Continua a tenere banco in questi giorni la questione relativa alla privacy WhatsApp, considerando il fatto che in termini puramente teorici assisteremo ad una svolta sotto questo punto di vista dal prossimo 15 maggio. Abbiamo trattato l’argomento anche sulle nostre pagine nello scorcio iniziale del 2021, ma ora serve qualche approfondimenti in più, perché con l’avvicinarsi della suddetta data potrebbero trapelare in rete voci utili solo a fare disinformazione. Cerchiamo di capire come stiano le cose.
La Germania reagisce alla nuova privacy WhatsApp del 15 maggio
Dopo le prime rimostranze che erano arrivate dalla Germania durante il mese di aprile, tocca aggiungere un nuovo capitolo a questa vicenda. Nonostante per buona parte dei Paesi europei non cambierà assolutamente nulla tra due giorni, ci sono nazioni in cui la questione appare estremamente calda. Basti pensare al fatto che il capo dell’autorità per la privacy di Amburgo, vale a dire Johannes Casper, ha rilasciato una dichiarazione ufficiale nel corso delle ultime ore, a proposito della nuova privacy WhatsApp.
A suo dire, infatti, i termini che dovrebbero entrare in gioco a partire dal prossimo 15 maggio sono “eccessivamente vaghi, incoerenti e non trasparenti“. Dichiarazioni forti, che cozzano coi principi da sempre diffusi nel Vecchio Continente, visto che da mesi si parla di zero effetto per gli utenti europei in termini di privacy WhatsApp. Addirittura, la decisione presa in queste ore prevede che Facebook smetta di raccogliere dati dagli utenti WhatsApp in Germania.
Per rendere operativo il tutto, è stato annunciato un ban di tre mesi “di emergenza” riguardante proprio la raccolta dati, con tanto di invito per l’UE a prendere provvedimenti in linea con quelli adottati in Germania per gli altri Paesi membri. Situazione ingarbugliata, dunque, come riportato anche da altre fonti. Staremo a vedere come deciderà di porsi l’Italia sulla nuova privacy WhatsApp.