Quella di ieri pomeriggio doveva essere l’ultima assemblea di Lega, riunita per decretare l’assegnazione dei diritti TV della Serie A per il triennio 2021-2024, e invece è stato rimandato tutto al prossimo incontro, in programma venerdì 26 marzo (ricordiamo che il termine di scadenza è fissato al 29 marzo). Nella votazione di ieri i presidenti delle società a favore di DAZN non sono riusciti a superare quota 11 (tra questi Atalanta, Fiorentina, Hellas Verona, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Parma, Udinese e Torino). Purtroppo, dei 20 club riuniti in assemblea, manca ancora la maggioranza di 14 voti per la fumata bianca. Otto club non si sono invece pronunciati per il voto in favore della piattaforma britannica, tra cui Benevento, Bologna, Crotone, Genoa, Roma, Sampdoria, Sassuolo e Spezia. Per giunta il presidente del Cagliari, nell’istante in cui doveva esprimere la sua preferenza, ha deciso di abbandonare l’assemblea.
Non è bastato il voto a favore dell’offerta presentata da DAZN da parte del presidente del Torino Urbano Cairo, dato che i patron di Genoa (Preziosi) e Sampdoria (Ferrero) non si sono schierati altrettanto, richiedendo ulteriori garanzie alla piattaforma di streaming in merito alla copertura del segnale. I due presidenti preferirebbero proseguire con la veterana Sky, pronta a dire addio dopo ben 18 anni di trasmissione dato il netto vantaggio di DAZN (almeno fino a questo momento).
Ribadiamo, infatti, che fin dall’inizio la piattaforma con sede nel Regno Unito si è sempre portata avanti avendo presentato un’offerta di 840 milioni di euro (grazie anche al sostegno di TIM) per il pacchetto di Serie A, composto da 7 gare in esclusiva più altre 3 in condivisione. Mentre Sky avrebbe messo sul piatto 750 milioni di euro, più 70 milioni per il canale della Lega. Insomma, la partita, lunghissima e combattuta, per l’assegnazione dei diritti TV per il prossimo triennio della massima serie del campionato italiano, è ormai giunta ai tempi supplementari: venerdì prossimo verrà decretato il vincitore.