Sbarcata su Instagram da pochissimo tempo, ha già raggiunto numeri da capogiro: ma chi è Aitana Lopez di cui tutti parlano non solo sul social per immagini ma anche altrove? A cosa deve la sua popolarità? Alla sua bellezza o a qualcosa che la contraddistingue in maniera del tutto univoca rispetto alle colleghe influencer?
Più che dire chi è Aitana Lopez, potremmo partire col dire cosa non è, ossia il fatto che non sia umana e reale, dunque non in carne ed ossa. La ragazza di 25 anni spagnola è in realtà stata creata in toto dall’IA. L’Intelligenza Artificiale ha progettato i tratti della bellissima influencer dalla carnagione mediterranea, gli ondulati capelli rosa, gli occhi scuri e le folte sopracciglia nere. Costruita ad arte è anche la sua personalità sportiva, la passione per i fumetti e i videogiochi.
Il profilo di Aitana Lopez su Instagram è raggiungibile all’account fit_aitana. Il suo successo si traduce nei seguenti numeri: più di 154.000 follower e, per iniziare, 10.000 euro di guadagni mensili per sponsorizzazioni e varie collaborazioni. L’effetto dei contenuti è del tutto realistico, tanto da sortire i suoi effetti virali: praticamente la totalità dei seguaci non si è mai accorta del fatto di essere al cospetto di un puro risultato dell’intelligenza artificiale e nient’altro. La vera natura del personaggio è stata poi rivelata da Rubeñ Cruz, fondatore e direttore creativo dell’agenzia di modelle The Clueless che ha messo a punto proprio il progetto avveniristico con l’IA.
Spopoleranno ben presto sui social gli influencer creati con l’IA proprio come Aitana Lopez? Potrebbero partire ben presto nuovi progetti in tutto il mondo e non solo in Spagna. Il motivo è presto detto e ce lo fornisce già direttore creativo di The Clueless. Il responsabile ha chiarito che l’idea di creare un’influencer con il solo aiuto dell’IA è nata dall’esigenza di dover superare le difficoltà dei rapporti umani con i personaggi social, a volte troppo “capricciosi” (oltre ad dover affrontare così delle spese inferiori). Come a dire che, neanche le professionalità più recenti possono ritenersi in salvo dal rischio di essere soppiantate dalle nuove tecnologie.