Guardare ai futuri progetti di Ryan Murphy su Netflix ci fa venire un dubbio: le giornate dureranno 24 ore anche per lui? Il geniale artefice di successi televisivi come Glee, American Horror Story, Pose e altri ha infatti firmato un faraonico contratto con la piattaforma di streaming, che lo vedrà impegnato nello sviluppo di ben dieci progetti diversi. Nello specifico, quattro serie tv, tre film e tre documentari.
Siamo abituati ad accogliere con entusiasmo tutte le sue produzioni. In fondo è grazie a lui se la ballroom culture newyorchese e un cast con così tante attrici trans hanno conquistato pubblico e critica in Pose – di cui si è discussa la seconda stagione all’ultimo PaleyFest –, se Jessica Lange e Susan Sarandon ci hanno lasciati senza parole in Feud, o se Darren Criss ha racimolato tutti i premi possibili per il suo ruolo in American Crime Story – L’assassinio di Gianni Versace.
Ma cosa sappiamo dei nuovi progetti di Ryan Murphy su Netflix? Non molto, giusto quel tanto che basta per aspettare con più entusiasmo alcuni prodotti rispetto ad altri. Siamo molto curiosi di vedere cos’ha in serbo per noi con Hollywood, ad esempio, che lo stesso Murphy ha descritto come una lettera d’amore all’epoca d’oro del cinema. Il progetto ha ricevuto l’ok da Netflix e verrà prodotto a partire dall’estate. Non conosciamo i dettagli della trama né il cast, ma sappiamo che ad aver concepito la serie è stato lo stesso Ryan Murphy insieme a Ian Brennan, proprio come ai tempi di Glee e Scream Queens.
Su The Politician, invece, non abbiamo solo indizi ma anche qualche certezza. Sarà una musical comedy sulla scia di Glee, ma ancora più ambiziosa, a partire dal suo cast da urlo: Ben Platt, Gwyneth Paltrow, Jessica Lange, Zoey Deutch, Lucy Boynton, Bob Balaban, David Corenswet, Julia Schlaepfer, Laura Dreyfuss, Theo Germaine, Rahne Jones e Benjamin Barrett.
La storia ruoterà attorno a Payton Hobart, un giovane di buona famiglia convinto fin da piccolo di poter diventare Presidente degli Stati Uniti. Come abbiamo già anticipato, e proprio come in Glee, anche in The Politician Payton e gli altri saranno al centro di una storia di formazione. Il protagonista, in particolare, dovrà affrontare una serie di prove per saggiare le sue capacità politiche, per esempio impegnarsi nel Corpo studentesco e fare di tutto per accedere alla prestigiosa università di Harvard. La costante della sua vita sarà il tentativo di non sacrificare la rettitudine sull’altare dei tanti sogni di gloria.
Abbiamo invece qualche dubbio in più su Ratched, drama annunciato a gennaio 2018. Non che non ci alletti l’idea di ritrovare sullo schermo la sempre ottima Sarah Paulson, tutt’altro, ma legarsi a una produzione già esistente comporta sempre dei potenziali rischi. Ratched, infatti, è il prequel di Qualcuno volò sul nido del cuculo, film capolavoro del 1975 tratto dall’omonimo romanzo di Ken Kesey e vincitore dell’Oscar per il miglior film, la miglior regia, il miglior attore protagonista (Jack Nicholson), la migliore attrice protagonista (Louise Fletcher) e la miglior sceneggiatura non originale.
Per quanto non si tratti di produzioni collegate, il pericolo di non essere all’altezza di un’eredità così pesante è reale. Secondo i piani di Murphy, Sarah Paulson interpreterà la malvagia capo-infermiera Mildred Ratched, responsabile di tremende privazioni nei confronti degli ospiti di un ospedale psichiatrico e simbolo stesso della spietatezza e della corruzione insite nelle strutture sanitarie mentali pubbliche prima della riforma del settore.
Siamo comunque in attesa di capire come verrà esplorata una delle rare opportunità di portare sullo schermo un’antieroina. In genere i personaggi poco gradevoli – quando non apertamente crudeli – riescono a risultare addirittura affascinanti se interpretati da uomini, oppure semplicemente odiosi se interpretati da donne. Un po’ come si osserva dalla notte dei tempi nei cartoni animati e nei film d’animazione Disney, in cui la cattiva è semplicemente un’antagonista alla quale gli eroi devono far fronte. In questo caso, dunque, la novità è che probabilmente vedremo una donna malvagia senza uno scopo, o meglio, malvagia in virtù del proprio modo di essere. E questo è forse l’aspetto più interessante di Ratched.
Top secret, invece, le informazioni relative agli altri progetti di Ryan Murphy su Netflix, nello specifico i film e i documentari. Siamo a conoscenza soltanto dei pochi dettagli già divulgati dallo stesso produttore, ossia il desiderio di produrre gli adattamenti di due spettacoli di Broadway, The prom e soprattutto The boys in the band, clamoroso successo del 2018 con Jim Parsons, Matt Bomer, Zachary Quinto, Andrew Rannells, Charlie Carver e Tuc Watkins.
Secondo quanto dichiarato da Murphy, firmare il contratto con Netflix è stata la cosa più difficile e più semplice che abbia mai fatto, soprattutto perché ha avuto e avrà la possibilità di creare ciò che vuole e dar spazio a nuove giovani voci. Ho potuto dire quanto pensavo di valere e sono stato accontentato. Ed ero sconvolto, è stato un grande momento per me, non mi sentivo più il ragazzino che veniva sempre preso in giro.
A proposito dei temi che vorrà affrontare nei suoi prossimi progetti, ha detto che chi non scrive qualcosa sulle donne o il genere o la razza non sta scrivendo nulla. Non vede più ostacoli al progresso a Hollywood e desidera fortemente continuare a promuovere quante più persone abbiano qualcosa da dire.
Noi, dal canto nostro, speriamo che mantenga la promessa fin dalla seconda stagione di Pose, attesa al debutto su FX il 9 giugno. La prima stagione, trasmessa dalla stessa rete nel 2018, è disponibile in streaming anche su Netflix.