Parlare di Vinicio Capossela in poche righe è complicato. Non un artista pop né un musicante qualsiasi, non un personaggio facilmente collocabile. Negli anni i suoi fan si sono accorti che il cantautorato italiano si è diviso in due: un prima Capossela e un dopo Capossela. Cantautore, scrittore, polistrumentista, Vinicio fa della sua arte un puzzle di mitologia, letteratura, sacre scritture, storia, società, folklore e amore. Giovanni Truppi, non a caso, lo ha scelto per duettare al Festival di Sanremo 2022 sulle note di Nella Mia Ora Di Libertà di Fabrizio De André.
Chi è Vinicio Capossela
Chi è, o meglio, quante cose è Vinicio Capossela? Nato ad Hannover nel 1965, frequenta in Emilia Romagna gli ambienti underground e proprio nel 1990 viene notato da Francesco Guccini. Da quell’anno comincia la sua ascesa, partita con il primo album All’Una E Trentacinque Circa.
Ad oggi Vinicio Capossela ha pubblicato 11 album e 6 libri. Tra i suoi momenti più memorabili c’è di sicuro la presenza nella colonna sonora di Tre Uomini E Una Gamba con il brano Che Coss’è L’Amor, ma anche quella volta in cui ha duettato con il tanto discusso Young Signorino nel brano +Peste rivisitazione della traccia presente in Ballate Per Uomini E Bestie (2019).
Musica e scrittura, ma anche cinema
Vinicio Capossela non è soltanto quello de Il Ballo Di San Vito, Scivola Vai Via e Il Povero Cristo. Nel 2004 ha dato inizio alla sua carriera letteraria con Eclissica (2021) come ultimo libro.
Nella sua musica coniuga il folk tradizionale con la world music, capace di passare dalla pizzica ai tenores sardi di Brucia Troia, peculiarità che fanno di lui un onnivoro di suoni.
Tra i suoi dischi più acclamati troviamo Modì (1991), Il Ballo Di San Vito (1996) e Ovunque Proteggi (2006), e tra le apparizioni al cinema più interessanti c’è senz’altro quella di Dieci Inverni di Valerio Mieli, ma soprattutto Indebito in cui Vinicio è sceneggiatore insieme ad Andrea Segre e racconta la terribile crisi finanziaria in Grecia.