Da oggi martedì 1 agosto, è possibile approfittare dell’app ChatGPT per Android anche in Italia. Lo strumento di OpenAI di Intelligenza Artificiale era finora solo alla portata dei possessori di iPhone su App Store Apple per quanto riguarda l’universo delle applicazioni mobili, dando pure per scontata invece l’esperienza web attraverso il sito ufficiale del tool. Con l’ultima mossa, insomma, si ampia moltissimo la base di utenti che potranno beneficiare dell’aiuto di ChatGPT in ogni ambito della loro vita quotidiana.
Link esatto al download
L’app ChatGPT deve essere certamente segnalata per il suo link esatto di download. Nel corso degli ultimi tempo in effetti, si sono moltiplicate le sue alternative fake sul Play Store, magari veicolo di malware e truffe. Per questo motivo, è il caso di indicare con precisione il collegamento ufficiale dal quale si potrà scaricare lo strumento di OpenAI senza alcun rischio. I requisititi per il download sono davvero minimi, ossia Android 6.0 o versioni successive: ancora, la versione attualmente disponibile è quella 1.0.0023.
Primo utilizzo e cosa chiedere a ChatGPT
Al primo utilizzo dell’app ChatGPT sarà richiesta una registrazione al servizio, esattamente come accade nella versione web dello strumento. Per procedere, ci si potrà semplicemente autenticare con l’account Google presente sul proprio dispositivo Android o, in alternativa, procedere proprio ad una registrazione dedicata. Dopo questo step, la schermata essenziale del tool darà il benvenuto all’utente. In una semplice barra di testo, si potrà formulare una qualsiasi domanda e lo strumento fornirà una risposta in pochissimo tempo. Grazie alla registrazione, ogni chat di contenuti sarà salvata e sincronizzata con tutti i dispositivi che utilizzano quell’account. Per formulare un quesito, potrà anche essere utilizzato il comando vocale simboleggiato dalla classica icona del microfono.
Una volta installata l’app ChatGPT sul proprio telefono Android come si potrà utilizzarl?. Gli impieghi sono molteplici, come ormai ben noto. Le richieste potranno riguardare argomenti di studio, per ottenere temi, articoli, approfondimenti sui più disparati argomenti. Lo strumento di OpenAI, tuttavia, non è pensato solo per garantire risultati testuali ma, ad esempio, è in grado anche di programmare codice, effettuare calcoli complicatissimi e molto altro ancora, oltre che generare consigli su situazioni di vita comuni a tanti utenti