Recensione Morbius, Jared Leto in un cinecomic horror dal potenziale sprecato che si sforza di essere spettacolare

Recensione Morbius: non tutti i cinecomic Marvel riescono e nel film con Jared Leto, nonostante i buoni spunti, fallisce nel suo sviluppo

Recensione Morbius

Credits photo: @Sony Pictures


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Recensione Morbius: non tutti i cinecomic Marvel hanno successo. Se nel caso di Venom, almeno si poteva contare sulla divertente dinamica tra il simbionte e il protagonista interpretato da Tom Hardy, nel caso del film con Jared Leto, la delusione si prova già dopo la prima mezz’ora.

Nonostante i buoni propositi, con un’inizio accattivante, Morbius fallisce nel suo sviluppo, che risulta privo di mordente e di stimoli. Fulcro della storia è l’intento del dottor Michael Morbius di trovare una cura alla sua malattia del sangue. Il biochimico è brillante ma arrogante; rifiuta il Nobel, e pur di riuscire nel suo folle esperimento (curare la sua patologia mescolando il DNA umano con quello dei pipistrelli vampiri, unici vampiri che si nutrono di sangue), fugge in acque internazionali.

A spalleggiarlo c’è l’amico d’infanzia Loxias Crown, affetto anche lui dalla stessa rara malattia e al quale resta poco da vivere. Nonostante i pareri contrari della collega, la dottoressa Martine, Morbius prosegue nel suo esperimento. Il risultato, provato sulla sue pelle, è una sorta di vampirismo.

La direzione horror/detective story è intrigante, peccato che il mix di generi non sempre funziona. Morbius parte con una buona promessa, che però non viene mantenuta. La storia si sviluppa in maniera incostante, frutto di una trama che ha ben poco di attrattiva. Jared Leto nei panni del dottor Morbius, descritto come un personaggio che rompe il confine tra eroe e villain, non riesce mai a trarre forza dal suo modo di essere e risulta così privo di spessore. Con ironia, è il suo comprimario Loxias a rubargli la scena – e il suo interprete, Matt Smith, sembra proprio divertirsi nel ruolo, diventando un antagonista folle e divertente.

Non mancano i personaggi secondari, i poliziotti goffi con le solite battute scadenti che si muovono solo sullo sfondo per indagare sui crimini commessi dallo pseudo vampiro vivente; la dinamica tra la dottoressa Martine e Morbius è telefonata fin dall’inizio, un po’ meno sul finale.

Ai già evidenti difetti si aggiunge una CGI molto povera che si sforza di creare spettacolo (dando evidenza alle scene d’azione, terribili e incomprensibili a occhio umano), non facendo altro che peggiorare la resa scenica e generare una gran confusione.

Morbius poteva portare sullo schermo un personaggio davvero affascinante. Invece sembra di guardare un film su un vampiro a cui mancano denti e artigli.