L’Unione Europea sta lavorando ad una proposta volta ad incentivare la riparazione smartphone, tablet e di altri dispositivi elettronici oltre i canonici 2 anni di garanzia. Per quanto gli interventi di supporto tecnico non potranno essere del tutto gratuiti come nei primi 24 mesi di possesso di un device, si punta a rendere proprio gli interventi più facili e decisamente meno costosi.
L’UE punta a garantire per i consumatori delle nuovi diritti. Riparazioni più facili ed economiche dovranno essere fornite dagli stessi produttori anche oltre il periodo legale di garanzia. Il discorso riguarda smartphone, tablet, ma anche computer fissi e notebook e ancora elettrodomestici di varia natura. Il disegno di legge è nelle fasi iniziali di presentazione e poi il Parlamento europeo dovrà interfacciarsi con gli stati membri per trasformarlo in legge in vigore nei vari contesti nazionali. Il percorso non sarà di certo breve ma la direzione imboccata è di certo giusta per limitare le spese dei cittadini. Queste ultime sono stimate in 12 miliardi di euro all’anno per i ricambi di componenti di device di svariato tipo.
Oltre che per sostenere i diritti dei consumatori finali, se si punta a riparazioni smartphone e di altri dispositivi anche oltre i 2 anni di garanzia è per limitare l’impatto ambientale dei rifiuti elettronici. Il cosiddetto fenomeno dell’obsolescenza programmata, secondo l’UE, genera 35 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno. Secondo la proposta di legge, ogni consumatore avrà il diritto di chiedere alle aziende di riparare il loro prodotto, se il costo dell’intervento è inferiore o uguale ad un eventuale sostituzione dello stesso. Gli obiettivi, come già indicato, saranno due: preservare il portafoglio dei consumatori ed evitare che prodotti potenzialmente ancora utili e perfettamente funzionanti vadano ad alimentare le discariche e ancor peggio, inquinare l’ambiente.