In questo mese di ottobre sono ritornate prepotentemente alla ribalta le chiamate con prefisso +44 come tentativo di truffa ai danni di potenziali vittime. Il cosiddetto raggiro dello “squilletto” è già noto da tempo in Italia e, nel corso del tempo, ha avuto declinazioni un po’ diverse ma un unico scopo: quello di rubare prezioso credito telefonico associato alle utenze telefoniche dei malcapitati di turno.
Di quale paese è il prefisso +44
Per dovere di cronaca, va detto che il prefisso +44 è quello dell’inghilterra. Tuttavia, nel caso si venga raggiunti da una chiamata con questo codice iniziale, difficilmente il contatto proverrà da una persona di nostra conoscenza. La truffa dello squilletto si articola nel seguente modo: si riceve una brevissima chiamata appunto dal numero estero, giusto il tempo di uno o al massimo due squilli. Il destinatario quasi mai riesce a rispondere in tempo e, spinto dalla curiosità, richiama il recapito visualizzato sul telefono. Il raggiro si concretizza in questo momento visto che, nonostante una risposta muta, si inizierà a consumare il proprio credito telefonico, anche nella quantità di diversi euro al secondo.
Le chiamate con prefisso +44 non sono le uniche a mettere in moto la trappola dello squillo come quella appena indicata. Anche le telefonate provenienti da altri paesi potrebbero portare alla stessa tipologia di trappola. In questi giorni, la Polizia Postale italiana ha sottolineato come il raggiro conclamato potrebbe essere veicolato anche attraverso telefonate con prefisso +216, +255, +375 e +373 ma l’attuale lista potrebbe non essere completa e pure continuamente rimpinguata.
Come proteggersi dall’ennesimo tentativo di frode? Come è pure ben chiaro, la trappola si mette in moto solo nel momento in cui la curiosità dell’utente lo porta a richiamare la numerazione estera e speciale. Sarà dunque sempre meglio tenere a bada il proprio istinto ed evitare di farsi rubare credito telefonico, pure bloccando il recapito di riferimento sul proprio telefono.