Oggi 28 maggio, i cittadini toscani si sono visti recapitare (esattamente alle ore 12) un messaggio dal sistema di allarme pubblico italiano. Si è trattato di un test per provare la speciale funzione monitorata dalla Protezione Civile per allertare la popolazione in caso di pericoli relativi a terremoti, maremoti, eruzioni alluvioni e altre situazioni delicate per la sicurezza di chiunque. La prova era stata ampiamente pubblicizzata dai mezzi di comunicazione nazionali ma anche locali e non ha destato panico. Il programma sperimentale non si ferma qui e sarebbe il caso di sottolineare quali territori saranno presto coinvolti sul territorio nazionale.
Il messaggio del sistema di allarme pubblico italiano, una volta che il programma andrà in porto, arriverà su tutti i telefoni agganciati ad una determinata cella mobile geolocalizzata in cui si sta verificando o potrà verificarsi una situazione critica. Esattamente come nell’applicazione reale del sistema dunque, in questi test ora in svolgimento, ricevono gli alert tutti coloro che hanno copertura di rete in una determinata area potenzialmente a rischio (anche se attualmente il pericolo in questione non esiste). Per fare in modo che la popolazione italiana inizi ad avere dimestichezza con questi strumenti, ecco che (dopo la Toscana) sono stati programmati altri due appuntamenti di test. Questi riguardano la Sardegna già in questa settimana, ossia venerdì 30 giugno. Solo tra una manciata di giorni toccherà anche alla Sicilia, con prova il prossimo mercoledì 5 luglio. L’orario di riferimento per la ricezione dell’alert sarà sempre quello delle 12.
Non sono noti ancora nuovi appuntamenti di test ma il messaggio del sistema di allarme pubblico italiano potrebbe essere destinato agli abitanti di nuove regioni. Questa fase di prova si dilungherà probabilmente ancora per svariati mesi, nell’ottica di rendere la funzione perfetta in vista della sua applicazione definitiva, a partire da febbraio 2024.