Il dubbio ci pervade dopo la visione della prima puntata di Màkari, la nuova fiction di Rai1 con Claudio Gioè. In molti si attendevano di vedere un’altra fiction con al centro un giornalista investigativo, nel senso puro del termine, ma tutto quello che pensavamo è stato mitigato, forse troppo, da tutto il resto. La cornice ad un tratto è diventata il vero quadro e forse questo spostamento di asse ha un po’ deluso il pubblico a casa. Saverio Lamanna torna a casa dopo una battuta d’arresto e un errore nella sua carriera di portavoce del Ministero, e così eccolo quasi punito come Lucifero e scaraventato all’inferno.
Peccato che il Sud non sia l’inferno, le location che accompagnano la serie sanno parlare da sole e sanno rendersi protagoniste di momenti spettacolari, cosa che forse non riesce a fare la sceneggiatura di Màkari un po’ troppo schematizzata e pronta a procedere a blocchi, quasi come se si volessero separare alcune sfumature della serie che avrebbero meritato un tocco in più.
Da giornalista e portavoce di un influente uomo politico, Saverio si ritrova senza lavoro a fare ritorno nella sua amata #Màkari.
— RaiPlay (@RaiPlay) March 15, 2021
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Le discussioni più grandi sono legate proprio al passaggio tra la singolarità di Saverio, che avrebbe potuto fare bene da solo, almeno per un po’, alla coralità del trio formato da Lamanna, Piccionello (Domenico Centamore) e Suleima (Ester Pantano). Il trio messo insieme per caso prova a mettere al centro tutte le loro diversità scadendo subito nella commedia e non tanto quella brillante di un caratterista come Centamore, quanto nella noiosa storia d’amore tra Saverio e Suleima che occupa subito un grande spazio diventando a tratti ingombrante.
Harry, Ron e Hermione, il Golden trio in versione estiva. #Makari pic.twitter.com/sGNNmaaUN9
— ευδαιμονία 🗝 (@visibilio_) March 15, 2021
Va bene la storia d’amore, possiamo concedere ancora alle fiction italiane la voglia di non poter andare oltre senza ancorarsi ai sentimenti e all’amore, ma davvero era necessario premere così tanto il piede sull’acceleratore sin dalla prima puntata? Ad un tratto il giallo che tutti noi ci aspettavamo trasparire come dalle pagine dei romanzi di Gaetano Savetteri, è stato un po’ offuscato dal rosa della sottotrama (o forse non lo è?). Quello che possiamo promuovere della prima puntata è il lavoro fatto dalla Palomar che continua a portare in alto la Sicilia forse come nessuno mai, specie in ambito politico, ha fatto, e anche lo sforzo creativo di voler un po’ strizzare l’occhio alla serialità britannica. Il resto lo capiremo con la seconda puntata in onda già oggi, 16 marzo, su Rai1.