Sembra quasi incredibile che a praticare una censura di Sex Education in famiglia sia una delle protagoniste della serie. Anche perché, a guardare i suoi canali social, si ha la sensazione che abbia lo stesso approccio positivo e scanzonato al sesso che la l’esilarante serie Netflix promuove presso il pubblico.
Eppure Gillian Anderson applica una censura di Sex Education nei confronti dei suoi figli, che finora non l’hanno mai vista nel ruolo della sessuologa e terapista Jean Milburn nella teen dramedy di Netflix (almeno non in casa loro). L’attrice britannica, naturalizzata americana, lo ha confessato all’indomani della sua vittoria agli Emmy per il ruolo di Margaret Thatcher in The Crown.
Una censura di Sex Education che arriva da chi meno te l’aspetti, visto che, per esempio, ha festeggiato il premio ricevuto a distanza di 24 anni dal precedente con una torta dalla forma fallica, mostrata orgogliosamente su Instagram. Il suo profilo è pieno di immagini di natura sessuale, perlopiù ironiche e legate alla serie Sex Education, eppure i suoi figli non hanno accesso allo show, come ha raccontato nel podcast di Radio Times.
Vivo felicemente negando ai miei figli il permesso di guardare lo spettacolo. Quando è uscito per la prima volta, ho detto loro che non erano autorizzati a farlo. Ma non ho alcun controllo su quello che fanno a casa dei loro amici. Non ho alcun controllo su ciò che i loro amici mostrano loro. E ho avuto conversazioni con loro su alcuni aspetti dello spettacolo e sulla loro importanza, conversazioni che di solito non si hanno in televisione che sono molto importanti, se non vitali, per i giovani.
Insomma la censura di Sex Education in casa della Anderson non esclude il fatto che vi siano confronti sui temi che la serie affronta (nella terza stagione, si va dalla contraccezione alla sessualità dei disabili, passando per l’identità di genere e la sessualità delle persone non binarie). Ma senza vedere mamma Anderson parlare di vagine, peni e vita sessuale nei panni di Jean Milburn.