La lingerie indossata su Vogue, come ci si aspettava, ha fatto schiumare il giornalismo più feroce e per questo Billie Eilish risponde alle critiche attraverso le parole di una scrittrice. Gli scatti hanno sorpreso tutti, dal momento che la voce di My Future è solita mostrarsi con un outfit over size che non consente di individuare le sue forme. Una scelta, quella della popstar losangelina, che suona come un ceffone all’immagine stereotipata del mainstream che negli anni ci ha abituati ad individui perfetti, solari e in pace con loro stessi.
A proposito di body shaming, inoltre, la stessa Billie Eilish aveva pubblicato il brano Not My Responsibility in cui si spogliava dai suoi soliti giacconi per eliminare ogni vergogna. Mesi dopo è stata oggetto di offese a causa di alcune foto rubate all’esterno della sua abitazione, circostanza in cui Billie Eilish compariva in tenuta casalinga anziché con l’outfit che l’ha resa famosa.
Gli scatti pubblicati su Vogue sono stati bersaglio di un certo giornalismo. Ci si riferisce soprattutto al Daily Mail che alla vicenda ha dedicato un titolo al vetriolo nel quale, in sostanza, si accusava la popstar di aver venduto il suo corpo per rispondere al richiamo del dio denaro. Questo il titolo pubblicato dal Daily:
“La prova che i soldi possono spingerti a cambiare i tuoi valori e a venderti: i fan sotto shock perché Billie Eilish è passata dai vestiti larghi alle lingerie su Vogue, dopo aver detto per anni di voler ‘nascondere il suo corpo’”.
A difesa della popstar è intervenuta la scrittrice Emily Clarkson (Can I Speak With Someone In Charge?) in un lungo post su Instagram. La Clarkson ha pubblicato lo screenshot del titolone del Daily Mail e ne ha corretto i dettagli. Ecco il risultato:
“La prova che le donne possono cambiare idea e rivendicare autonomia sul loro corpo”.
Billie Eilish ha ripreso dunque il post di Emily Clarkson e l’ha pubblicato nelle sue stories. Ancora una volta la popstar viene attaccata per il suo corpo: Billie Eilish risponde alle critiche attraverso l’argomentazione di una scrittrice e, ancora una volta, quel giornalismo morboso dimostra che le sue battaglie hanno sempre senso.