Cos’hanno in comune Emma Marrone e Jamiroquai? Fino a poco tempo fa probabilmente nessuno avrebbe saputo rispondere alla domanda, ma dopo le foto apparse sui canali social della cantante si può dire che l’anello di congiunzione è Paul Turner, bassista della band che è impegnato in studio di registrazione con la Marrone.
Emma sta lavorando da pochi mesi al nuovo album, il successore di Adesso. Un progetto, prodotto anch’esso da Luca Mattioli, che potrebbe segnare una svolta rock nel suo repertorio e un allontanamento dal pop melodico che ha informato il precedente disco, a giudicare dalle prime indiscrezioni sulle collaborazioni in corso.
La cantante ha parlato di questa partnership internazionale con toni entusiastici al Corriere della Sera, in una lunga intervista in cui ha affrontato vari temi.
Oggi l’obiettivo di Emma è quello di prendersi tutto il tempo necessario per mettere a punto il nuovo disco, lasciandosi ispirare dalle belle novità che sono sul piatto. E pure dai complimenti arrivati a sorpresa proprio dai Jamiroquai.
La spinta mi arriva da cose come il post di oggi dei Jamiroquai. Dicono ‘bel colpo’ al loro bassista Paul Turner perché è in studio con la ‘fantastica’ Emma. Le conferme su quello che faccio arrivano adesso che ho smesso di cercarle.
Nice one to our bass brother @PaulTurnerBass, recording in Italy with the fantastic @MarroneEmma @lucamattioni @enricomatta pic.twitter.com/QMWeUS8C3P
— Jamiroquai (@JamiroquaiHQ) October 9, 2017
Nella stessa intervista la cantautrice è tornata sull’argomento social media e odio in rete, dopo la messa in onda del servizio in cui la Marrone incontra uno dei più assidui haters e chiede spiegazioni dei suoi insulti
Sono stata un pitbull. In realtà sono innocua, ma mi batto per la giustizia. Ho acquisito equilibrio facendo questo lavoro e mordendomi la lingua. Prima dell’incontro ero agitata e turbata. Non sapevo chi mi sarei trovata di fronte. Ho cercato di stare calma. Non si vede nel filmato ma un paio di volte sono arrivata alle lacrime. Non sono cascata nella trappola della vendetta. Non volevo la caccia alle streghe. Non mi sento una vittima. La mia famiglia mi ha dato fondamenta solide e questi fatti non mi spostano. Ma pressioni e insulti sui social hanno portato dei giovani al suicidio. Volevo far capire a Giancarlo e a quelli come lui che qualcuno potrebbe non avere le spalle larghe come le mie e a queste persone di non aver paura. Mi sono resa conto che dietro questi fenomeni c’è un male profondo quando mi ha spiegato che le ha scritte per avere consenso. Alla fine ho capito che non è un odiatore.
Come aveva già dichiarato durante il servizio de Le Iene all’incontro con l’hater Giancarlo, la Marrone ha sostenuto di essere aperta a “tutte le critiche sulla mia musica, anche quelle maleducate” purché non si scada nelle offese personali o peggio in quelle rivolte alla famiglia: “Una volta si parlava male degli amici al bar e tutto finiva lì, adesso ansie e nevrosi si scaricano nei social“.