ban del governo USA su indicazioni di Donald Trump (da qui la possibile ed eventuale fine del sodalizio con Google, per ovvie ragioni). Ci sembra naturale il colosso di Seul intenda affondare il colpo il più possibile, sfornando device all’avanguardia ed in grado di colpire la curiosità degli utenti più esigenti. A voi personalmente smartphone pieghevoli dei tipi sopra descritti potrebbero intrigare? Fatecelo sapere lasciando un commento all’articolo attraverso il box sottostante.