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Frammenti di Lei di Netflix, un thriller in stile A History of Violence che si regge quasi esclusivamente sull’ottima Toni Collette

Buone premesse mancate per Frammenti di Lei di Netflix, il thriller in stile A History of Violence con la sempre ottima Toni Collette: la nostra recensione

di Claudia Gagliardi
14/03/2022
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INTERAZIONI: 83

INTERAZIONI: 83

@Netflix

Frammenti di Lei di Netflix è entrata sin dal suo debutto nella top10 dei titoli più visti della piattaforma. Comprensibilmente, viste le ottime premesse su cui si fonda e il fatto che i primi due episodi riescono ad attrarre lo spettatore in una storia, non esattamente inedita o originale, ma comunque ben impostata. Peccato che poi la serie si addentri in una sorta di rimpallo tra presente e passato su cui grava, molto, il dramma familiare della protagonista, in un pesante e a tratti noioso intreccio di legami disfunzionali e vendette di sangue.

Frammenti di Lei di Netflix è basata sul romanzo di Karin Slaughter del 2018. La protagonista Laura Oliver – logopedista, sopravvissuta al cancro, divorziata e madre di Andy, una trentenne che non si è ancora realizzata – è un personaggio misterioso che nasconde un passato indicibile: il suo coraggio, ma soprattutto l’istinto materno, la espongono fino a diventare un’eroina nel corso di una sparatoria di massa. Quando la faccia di Laura finisce sui media di mezza America, Andy scoprirà che sua madre non è chi dice di essere e inizierà a ricostruire la verità sul suo passato. Costretta a fuggire in auto e ad intraprendere un lungo viaggio attraversando diversi Stati per mettersi al riparo da chi cerca di vendicarsi della madre, Andy finirà per non credere alle sue bugie e si improvviserà detective per cercare da sola – ma con l’aiuto di un poliziotto sexy chiamato a proteggerla – non solo la verità sull’identità della madre (una testimone di giustizia costretta a cambiare nome e vita) ma anche sulla famiglia materna e sul padre che non ha mai conosciuto.

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Frammenti di Lei di Netflix prosegue così aprendo una trama nel passato di Laura Oliver (ovvero di Jane Queller), tra ambienti lussuosi, dinastie di controversi imprenditori farmaceutici, gruppi terroristici di sinistra radicale e complotti per attentare alla vita dell’orco di turno, il tutto nei flashback ambientati negli anni Ottanta. Andy scoprirà pian piano la vita precedente di sua madre, inclusa l’identità del suo vero padre e il segreto che l’uomo si è portato dietro per tutta la vita. Fino al capovolgimento finale, anche questo poco originale, in cui la protagonista si rivelerà non esattamente una vittima innocente in un programma di protezione testimoni.

Dopo un inizio interessante, Frammenti di Lei di Netflix finisce per impelagarsi in un drammone familiare che appesantisce la trama e le fa perdere lo slancio dei primi episodi. Il filone dei flashback non giova nemmeno della scelta dell’interprete della protagonista da giovane. La versione ventenne di Jane Queller somiglia molto poco a Toni Collette e crea un senso di straniamento: si tratta della pur brava Jessica Barden, già protagonista della deliziosa The End of the F***ing World di Netflix, ma qui poco nella parte. Collette, invece, resta per tutto il tempo della serie l’unico vero attrattore per il pubblico: sempre eccellente nelle sue interpretazioni, qui riesce a mantenere un livello emotivo importante e ad alimentare il clima ansiogeno che tiene su la trama. Sostanzialmente la serie si regge su di lei e sulla sua interpretazione, visto che la scrittura non ha saputo emanciparsi dai tropi di cui normalmente sono infarciti i thriller (chiedere a La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra, sempre di Netflix, che proprio di questi cliché ha fatto un’elegante parodia).

Mark Rogers/Netflix © 2022

In generale Frammenti di Lei di Netflix suona sin da subito molto familiare, come l’ennesima storia di una persona normale che sembra avere abilità insolite in termini di autodifesa e che, ovviamente, le ha mutuate da un passato in cui è stata a stretto contatto col crimine. Il primissimo impatto è quello di assistere ad una rivisitazione in chiave femminile di un classico del genere come A History of Violence, con quel mostro sacro di Viggo Mortensen nei panni di un uomo che diventa un eroe locale dopo avere sventato un tentativo di rapina e si ritrova a fare i conti col suo passato. Colette in qualche modo lo ricorda per intensità dell’interpretazione, anche se la storia della serie prende una piega molto diversa da quella del film di David Cronenberg.

La prima stagione di Frammenti di Lei di Netflix risponde ai principali interrogativi della trama nel finale, ma lascia anche alcuni nodi irrisolti nella famiglia di origine della protagonista e una storyline aperta che potrebbe favorire la realizzazione di una seconda stagione, trasformando così l’adattamento del romanzo di Karin Slaughter in una serie autonoma dal riferimento letterario. Una prosecuzione di cui, però, non si sente il bisogno.

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Frammenti di lei
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Tags: netflixthriller

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