Con una nuova stagione che arriva dopo un anno di pandemia, da lunedì 11 gennaio, alle 23.15 su Rai3, riparte Dottori in Corsia – Ospedale Pediatrico Bambino Gesù: si tratta della quarta stagione della docu-serie di Simona Ercolani, che con la partecipazione straordinaria di Federica Sciarelli racconta la realtà ospedaliera della struttura pediatrica romana considerata un’eccellenza europea.
Un viaggio attraverso incontri e interviste ai piccoli pazienti, ai loro familiari e ai medici ed infermieri che li assistono, per raccontare percorsi di guarigione che nell’ultimo anno hanno dovuto affrontare anche l’ostacolo Covid. Nonostante le difficoltà e l’incertezza generata da una situazione emergenziale inedita, la pandemia non ha fermato l’eccellenza medica del Bambino Gesù, il cui staff è impegnato in prima linea nella cura di malattie spesso molto rare per le quali non esiste ancora una cura certa.
Le telecamere di Dottori in Corsia – Ospedale Pediatrico Bambino Gesù seguono i giovani protagonisti dentro e fuori le corsie dell’ospedale, mostrando la degenza di chi è ricoverato ma anche la vita dei familiari costretti ad enormi sacrifici per poter assistere i propri cari.
La quarta stagione di Dottori in Corsia – Ospedale Pediatrico Bambino Gesù mostra le realtà dei reparti di cardiologia, chirurgia neonatale, epatologia, reumatologia, neurologia, nefrologia, terapia intensiva del Bambino Gesù ed entra nel Centro Covid di Palidoro, raccontando le difficoltà del personale medico di fronte alla pandemia. Nonostante il lockdown, infatti, l’Ospedale Bambino Gesù non ha mai interrotto la propria attività, anche con interventi delicati come i trapianti: la serie racconta ad esempio le storie di due bambine sottoposte a trapianto a marzo in piena zona rossa.
Nel corso dei nove episodi di questa stagione, Dottori in Corsia – Ospedale Pediatrico Bambino Gesù entra anche per la prima volta in un reparto Covid pediatrico per raccontare le storie di bambini che hanno manifestato i sintomi del Covid identificati come “Falsa Sindrome di Kawasaki”.
Tra i giovani protagonisti della serie ci sono ragazzi che hanno affrontato trapianti, malattie degenerative, addirittura bambini non ancora nati oggetto di interventi di chirurgia fetale per correggere delle malformazioni. Storie di dolore ma anche di nuove amicizie, legami nati in corsia, passioni coltivate nonostante la degenza.