“Ho conosciuto tante persone coraggiose nella mia vita, ma mai nessuno come Nan Goldin“: così afferma Laura Poitras nel ricevere il Leone d’Oro di Venezia 79 per All the Beauty and the Bloodshed. Un responso pare all’unanimità da parte della giuria presieduta da Julianne Moore, che premia il documentario dedicato alla figura singolare di fotografa e attivista di Nan Goldin, con un’opera bifronte cadenzata da un lato dalla sua esperienza d’artista con gli scatti che, a partire dagli anni Settanta, hanno raccontato il lato più in ombra e marginale degli Stati Uniti; e dall’altro la sua battaglia contro l’impero farmaceutico della famiglia Sackler, produttrice di un medicinale che crea dipendenza e ha condotto alla morte migliaia di persone, l’ossicodone (Poitras è la regista anche di un documentario marcatamente politico come Citizenfour, su Edward Snowden).
Come l’anno scorso quindi, quando a vincere fu Audrey Diwan oggi in giuria, il riconoscimento più importante è andato a una regista, cui va aggiunto il Gran Premio della Giuria andato a uno dei nomi più accreditati della vigilia, Saint Omer di Alice Diop, che ha ottenuto anche il Leone del Futuro per l’opera prima Luigi De Laurentiis, con un film scostante ed enigmatico ispirato a un caso di infanticidio avvenuto qualche anno fa in Francia, punto di partenza per una riflessione sulla maternità, i tabù, il conflitto tra arcaismo e modernità, un’opera probabilmente più radicale e urgente del racconto più tradizionale di Poitras.
Il Premio Speciale della Giuria è andato invece a un altro favorito del totoleone, No Bears di Jafar Panahi, il regista iraniano da anni sotto sorveglianza del governo di Teheran e recentemente imprigionato, autore di un cinema non soltanto necessario ma della necessità, nel senso che cerca ostinatamente, nelle oggettive difficoltà pratiche subite dall’autore, una forma possibile che permetta in qualche modo di fare ancora il cinema – naturalmente Panahi non può essere presente a ricevere il riconoscimento, consegnato ai suoi attori.

L’Italia ottiene un doppio premio importante a Venezia 79: il Leone d’Argento per la miglior regia va a Luca Guadagnino, per Bones and All, che ringrazia Alberto Barbera, “perché è un direttore che difende i cineasti, sin da quando ebbe il coraggio di invitare qui un film folle come The Protagonist“, aggiungendo che “Bones and All esiste come un matrimonio speciale tra Italia e America, per questo non conosce confini. Dedico il premio ai due cineasti Mohammad Rasoulof e Mostafa Al-Ahmad, arrestati dal governo iraniano per sovversione. Viva la sovversione, viva il cinema“. Alla sorprendente protagonista di questo film di carne e passione, Taylor Russell, è andato poi il Premio Marcello Mastroianni per il migliore giovane attore o attrice.
E a proposito di attori, in questo caso confermando le voci più accreditate, Venezia 79 assegna le due Coppe Volpi a due grandi interpreti di lingua inglese: Cate Blanchett vince con la sua titanica direttrice d’orchesta del one woman show di Tár, ringraziando il regista Todd Field “per un ruolo che mi ha cambiato come attrice e come essere umano“. Il riconoscimento maschile è invece appannaggio di Colin Farrell, collegato da Los Angeles, per The Banshees of Inisherin, un film, afferma, “che è stato un ritrovo di amici e familiari, una lunga storia d’amore che parla di senso di appartenenza”, diretto da Martin McDonagh, infallibile sceneggitore (ricordiamo il precedente Tre Manifesti ad Ebbing, Missouri) che s’è infatti aggiudicato il premio di categoria.

In tanti, Blanchett per prima, sottolineano la magia del ritrovarsi tutti insieme nei cinema qui a Venezia 79, viatico, ci si augura, per una ripresa della vita in sala dei film, quel “ritorno alla normalità” di cui parla anche Barbera, che però a essere onesti sembra ancora più un augurio che una certezza.
Concorso
Leone d’Oro per il miglior film: All the Beauty and the Bloodshed, Lura Poitras
Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria: Saint Omer di Alice Diop
Leone d’Argento – Premio per la migliore regia: Luca Guadagnino, Bones and All
Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile: Colin Farrell, The Banshees of Inisherin
Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile: Cate Blanchett, Tár
Premio Speciale della Giuria: No Bears, Jafar Panahi
Premio per la Miglior Sceneggiatura: Martin McDonagh, The Banshees of Inisherin
Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice: Taylor Russell, Bones and All
Sezione Orizzonti
La giuria, presieduta dalla regista Isabel Coixet ha assegnato i seguenti premi
Miglior film: Jang-e jahani sevom (Terza guerra mondiale), Houman Seyedi
Migliore regia: Tizza Covi, Rainer Frimmel, Vera
Premio Speciale: Chleb i sól (Pane e sale), Damian Kocur
Miglior interpretazione maschile: Mohsen Tanabandeh, Jang-e jahani sevom (Terza guerra mondiale)
Miglior interpretazione femminile: Vera Gemma, Vera
Miglior sceneggiatura: Blanquita, Fernando Guzzoni
Miglior cortometraggio: Snow in September, Lkhagvadulam Purev-Ochir
Orizzonti Extra, premio degli spettatori Armani Beauty
Nezouh, Soudade Kaadan
Venezia Classici
Premio Venezia Classici per il miglior film restaurato
La Farfalla sul Mirino, Seijun Suzuki
Premio Venezia Classici per il miglior documentario
Fragments of Paradise, KD Davison
Venice Immersive
Migliore esperienza: The Man Who Couldn’t Leave, Chen Singing
Gran Premio della Giuria per la migliore opera: From the Main Square, Pedro Harres
Premio Speciale della Giuria: Eggscape, German Heller
Leone del Futuro Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”
La giuria presieduta dal regista italiano Michelangelo Frammartino ha assegnato il riconoscimento al migliore esordio tra tutte le sezioni della selezione ufficiale a
Saint Omer, Alice Diop