Le playlist Spotify ottenute con l’ausilio dell’IA sono reali e concrete nei primi mercati selezionati. L’intelligenza artificiale entra di prepotenza nel servizio di contenuti musicali, podcast e (da ultimo) anche di audiolibri. Si prospetta una nuova esperienza d’uso per gli utenti che potranno impartire comandi specifici e ottenere delle liste di canzoni assolutamente in linea con ciò di cui hanno bisogno.
La notizia è senz’altro interessante ma vale la pena sottolineare subito che la novità non investe tutto il mondo ma, per ora, soltanto l’Australia e il Regno Unito. In questi selezionati mercati, gli utenti Premium (da ieri 7 aprile) possono procedere in un nuovo modo quando cercano dei nuovi suggerimenti per le loro playlist Spotify. Possono impartire dei comandi anche molto complessi e originali del tipo “musica rilassante per aiutarmi durante la stagione delle allergie” e “una playlist che mi fa sentire il personaggio principale”. C’è dunque una grossa differenza rispetto a quanto ora di scena per il servizio, con generiche richieste per parole chiave rappresentate da stili di musica appunto, artisti e poco più.
Le potenzialità dell’uso dell’intelligenza artificiale per la ricerca e la costruzione di nuove playlist Spotify sono infinite. Siamo solo agli albori della tecnologia e c’è da credere che, nel futuro poi, saranno moltissime le nuove implementazioni utili ai clienti finali per non lasciare al caso alcuna richiesta e possibilità. Come già accennato, per il momento, solo gli australiani e i britannici possono godere di questa piccola e grande rivoluzione. I rispettivi mercati sono senz’altro il punto di partenza per la funzionalità che dovrebbe poi diffondersi gradualmente un po’ in tutto il mondo. Certamente in Italia tutte le specifiche novità non tarderanno ad arrivare magari anche nei prossimi mesi, e probabilmente non oltre la fine di questo 2024.