Nelle ultime ore, si sta parlando moltissimo dell’aumento di prezzo di Spotify e tanti abbonati italiani temono di vedere rincarato il costo dell’abbonamento per il servizio di ascolto. Niente panico tuttavia, non ci sono rischi che la rimodulazione impatti il nostro paese, almeno nell’immediato. Semmai possiamo parlare di scenario futuro caratterizzato da una serie di novità importanti.
Per quanto dai vertici di Spotify non sia giunta alcuna comunicazione relativa al rincaro dei prezzi, dall’autorevole fonte Bloomberg sarebbe giunta la conferma di un immediato rincaro del prezzo di Spotify in 5 paesi: tra questi ci sarebbero il Regno Unito, l’Australia e il Pakistan per un rialzo del costo del servizio già entro la fine di questo mese. Al contrario, per la fine dell’anno, le nuove condizioni economiche sarebbero imposte nel grosso mercato degli Stati Uniti. Per il momento, non ci sono evidenze relative ad altri paesi né nel breve, né nel lungo periodo e dunque gli italiani possono tirare un sospiro di sollievo.
L’aumento del prezzo di Spotify dovrebbe concretizzarsi in circa un dollaro aggiuntivo, facendo passare il costo del servizio da 9,90 a 10,90 dollari appunto. Ci si interroga sul perché di una rimodulazione al rialzo dell’offerta e sembra abbastanza plausibile che la nuova strategia commerciale abbia a che fare con l’introduzione degli audiolibri proprio in Spotify. Gli specifici contenuti sono stati introdotti per la prima volta nel 2022 negli Stati Uniti e l’entourage di Spotify sembrerebbe voler molto puntare su queste risorse anche globalmente (per divenire un vero concorrente di Amazon Audible). Ma spingere nella direzione di questi nuovi contenuti comporta anche dei costi ingenti e, proprio per questo motivo, ci sarebbe la necessità di battere cassa presso i clienti.
In un plausibile scenario futuro possiamo aspettarci un aumento di prezzo di Spotify anche in Italia. Quando gli audiolibri entreranno di scena a regime nel nostro paese, probabilmente anche dalle nostre parti assisteremo ad un rincaro dell’abbonamento al servizio. In alternativa, potremmo aspettarci lo smembramento dell’offerta della piattaforma: una con solo musica e podcast ad un costo standard, una seconda anche con gli audiolibri appunto (ma con maggiorazione). Ad ogni modo, il tutto non dovrebbe concretizzarsi prima di un nuovo anno.